L”Arte del Benessere” è molto antica e non può essere ridotta al mero commercio, il rapporto che si crea con il ” cliente” un tempo definito il malato, è estremamente complesso e delicato, non può ridursi a un semplice scambio di informazioni poichè coinvolge due persone: il Naturopata e la persona che ad esso si rivolge.
Per esercitare bene questa professione occorre grande sensibilità e conoscenza di molteplici aree, ma ciò non basta, occorre creare una ” sintesi alchemica” fra sapere ed essere, inteso come “essenza animica” in grado di cogliere le complessità, le peculiarità e le debolezze o parti vulnerabili della persona che ci chiede aiuto.
Non si tratta di un lavoro che possono svolgere tutti, ma di una vocazione vera e propria! Occorre molto amore, pazienza, forza interiore e sensibilità, oltre l’immaginabile e il descrivibile.
Il Benessere non può essere riconquistato semplicemente con l’assunzione di rimedi, ma deve rientrare in un percorso esistenziale radicalmente mutato, che comprende un nuovo stile di vita, nuove abitudini, nuovi alimenti, esercizi all’aria aperta.
Le tempistiche per ottenere risultati concreti variano da persona a persona, ossia dalla misura in cui la persona è disposta a mettersi in gioco e ricominciare da zero, rimettendosi in discussione, comprendendo le dinamiche profonde che hanno portato a un determinato disagio psico-fisico, a partire da ciò che l’anima ha percepito e vissuto, nonché somatizzato a livello corporeo, in malattie di gravità variabile a seconda del soggetto.
Il Naturopata non fa miracoli ma mette in sinergia discipline diverse atte al ripristino del Benessere Naturale, si avvale di rimedi fitoterapici, floreali, massaggi psicosomatici, tecniche di rilassamento e di tutto ciò che reputa sia necessario in quel momento e per quella determinata persona, in modo assolutamente personalizzato.
Principali problemi per cui rivolgersi alla Naturopatia:
I disturbi dell’intestino
Le difficoltà digestive
I disturbi urologicii.
I disturbi ginecologici
I problemi legati alla prostata
I disturbi dell’apparato osteoarticolare
I disturbi dell’apparato cutaneo
L’affaticamento epatico
Il dolore in generale
La tendenza ad ammalarsi spesso, specialmente in inverno.
DIsturbi del sonno
Stress
Un eccesso di sostanze tossiche quali farmaci, chemioterapia, inquinanti ambientali e del cibo
Il sovrappeso e l’addome prominente
La cellulite
La pelle spenta e invecchiata
Il senso di appesantimento
Per me è importante ritornare all’origine della floriterapia, studio da anni gli antichi erbari per riapplicare con la conoscenza di oggi l’esperienza persa nei secoli, ma metto in pratica il metodo di Bach tramite la solarizzazione dei fiori.
In Cina il Narciso è simbolo di Felicità e Prosperità e viene donato in segno augurale di buon anno. Ma vi è chi, come Angelo De Gubernatis, vede nel fiore dai petali gialli un’immagine del sole. Solare è anche il simbolismo nella Bibbia, dove il narciso insieme con il giglio caratterizza la primavera e l’era escatologica. In queste due culture il simbolismo s’ispira non alle proprietà narcotizzanti della pianta, ma ai suoi luminosi colori, in cui predominano il giallo e il bianco.
Nel mito omerico il narciso viene generato non dal corpo del giovane, ma semplicemente «per compiacere il dio che molti uomini accoglie »: fiore infero, parrebbe dunque, fiore che conduce agli inferi.
Il suo nome greco, narkissos, che deriva dalla stessa radice di narkdo (intorpidisco, irrigidisco), nàrke (torpore, irrigidimento), ndrkesis (torpore), sembra avere una valenza infera.
La visione psicologica del mito di Narciso:
lo psicologo Henry Ellis, alla fine del secolo scorso, si servì del mito per designare col termine «narcisismo» un atteggiamento patologico della sessualità per cui il soggetto gode nell’ammirare il proprio corpo. Sigmund Freud lo reinterpretò in chiave psicoanalitica indicando con questo termine l’amore e l’interesse, pur soltanto psicologici, rivolti a se stessi.
Egli distingueva un narcisismo primario, in cui manca l’amore per l’oggetto, da un narcisismo secondario in cui l’amore ritorna al soggetto.
Il Narciso in Botanica:
Da un punto di vista botanico il Narcissus nelle sue varie specie è una amarillidacea bulbosa il cui bulbo è tossico poiché contiene la narcissina, un potente alcaloide che probabilmente è la causa degli improvvisi e inspiegabili decessi di animali al pascolo nei prati mediterranei, dove il fiore è diffuso. Il profumo può provocare una specie di torpore, come avevano già osservato i naturalisti antichi, da Dioscoride a Plinio.
Il Narciso negli Erbari:
Fin dall’antichità il suo bulbo si è usato in medicina mentre ancora oggi se ne consiglia
il fiore essiccato come sedativo, antispasmodico e antidiarroico.
I bulbi dei narcisi, ma anche le foglie, contengono un alcaloide velenoso – la narcisina – che provoca, se ingerito accidentalmente, disturbi neuronali e infiammazioni gastriche negli animali al pascolo o nell’uomo e, se non curato in meno di 24 ore, può provocare la morte.
Il Narciso in Floriterapia:
L‘essenza floreale di Narciso, è indicata per per l’identificazione e la risoluzione dei conflitti andando al centro del problema/paura. Da lì le problematiche possono essere affrontate stabilendo cosa è essenziale e nutriente per il Sè, tramite una sua identificazione con l’oggetto amato.
Alchemilla, deriva, daalchimia perché gli alchimisti medievali utilizzavano le grosse perle di rugiada che si depositavano sulle foglie durante la notte, ed erano dette “acqua celestiale” o “acqua dei saggi”. All’origine del fenomeno, abbastanza singolare, vi è
un processo conosciuto come “guttazione”, che si verifica quando in condizioni di eccessiva umidità l’acqua non evapora: in questa occasione l’Alchemilla perde l’acqua da alcuni stomi fogliari, diversi però da quelli che servono ai normali scambi gassosi. “Gli alchimisti, riferiva il Durante affermano con ostinata verità con quest’erba congelasi
Mercurio.”
Non erano soltanto gli alchimisti a utilizzare l’Alchemilla, ma anche i medici che la consigliavano per curare le infermità femminili e rassodare il seno.
“Dassi per venti giorni continui un cucchiaro per volta la polvere della secca in vino, o veramente in brodo con felice successo alle donne sterili, ove per lubricità d’humori non li rimanga il seme nella matrice “
Alchemilla ha proprietà vulnerarie e astringenti e si adoperano in infuso per riequilibrare l’intestino e il ciclo mestruale abbondante in dose di 60 gr. in 1 litro d’acqua.
È indicata nelle gengive infiammate e sanguinanti, ma anche per lavare le ferite, calmare le irritazioni e le infiammazioni delle mucose.
Esternamente si usa nelle contusioni.
Il decotto serve per tutti i dolori di testa, specialmente per indigestione di acqua nella stagione estiva, nei raffreddori, nelle infiammazioni degli occhi e nel mal di denti, facendo gargarismi.
Eleutherococcus senticosus è un tonico naturale. La radice di Eleuterococco viene usata in erboristeria in forma di gocce o compresse in quanto le vengono riconosciute proprietà toniche ed adattogene, in grado di ottimizzare la secrezione degli ormoni.
L’utilizzo della pianta è indicata negli stati di stress e sovraffaticamento, rinforza il sistema immunitario aumentando il numero dei linfociti T e stimolando l’attività dei globuli bianchi, utile in caso di debolezza, convalescenza, nell’esaurimento psicofisico, nella stanchezza, nella attività sportiva, previene l’insorgenza delle malattie, indicato nei periodi di ridotta capacità di rendimento, di concentrazione e di attenzione, stimola il metabolismo e aiuta nelle spasmofilie.
Ha proprietà adattogene, stimolanti del sistema nervoso centrale, antidepressive, toniche generali e stimolante dell’attività endocrina.
Agisce sulle ghiandole surrenali, diminuendo il contenuto intraghiandolare di colesterolo e di vitamina C, aumentando la produzione di ormoni surrenalici.
E’ capace di stimolare la sintesi proteica a livello del fegato, del pancreas e della corteccia surrenalica, azione anabolizzante probabilmente legata a un aumento dell’ormone della crescita.
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Fico – Ficus carica L. ; Fam. Moraceae, rimedio naturale per calli e verruche:
Fico – Ficus carica L. ; Fam. Moraceae, rimedio naturale per eliminare calli e verruche,
fioritura maggio-settembre. Parti raccolte: foglie e frutti. Tempo balsamico: estate.
Simbologia biblica:
Un pianta fruttifera, simbolo, nei tempi biblici, di libertà, di prosperità, di vita gioiosa e ampiamente citata nei Vangeli e nel Corano, come realtà botanica e come simbolo della fertilità, della vita serena .
Il decotto veniva usato come coluttorio in caso di problematiche dentali e stomatiti e la foglia contusa oppure il lattice venivano applicate su un porro, la cui base era legata con un filo per favorirne il distacco, applicato in impacco sugli ascessi; il lattice sulle punture d’insetti. La foglia contusa veniva applicata direttamente su un porro.
Gemme fresche: l’attività è da attribuirsi agli enzimi digestivi contenuti; regolarizza la motilità e la secrezione gastroduodenale, soprattutto in soggetti con reazioni psicosomatiche a livello gastrointestinale.
Foglie: raccolte da maggio ad agosto e fatte essiccare lentamente, contengono furocumarine, bergaptene, psoralene, cumarine, lattice; hanno proprietà emmenagoghe, antinfiammatorie, espettoranti e digestive; le furocumarine possono creare problemi con fenomeni di fotosensibilizzazione.
Frutti acerbi: le parti verdi e i giovani rametti: il lattice che sgorga dai tagli contiene amilasi e proteasi, viene applicato per uso esterno per calli e verruche per l’azione caustica e proteolitica; va usato con cautela: è ustionante ed irritante per la pelle.
Frutti freschi: assunti in quantità hanno un effetto lassativo.
Frutti essiccati: ricchi di vitamine A e B, proteine, zuccheri, e sali minerali (potassio, magnesio, calcio) hanno proprietà emollienti, espettoranti e lassative.
Si ricorda comunque che anche le foglie hanno in parte caratteristiche irritative per il contatto di fregamento con la pelle, la sensibilizzazione è enfatizzata dal calore e dalla esposizione ai raggi ultravioletti, soprattutto in soggetti predisposti; è invece limitata da semplice risciacquo con acqua e permanenza lontano dall’irraggiamento solare, anche indiretto, per qualche ora.
È diffusa la credenza che il lattice del fico aiuti ad abbronzarsi. L’applicazione di lattice di fico sulla pelle e successiva esposizione di questa alla luce solare intensa comporta invece lesioni ed ustioni, anche gravi.
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Rimedi naturali adattogeni per depressione e stress:
Gli adattogeni comprendono una categoria di medicinali vegetali e prodotti nutrizionali che promuovono l’adattabilità, la resilienza e la sopravvivenza degli organismi viventi nello stress. Gli adattogeni hanno effetti farmacologicamente pleiotropici ( Pleiotropia – Wikipedia )sul sistema neuroendocrino-immunitario.
Alcune combinazioni di piante adattogene forniscono effetti unici a causa delle loro interazioni sinergiche, non ottenibili da nessun ingrediente in modo indipendente.
Gli adattogeni sono modificatori di risposta allo stress che aumentano la resistenza aspecifica di un organismo allo stress aumentando la sua capacità di adattarsi e sopravvivere. Mostrano effetti benefici polivalenti contro infiammazione cronica, aterosclerosi, deficit cognitivo neurodegenerativo, disturbi metabolici, cancro e altre malattie legate all’invecchiamento. Gli usi attuali e potenziali degli adattogeni sono principalmente correlati all’affaticamento indotto dallo stress e alla funzione cognitiva, alle malattie mentali e ai disturbi comportamentali. Riducono gli effetti dannosi di vari fattori di stress, a causa dell’aumento del livello basale di mediatori coinvolti nella risposta allo stress.
Ginseng
Il Panax ginseng, una nota medicina tradizionale cinese con molteplici attività farmacologiche, svolge un ruolo cruciale nella modulazione dei disturbi dell’umore. Diversi studi recenti hanno identificato un ruolo importante nella prevenzione e l trattamento della depressione. Per migliaia di anni la medicina tradizionale cinese si è affidata a questo rimedio per ripristinare e migliorare il benessere. Più recentemente, ha guadagnato popolarità in Occidente, dove è diventato uno dei rimedi erboristici più ricercati.
Panax ginseng è commercializzato e utilizzato per mantenere l’energia, aumentare le capacità mentali e fisiche, migliorare l’umore, promuovere la salute generale e il benessere. Panax ginseng è stato studiato in una serie di studi clinici randomizzati che indagano il suo effetto sulle prestazioni fisiche e psicomotorie, sulla funzione cognitiva, sull’immunomodulazione, sul diabete mellito e sulle infezioni da herpes simplex di tipo II.
Attualmente, diciassette piante sono state raggruppate sotto il genere Panax . Le specie più comuni utilizzate per le preparazioni botaniche sono Panax Ginseng (ginseng coreano), è coltivato in Corea e Cina, Panax quinquefolius (ginseng americano) è coltivato negli Stati Uniti (Virginia e Wisconsin) e in Canada.
Il ginseng coreano C A Meyer è utilizzato principalmente per mantenere l’omeostasi del corpo, e l’efficacia farmacologica del ginseng coreano, identificato dalla scienza moderna, include una migliore funzione cerebrale, anti-affaticamento e anti-stress, effetti preventivi contro i tumori, potenziamento del sistema immunitario, ha effetti anti-diabetici, migliora la funzionalità epatica, regola la pressione sanguigna, disturbi del climaterio e sessuali , effetti antiossidanti e anti-invecchiamento.
I principi attivi del Ginseng sono dei composti fitochimici detti ‘ginsenosidi’, sostanze simili a steroidi che esprimono proprietà in grado di bilanciare e contrastare gli effetti dello stress. I ginsenoidi possono avere effetti diversi che diversificano le varietà di Ginseng: ad esempio, alcuni possono stimolare il sistema nervoso centrale, altri sedarlo e altri ancora bilanciano i processi metabolici, abbassando la glicemia, migliorando il tono muscolare, stimolando il sistema endocrino per mantenere livelli ormonali appropriati.
Il guaranà (Paullinia cupana) è abitualmente ingerito dalle persone in Amazzonia ed è un ingrediente chiave in varie bevande energetiche consumate in tutto il mondo. L’estensione della longevità e la bassa prevalenza di malattie croniche legate all’età sono state associate all’assunzione abituale di guaranà.
Le piante utilizzate nella medicina popolare hanno fornito una base per la scoperta e la caratterizzazione di diversi farmaci attualmente utilizzati clinicamente.
La guaranà (P. cupana), una pianta che si trova nella foresta pluviale del bacino amazzonico, viene coltivata utilizzando i suoi semi ricchi di caffeina-polifenolo.
Studi hanno riportato le attività chemio-preventive e anti-mutagene degli estratti di guaranà.
La guaranà è una pianta originaria del Brasile che presenta un effetto benefico sul controllo del peso corporeo e sulle alterazioni metaboliche.
La guaranà è ricca di diversi composti bioattivi come metilxantine (tra cui caffeina, teobromina e teofillina) tannini, saponine, catechine, epicatechine e proantocianine. Il guaranà protegge da protezione contro l’ipertensione, l’obesità e la sindrome metabolica nei volontari sani anziani.
Il consumo di guaranà ha a un effetto benefico funzione epatica e renale.
Ha effetto preventivo sulla compromissione della memoria e sull’attività dell’acetilcolinesterasi (AChE) nelle strutture cerebrali e disturbi cognitivi. La polvere di guaranà riduce il danno epatico causato dall’iperlipidemia. Ha effetti epatoprotettivi e genoprotettivi sul fegato.
Guaranà produce un seme alcaloide e ricco di polifenoli con proprietà antimicrobiche, antiossidanti e antinfiammatorie, dove la caffeina è il composto principale.
Ha effetti antiossidanti e preventivi nei disturbi neurodegenerativi, come nel morbo di Parkinson, Alzheimer e Malattia di Huntington (malattia genetica neurodegenerativa che colpisce la coordinazione muscolare e porta a un declino cognitivo e a problemi psichiatrici), protegge vitalità, attività locomotoria, sonno.
Riduce le malattie metaboliche cardiovascolari e ha effetti positivi sul metabolismo lipidico, principalmente correlati ai livelli di lipoproteina a bassa densità (LDL).
Cola
La noce di cola contiene circa il 3% di caffeina e circa il 2% di teobromina. Entrambi questi composti agiscono come “vasodilatatori”, allargando i vasi sanguigni e aumentando il flusso sanguigno al cervello. Aumenta i livelli di ossigeno nel cervello, sostiene la funzione cognitiva e la vigilanza.
La ricerca mostra che il consumo di estratto di noci di Cola aumenta l’attività del sistema nervoso, la frequenza cardiaca e il tasso metabolico. Agisce anche come soppressore dell’appetito. Secondo uno studio pubblicato sull'”African Journal of Biotechnology”, Cola può aumentare il tasso metabolico del 118%.
Cola è anche conosciuta come erba “termogenica” (bruciagrassi), e come tale è spesso utilizzata come ingrediente negli integratori per la perdita di peso. È ricco di xantine e polifenoli – recenti ricerche mette in relazione questi composti con un’attivazione della termogenesi e, di conseguenza, con possibili trattamenti per l’obesità.
Aiuta la digestione:
Nella cultura africana, la noce di Cola viene masticata prima dei pasti come aiuto alla digestione. Recenti ricerche hanno dimostrato che i composti in questa erba migliorano significativamente la produzione di acido gastrico e aumentano l’efficacia degli enzimi digestivi all’interno dello stomaco. Ciò aumenta anche l’assimilazione dei nutrienti, consentendo al corpo di estrarre più facilmente i preziosi nutrienti dal cibo.
Cola può alleviare altri disturbi digestivi come gonfiore, flatulenza, crampi e stitichezza.
La ricerca mostra che Cola ha un effetto e previene la nefropatia diabetica (malattia renale).
E’ utilizzata in Africa tropicale per il trattamento di emicrania, disturbi metabolici ecc.
Cola è una pianta forestale sempreverde che è comune nella regione tropicale dell’Africa. Ha diverse specie come cola acuminata che è predominante in Togo, Angola, Liberia, Costa d’Avorio, Senegal e Nigeria . Entrambe le specie sono ora coltivate in zone tropicali dell’America e nel sud-est asiatico L’albero di Cola cresce fino a 25 metri di altezza con fiori giallo pallido, strisce viola, frutti a forma di stella e scafi legnosi. Ha foglie di colore lucido e verde chiaro. I frutti possono pesare fino a 3 chilogrammi e contenere grandi semi con noci marroni rossastre note come noci di cola .
Cola nitida appartiene alla famiglia delle sterculiaceae, nella medicina popolare è usata come afrodisiaco. C. nitida è applicata direttamente sulla pelle per trattare ferite e infiammazioni. Il ramoscello amaro dell’albero è utilizzato anche per pulire denti e gengive; i frutti di cola sono usati come tonici, stimolanti e intruglio per il trattamento di febbre, dissenteria ed esaurimento
In Europa, le noci di Cola erano un tempo usate per trattare emicranie, nevralgia, nausea e diarrea .I preparati Cola sono usati oggi per trattare l’esaurimento fisico e mentale. L’importanza medicinale della Cola nitida si basa principalmente sui costituenti chimici della pianta, dalle sue radici ai suoi semi. La pianta è nota per contenere diversi costituenti chimici noti per i loro valori medicinali tra cui caffeina, teofillina e teobromina . Cola nitida contiene anche tracce di minerali essenziali come potassio, calcio, magnesio, sodio, ferro, zinco, manganese e fosforo. Alcuni di questi minerali fungono da fonte di macro e micro nutrienti necessari per la crescita, lo sviluppo e l’attività metabolica. È usato nella produzione di bevande come Coca cola e Pepsi cola e di coloranti .
Gli studi hanno dimostrato che Cola nitida agisce come stimolante per combattere la stanchezza, ridurre la fame e la sete.
Cola aumentata la diuresi e riduce i livelli di colesterolo e migliora la funzione pancreatica .
Un ottimo prodotto è Alato 1, contiene i rimedi sopracitati. E’ disponibile qui o in farmacia.
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La pelle, messaggio psicosomatico per eccellenza, è lo specchio del nostro mondo interno; le malattie della pelle più resistenti alle cure mediche sono quelle che spesso si risolvono con il mutare della situazione emotiva della persona.
La cute costituisce l’unico tessuto evidente all’esterno che può far apparire uno stato emotivo.
Un problema psicologico anche latente per un periodo di tempo più o meno lungo, si può palesare con un’eruzione cutanea di aspetto diverso. Tutto ciò non significa necessariamente che la causa di un problema cutaneo si debba ricercare in un avvenimento emotivo, ma in molti casi, nella storia clinica della persona che manifesta una problema dermatologico si trova una recente sofferenza psichica.
Un esempio può essere la perdita di un congiunto o un abbandono affettivo che si manifesta con una forma di alopecia aerata, cioè perdita di capelli a chiazze.
La pelle è un organo di confine, ma anche mezzo privilegiato di relazione con il mondo esterno. Data la sua visibilità, è comprensibile come essa si presti facilmente a trasformarsi in uno specchio dell’anima. È evidente, infatti, come la pelle svolga funzioni vitali, essendo l’involucro che avvolge il corpo e, al medesimo tempo, racchiuda la psiche dell’individuo.
Le principali alterazioni cutanee in cui esiste una partecipazione emotiva sono:
Quando si parla di Consulto Naturopatico, non si parla tanto di diagnosi, cura, malattia, che restano di competenza della medicina ufficiale, quanto di una guida lungo un percorso personale che consenta di raggiungere quello stato di benessere cui tutti aspiriamo.
Parlando con il naturopata psicosomatico si potrà pertanto :
Ricreare la sintonia con l’andamento ciclico delle stagioni attraverso un rapporto corretto con il cibo, il sonno, l’attività lavorativa e così via.
Ridurre il livello di stress, attraverso correttivi fondamentali dei comportamenti quotidiani, al fine di acquisire una maggior consapevolezza e migliorare il rapporto con se stessi e con gli altri.
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Avena, rimedio naturale per insonnia ed altre patologie:
L’avena comune (Avena sativa) è un rimedio naturale per insonnia ed altre patologie . Fa parte della famiglia delle Poacee (o Graminacee) ed è la specie più nota del genere Avena.
E’ un cereale appartenente alla famiglia delle Graminacee; conosciuta sin dai tempi antichi sia per l’alimentazione umana che per il foraggio del bestiame viene oggi particolarmente apprezzata per le sue proprietà e benefici per la salute dell’organismo umano.
L’origine dell’avena è incerta e la sua provenienza è contesa tra India, Cina ed Egitto.
Le vitamine presenti la B1, B2, B3, B5 e B6 per quanto riguarda il gruppo B ed a cui si aggiungono la vitamina K e J, mentre, in piccolissima quantità, troviamo la vitamina E.
È utile come integratore a chi soffre di insonnia, depressione e disordini dell’appetito.
Questo perché contiene due alcaloidi: la gramina, un composto indolico che pare agire sul recettore del neurotrasmettitore acido gamma-amminobutirrico o GABA; e l’avenalumina, che sembra agire positivamente sul metabolismo delle catecolammine. Regola il colesterolo attraverso la presenza di alcuni composti steroidei : triterpenoidi e saponine chiamati avenacine e avenacosidi A e B. A dosi alte può dare luogo a cefalea, soprattutto localizzata nella zona della nuca, per l’elevato contenuto di vitamina B12.
Tra le sostanze minori, troviamo l’avenina, con proprietà tonificanti, apporta benefici alla ghiandola tiroidea, e la auxina, una sostanza vegetale simile agli ormoni.
Recenti studi hanno avvalorato la tesi che sostiene le proprietà benefiche dell’avena nei confronti della riduzione del colesterolo “cattivo” e la conseguente prevenzione per quanto riguarda il morbo di Parkinson e l’Alzheimer; il suo basso indice glicemico invece lo rende un alimento adatto per i soggetti diabetici.
Uno studio condotto sui fiocchi d’avena e pubblicato sul British Journal of Nutrition, ha dimostrato come l’assunzione di avena sin dai primi mesi di vita sia in grado di ridurre il rischio di diventare asmatici addirittura del 66%.
I fiocchi di avena, insieme a quelli di altri cereali e frutta secca, vengono utilizzati nella preparazione del muesli.
La farina di avena può essere utilizzata insieme a quella di frumento, o da sola per fare biscotti e altri prodotti da forno.
Un ottimo prodotto fitoterapico è Alato 4, acquistabile in farmacia. Per maggiori informazioni clicca qui
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Fragola, rimedio naturale per metrorragie ed altri disturbi:
Fragola, è un rimedio naturale per metrorragie ed altri disturbi.
L’uso alimentare e terapeutico della fragola affonda nella notte dei tempi: era conosciuta e consumata persino dalle popolazioni palafitticole migliaia di anni fa. Presente già sulle tavole dell’antica Roma: questo frutto compariva in coincidenza con le feste in onore di Adone, alla morte del quale, come narra la leggenda, Venere pianse copiose lacrime, che, giunte sulla terra, si trasformarono in piccoli cuori rossi: le profumatissime fragole.
La fragola sarebbe in grado di proteggere dal morso di vipere e serpenti: per scongiurare il pericoloso veleno di questi animali, si dice che si debba raccogliere le foglie della piantina il giorno di San Giovanni. Chi avesse dunque raccolto le foglie il 24 di giugno, le avesse fatte essiccare al sole e poi le avesse intrecciate per farne una cintura, sarebbe stato tutelato da eventuali morsi, spesso letali, di vipere e serpenti .
La fragola è dominata dal pianeta Sole e da Marte, che governano l’apparato femminile, Cistifellea,Tiroide, Paratiroide e Sangue. Nella funzionalità secondaria è dominata da Venere che governa sull’apparato renale.
E’ un buon diuretico, si usa nei casi di artriti, reumatismi e gotta, problemi epatici e biliari, cistiti e blenorragia. Il decotto di foglie si usa per angine, leucorree, metrorragie, attraverso irrigazioni vaginali o uretrali .
La fragola è un ottimo emostatico è indicata in caso di emorragie intestinali.
Contiene pochi zuccheri, ricca di potassio, calcio e fosforo, magnesio, cloro, zolfo, iodio e bromo, tracce di vitamine del gruppo B e di vitamina A, buone quantità di vitamina C, acidi organici, polifenoli (ottimi antiossidanti).
La presenza della pectina, infine, che come una spugna assorbe glucidi e lipidi nell’intestino, ne fa l’alimento ideale per chi soffre di diabete e colesterolo alto.
La tisana si rivela utile in caso di dissenteria e come diuretico.
Il succo di fragola si può applicare sulla pelle in caso di leggere scottature solari.
Il decotto si può usare anche per applicazioni esterne, in caso di afte e lesioni della bocca.
Grazie al loro contenuto di acido folico, le fragole sono utili per il mantenimento della memoria.
Ricche di fibre che aumentano il senso di sazietà, regolarizzano l’intestino e fanno assorbire meno grassi e meno zuccheri.
L’essenza floreale:
Dà forza, percezione di sé,senso di sé e autostima; radicamento; affidabilità; serve per lasciare l’infanzia nel passato; dona equilibrio, leggiadria, consente di essere pienamente presenti e sentirsi nel proprio corpo.
Indicata per:
Sensi di colpa mancanza di autostima, sentirsi indegni, immeritevoli, irresponsabili; sradicati, insicurezza di sé, violenza verbale ricevuta dai genitori a danno del piano emotivo, ipersensibilità psichica; continuo confronto con gli altri e desiderare di essere come gli altri,vissuti e percepiti come migliori di noi.
Laurus nobilis, L, rimedio naturale per stomaco e intestino,deriva dal latino “laurus” al quale venne anteposto il suffisso ‘al’ con il significato di ‘quella’ ad indicare una specifica varietà di lauro con foglie particolarmente piccole.
Alloro nell’Antichità:
Il “laurus nobilis” era sacro per i Romani e i Greci, che lo consideravano l’albero del dio Apollo; da sempre è simbolo di gloria. Il lauro è una pianta sempre verde, i cui rametti venivano intrecciati a guisa di corone che venivano poste sulla testa ai capitani militari, così come ai preti e ai sacerdoti, a simboleggiare vittoria, onori e trionfi.
Proprietà curative dell’Alloro:
L’alloro ha proprietà stimolanti, antisettiche,digestive e sudorifiche.
È utilizzato sotto forma di infuso per combattere la fatica e l’astenia e per facilitare la digestione. Si dimostra altrettanto efficace nella prevenzione del raffreddore e delle affezioni bronchiali. Le foglie del lauro (Laurus nobilis), essiccate e adoperate in infuso o in decotto, sono infatti stimolanti e antisettiche, adatti per gonfiore di pancia e stomaco. Proprio grazie all’olio essenziale svolge un’efficace azione antisettica molto utile nelle Infatti, si tende a considerare l’alloro più un rimedio erboristico che una spezia da cucina, anche se in cottura può dare un eccellente contributo alla digeribilità dei pasti, in particolare dei legumi.
Le bacche, raccolte in ottobre o novembre, contengono una materia grassa chiamata “olio d’alloro” impiegata in esterno contro i dolori articolari e i reumatismi.
L’infuso di alloro svolge funzioni espettoranti, rilassanti e contrasta efficacemente i disturbi dell’apparato respiratorio.
L‘infuso delle foglie giova anche nella debolezza di stomaco e nelle gastralgie. Nella paralisi si danno 8 gocce dell’essenza delle bacche.
Puoi approfondire le tematiche trattate prenotando una consulenza naturopatica o un Programma Detox con miscela floreale in omaggio.
Corylus avellana è un rimedio naturale per cirrosi epatica e altre patologie.
Il Nocciolo, il cui termine latino Corylus avellana è stato adottato in botanica, era chiamato dai Romani abellana – dal nome della città di Abella i cui ruderi esistono ancora nei pressi di Avella, mentre Corylus deriva dal greco córys, che significa casco perché la nocciola è racchiusa in una brattea verde che somiglia a un casco ma anche a una barba; tant’è vero che la si è soprannominata “noce barbata”.
Simbologia nell’Antica Roma:
I Romani chiamavano il nocciolo nux pontica, come riferisce Plinio, sostenendo che l’albero era arrivato in Asia e in Grecia dal Ponto. I Romani donavano piante di nocciolo come augurio di prosperità e di pace.
Folklore celtico:
Per i Celti il nocciolo, chiamato Coll, dava il nome, nel calendario arboreo, al mese lunare che corrispondeva all’epoca della raccolta delle nocciole, dai primi di agosto sino alla fine del mese. Questi frutti erano considerati il simbolo della Saggezza concentrata: dolce e compatta nello stesso tempo, racchiusa in un piccolo guscio duro, ovvero impermeabile alle mutevoli opinioni del volgo. La lettera Coll rappresentava per i Bardi il nove, un numero sacro alla Muse e collegato al nocciolo perché si diceva che l’albero fruttificasse dopo nove anni. Il nocciolo dava anche il nome a un dio, Mac Coll, “Figlio di Coll”, che fu uno dei primi tre sovrani d’Irlanda sposati con la Triplice Dea, colei che concedeva Saggezza e I’ispirazione poetica. I Druidi e i Bardi usavano tavolette divinatorie di nocciolo come supporto per la loro ispirazione: vi incidevano gli ogam, le lettere magiche.
L’albero con i suoi frutti sferici è un simbolo della Luna.
Il Nocciolo negli antichi erbari:
Dioscoride e Plinio, sostenevano che provocavano, oltre a emicrania e flatulenza, un ingrassamento inverosimile del corpo; ma tostati curavano il catarro e, bevuti nell’idromele, la tosse cronica. Santa Ildegarda consigliava le nocciole contro l‘impotenza, mentre il Mattioli affermava che sbucciate e mescolate col grasso d’orso fossero infallibili per la crescita dei capelli. Durante, pur ribadendo che causavano emicranie, le consigliava come astringenti e anticatarrali, e sosteneva che, mangiate al principio del pranzo, liberavano dal dolore alle reni e dalla renella.
E’ possibile risolvere problematiche di Endometriosi, tramite i rimedi naturali. Secondo la Medicina tradizionale Cinese, l’Endometriosi si deve a un’alterazione del Sistema Circolatorio e dei tessuti legati a Fegato e Rene. La terapia quindi mira alla regolarizzazione del ciclo mestruale, alla mobilizzazione dell’energia di Xue e alla tonificazione di Yin di Fegato e di Jing di Rene.
Di cosa si tratta:
L’Endometriosi è caratterizzata dalla presenza di tessuto uterino (l’endometrio, appunto, la parte interna della cavità uterina) in altre sedi. Generalmente, le sedi più frequenti rimangono in ambito pelvico. Quindi possiamo trovare presenza di tessuto endometriosico (uterino) a livello della zona delle ovaie, della vagina, delle tube, anche se è possibile ritrovarlo in sedi extrapelviche, soprattutto a livello intestinale. E’ molto raro, ma si può trovare anche a livello delle coane (cavità) nasali.
Cosa accade:
L’endometrio fuori sede risponde anch’esso agli stimoli ormonali, per cui durante il ciclo mestruale sanguina. L’Endometriosi può causare alterazioni mestruali, dolore durante i rapporti e sterilità. In termini medici si definisce come Dolore Infiammatorio Pelvico Cronico (Chronic Pelvic Inflammatory Disease) che si presenta soprattutto durante il ciclo mestruale, ma anche durante l’ovulazione. Il sintomo per il quale, però, più spesso riscontrato è la dispareunia, il dolore durante il rapporto sessuale che è presente fino al 70% dei casi. Considerando il fatto che il tessuto endometriosico si può ritrovare anche nella vescica e nell’intestino, possono essere presenti anche delle cistiti fastidiose o la sindrome del colon irritabile. L’irritabilità del colon di per sè produce tutta una serie di sintomi emotivi accessori: nervosismo, stato di costrizione e di insoddisfazione profonda. Inoltre, se l’Endometriosi è legata all’aspetto mestruale, possono essere presenti tutti i sintomi della sindrome premestruale. Di conseguenza, ci saranno estrema tensione nervosa e stati di vera e propria depressione.
Il timore di concepire un bimbo e/o di concepire se stessa come donna.
Lo sviluppo da parte dell’organismo di tessuto endometriale al di fuori della sede uterina ruota intorno al tema della paura. Una paura dovuta a una profonda insicurezza della donna, che teme di perdere ciò che la tiene in equilibrio, in particolare il partner.L’endometrio fuori sede può essere letto anche come una fuga dal concepimento, portandolo in luoghi dove esso non può avvenire. Può anche essere presente la paura di non saper essere donna, moglie e madre al contempo. Può essere interpretato anche come difficoltà a crescere, a uscire dall’adolescenza e diventare donna adulta.
Donne con tratti psicologici adolescenziali che vivono l’uomo come l’eroe che le viene a salvare e con cui formare una coppia “chiusa”, centrata su se stessa e in qualche modo autosufficiente sia rispetto alle relazioni con l’esterno che alla creazione di una eventuale prole. Queste donne hanno di solito un legame di dipendenza sia dalla madre che dal partner. La donna malata di endometriosi è una donna bisognosa d’affetto e di conferme, che investe le sue energie femminili nel posto sbagliato (da qui l’endometrio che cresce dove non dovrebbe crescere), quindi una donna che si svaluta, per niente cosciente delle proprie capacità.
Il tempo da dedicare a se stesse è la chiave per acquisire sicurezza.
Se desideri affrontare questa problematica ed eliminare i disagi che ne conseguono, prenota ora una Consulenza Naturopatica o un consulto in Alimentazione Cinese, che ti consentirà di ritrovare il tuo benessere naturale, con il validissimo aiuto di una alimentazione appropriata, in sinergia a rimedi erboristici e floreali.
Ortica è un rimedio naturale. E’ una pianta erbacea perenne e spontanea, frequente nei luoghi incolti, tra siepi, ruderi e macerie. Ortica è nota fin dall’antichità per le sue proprietà astringenti e per la polarità d’azione a livello delle pelvi. Nel secolo xvi viene utilizzato nellaleucorrea e nelle metrorragie.
Proprietà curative dell’Ortica :
Ha azione diuretica, depurativa, antiinfiammatoria intestinale, normalizza il cuoio capelluto. Una pianta dalle molte proprietà poiché contiene proteine, zolfo, calcio, ferro e potassio. Ha azione emostatica. Le sue radici bollite per mezz’ora nel latte sono un efficace rimedio contro i calcoli biliari; i cataplasmi di foglie pestate curano le ferite.
Il decotto d’ortica è mano santa contro tosse e raffreddori, come ricordava già Catullo.
La lozione di radici tritate in acqua e aceto, serve per per arrestare la caduta dei capelli ed eliminare la forfora. I biscotti fatti con semi pestati e lavorati con farina di segale, miele e acqua frenano l’incontinenza; i fiori a loro volta curano catarri, idropisia.
Ortica e Plinio il Vecchio:
L’ortica ha anche un’altra virtù già ricordata da Plinio: quella di eccitare alla voluttà e di facilitare i parti. In realtà il naturalista latino si limitava a scrivere che il seme bevuto con la sapa apriva l’utero in caso di contrazioni isteriche, mentre le foglie sfregate sui genitali spingevano le femmine dei quadrupedi riluttanti ad accoppiarsi: forse perché li infuocavano .
Castore Durante dice che…
Castore Durante, medico e botanico rinascimentale, credeva alle sue virtù afrodisiache: “Le frondi delle ortiche, cotte in vino e bevute provocano l’orina, purgano i lombi e eccitano venere”.
Il noce, è un antico rimedio naturale per psoriasi e dermatiti. E’ connessa alla Grande Madre ed il noce ha sempre avuto una duplice valenza, di vita e di morte, luminosa e cupa. Il frutto venne consacrato anche a Giove. Nux iuglans, Iovis glans, ghianda di Giove: nome rimasto nella classificazione botanica, in cui il noce è detto Juglans regia. Dioscoride intuì l’azione dell’olio di Noce nella Tenia (Parassita intestinale).
Il Noce nelle cure antiche:
Nel medioevo il frutto, simile all’encefalo, secondo la “similitudine delle signature” ne suggerì l’impiego nella cefalea. Anticamente, le foglie ed il mallo venivano usati come “elisir” della giovinezza” per la marcata attività depurativa ed eudermica. E altresì indicato per diabete, linfatismo, diarrea, leucorrea (uso esterno), acne, dermatiti, psoriasi.
«Furono queste noci» riferisce Castore Durante :”Chiamate ghiande di Giove ne i primi tempi del mondo dagli uomini”
Cosa contiene:
Contiene glucidi, protidi, sali minerali (soprattutto zinco e rame), e le vitamine A,B2, PP, B5. Anche le foglie e il mallo dei frutti hanno proprietà medicinali, come notavano già gli Antichi e ha confermato la moderna fitoterapia.
Tradizione folklorica:
La convinzione che streghe e demoni prediligessero il noce per i loro sabba era diffusa in tutta l’Italia.
A Roma una leggenda narra che la chiesa di Santa Maria del Popolo fu costruita per ordine di Pasquale II nel luogo in cui precedentemente vi era un noce intorno al quale migliaia di diavoli danzavano nel cuore della notte. Anche a Bologna si credeva fino al secolo scorso che le streghe si riunissero sotto queste piante, specialmente nella notte di San Giovanni.
In Sicilia, si credeva che, portata in tasca, preservasse dai fulmini e da ogni sortilegio, accelerasse i parti lenti, propiziasse il successo, debellasse la febbre. Nella terra d’Otranto le donne la portavano in tasca per difendersi dal malocchio e dalle malattie.
Nelle campagne si dice ancora oggi che non conviene riposare e tanto meno dormire all’ombra di un noce perché è facile risvegliarsi con una forte emicrania se non addirittura con la febbre. E si crede che, se le radici dell’albero penetrano nelle stalle, faranno deperire il bestiame.
Effettivamente le sue radici, come le foglie, contengono una sostanza tossica, la iuglandina, capace di provocare la morte di molte piante che crescono nelle vicinanze.
Le signature ed il Noce:
Nel XVII secolo, sulla scia della teoria dei segni secondo la quale il simile cura o colpisce il simile, si sosteneva che la noce fosse in grado di curare i disturbi del cervello perché ne era la riproduzione vegetale: l’involucro esterno, verde e carnoso, avrebbe rappresentato il cuoio capelluto, il guscio duro il cranio, la pellicola interna le meningie la pia mater, mentre il nocciolo interno, convoluto e diviso in due, avrebbe simboleggiato gli emisferi del cervello.
E’ possibile prevenire le problematiche trattate, attraverso una corretta alimentazione in sinergia con i rimedi erboristici, prenota ora la tua consulenza naturopatica.
Il melo, rimedio naturale per colesterolo ed altre patologie, è strettamente connesso alla Grande Madre. Ciò traspare anche in alcuni miti celtici dove la mela o un ramo dell’albero viene portato al protagonista da una messaggera dell’altro mondo. Quando Condla, il figlio di Conn Cetchathach, viene invitato a partire per l’Aldilà da una fanciulla di meravigliosa bellezza, il padre si rivolge ai Druidi perché lo trattengano:
«Allora il Druida cantò un incantesimo contro la voce della donna sicché nessuno udì più la voce di lei e Condla non vide più la donna a partire da quel momento. Ma la donna, prima di svanire per l’incantesimo del Druida, riuscì a lanciare una mela a Condla; il quale non prese né cibo né bevanda perché gli sembrava che nulla fosse più degno di essere consumato all’infuori della sua mela. La mela non diminuiva, per quanto egli ne mangiasse, e restava intera ». Quel frutto a poco a poco fu in grado di neutralizzare l’incantesimo: quando la fanciulla si presentò per la seconda volta, egli balzò sulla barca di cristallo per partire con lei.
Il significato celtico del Melo:
Il significato celtico del Melo è pienezza, purezza, buona volontà.I Celti decoravano le stanze nuziali con rami di melo, per propiziare la fertilità e la rinascita. A tal proposito venivano bruciate delle mele durante i rituali funebri, quale cibo per il defunto. Il legno di melo veniva altresì bruciato nei riti di fertilità, per propiziare il ritorno della Primavera e infondere prosperità e salute sulle famiglie celtiche.
La mela simboleggia la vita:
La mela come frutto della vita e della scienza appare in un testo del XV secolo, il Libro di Fermoy: «Poi remarono per molto tempo fino a quando non apparve loro un’altra isola meravigliosa dove sorgeva una magnifica foresta di meli odorosi. Un bellissimo fiume divino scorreva in mezzo alla foresta. Quando il vento scuoteva le cime degli alberi, la musica cantata da loro era più melodiosa di ogni altra cosa. Gli Ui Corra mangiarono qualche mela e bevvero un poco al fiume di vino. Immediatamente furono sazi e non sentirono più né ferita né malattia.
La simbologia greco-romana:
La rotondità della mela ha ispirato il simbolo del globo terrestre e in senso traslato della Sovranità. Per questo motivo gli imperatori romani, che si vantavano fra l’altro di discendere da Venere, portavano una mela d’oro, raffigurazione dell’orbis terrae.
Proprietà curative :
Da Ippocrate, fino al XVII secolo era considerato da sempre uno dei frutti più salutari e utili, come testimoniano lo stesso Plinio e nel Rinascimento vari autori, dal Mattioli al Durante, che la raccomandavano anche come antidoto efficacissimo contro gli avvelenamenti. Oggi i frutti sono impiegati soprattutto nell’industria dolciaria, mentre hanno conservato un posto modesto nella fitoterapia, usati soprattutto come antidiarroici e astringenti.
E’ un frutto ricco di vitamine dei gruppi A, B e C, è sconsigliata ai diabetici. Contiene pectina e per questo combatte il colesterolo, l’arteriosclerosi, previene l’infarto e le malattie cardiache, migliora la circolazione sanguigna e la pressione arteriosa. Favorisce l’assorbimento del ferro.
Floriterapia Desio: Consulto di Floriterapia Vibrazionale Psicosomatica:
Il consulto di Floriterapia Vibrazionale Psicosomatica, si avvale di Fiori di Bach, Fiori Himalayani, fiori Californiani, fiori Australiani, fiori Alaskani, fiori Francesi e molti altri.Tali frequenze esplicano la loro azione curativa sulla persona, intesa come un individuo completo, non limitandosi alla cura della malattia o dei suoi sintomi, ma risalendo alle cause scatenantiil disequilibrio psiche-corpo (soma).
I fiori leniscono le ferite dell’anima:
La loro azione si rivolge specificamente allo stato emozionale della persona, quindi può senz’altro accadere che due persone affette dalla stessa malattia, come ad esempio la gastrite, ricorrano a Fiori differenti. Forse una delle due persone ha accettato la sua malattia, mentre l’altra reagisce alla stessa con impazienza: proprio per questa differenza di reazione personale la scelta del Fiore viene effettuata sulla base di ogni singolo caso.
I fiori trasformano e stimolano l’autoguarigione:
I Fiori non aiutano la persona a reprimere gli atteggiamenti negativi, bensì a trasformare questi ultimi nel loro lato positivo, stimolando il potenziale di autoguarigione e aiutando il corpo a liberarsi dalla malattia o dallo stress.
I fiori ristabiliscono l’equilibrio interiore:
Molti di noi attraversano fasi difficili o sono affetti da un’inspiegabile stanchezza e questo può causare in loro un atteggiamento negativo.
È proprio allora che i Fiori offrono il loro aiuto estremamente prezioso, contribuendo a ristabilire l’equilibrio interiore prima che i sintomi di una malattia fisica abbiano il tempo di manifestarsi.
Cos’è la Floriterapia Psicosomatica:
La Floriterapia psicosomatica propone una lettura simbolica del corpo e delle sue malattie. Secondo tale visione, i disturbi che ci affliggono non sono mai eventi casuali, bensì ”messaggi “ di un un preciso malessere interiore. L’approccio della floriterapia psicosomatica coadiuva la salute e il benessere a scopo preventivo e ciò è perfettamente in linea con quanto riportato nel testo di Nora Weeks, l’assistente di Edward Bach :” The Medical Discoveries of Edward Bach Physician”.
Il campo di energia frequenziale è intrisecamente legato al corpo fisico:
Intorno a ogni “forma” della Natura, sia essa umana, animale, vegetale o minerale, esiste un campo elettromagnetico più o meno esteso che si esplicita come un alone di luci e colori, chiamato aura.
Questo campo di energia, é intrinsecamente legato al corpo fisico e vibra con frequenze diverse a seconda dello stato emotivo e/o di salute del soggetto e può essere influenzato dalle vibrazioni di altri campi energetici, come per esempio quelli emessi dei rimedi floreali.
Floriterapia e terapia vibrazionale:
Dire che la Floriterapia è una “terapia vibrazionale” significa ribadire un concetto fondamentale:
Il rimedio floreale, portatore di una specifica frequenza o vibrazione energetica, agisce in modo sottile (cioè a livello energetico) sulla persona che lo assume, influenzandone il campo elettromagnetico. In fisica la frequenza viene definita come “la somma delle vibrazioni emesse in uno spazio di tempo. La terapia vibrazionale agisce sulle alterazioni energetiche dell’individuo, adoperando frequenze capaci di trasformare queste stesse alterazioni energetiche.
Impronta energetica del Fiore:
L’impronta energetica del fiore é in grado di riequilibrare le vibrazioni distorte che danno disagio a una persona, e partendo dai livelli superiori, ovvero dalla mente e dalle emozioni, gli effetti del fiore si riflettono anche ai livelli inferiori, arrivando al corpo fisico.
Essenza floreale e campo energetico :
L’essenza floreale rappresenta infatti un campo energetico sottile, che vibra in una determinata frequenza, e quando il campo energetico sottile del fiore entra in contatto con il campo energetico sottile della persona trattata, se trova una disarmonia, la armonizza utilizzando il principio della risonanza vibrazionale.
Aura, chakras e Floriterapia:
Nell’essere umano, oltre all’aura (ovvero al campo energetico sottile), si trovano anche i chakra e i Fiori (Bach, Himalayani, Californiani, Australiani, Aum Sanjeevini ecc.), armonizzano i chakra disarmonici, producendo effetti positivi sia sul corpo fisico di un soggetto, sia sulle sue componenti mentali ed emozionali.
A chi è rivolto:
Il consulto naturopatico – floreale è rivolto a coloro che desiderano affrontare risolvere vari disturbi psicosomatici, con l’apporto delle essenze floreali, risalendo alla causa del malessere/disagio .
Il temperamento è un aspetto della personalità alquanto trascurato dalla psicologia moderna.
Non c’è molto accordo tra gli psicologi su che cosa debba intendersi per temperamento, e su come esso si distingua dal carattere. Tuttavia, il concetto di temperamento è uno dei più antichi nella storia della psicologia e non sembra affatto il caso di accantonarlo, poiché esso consente di raggiungere risultati non trascurabili nella comprensione delle differenze individuali. La collocazione ideale del temperamento è tra la costituzione (fisica) ed il carattere (psichico), ed esso sembra costituire un ponte tra la struttura costituzionale e gli aspetti comportamentali.
La descrizione dei temperamenti umani risale ad Ippocrate e alla sua scuola, intorno al 400 a.C.: ne troviamo la trattazione nel Corpus Hippocraticum, l’insieme di opere attraverso cui il grande medico greco diffuse le sue conoscenze.
Per la medicina antica, alla base dei temperamenti umani era la teoria dei quattro umori, che nasce per spiegare lo stato di equilibrio o di squilibrio del corpo, individuando in esso la causa dello stato di salute o di malattia.
Secondo tale dottrina,nel corpo circolano quattro umori:
il flegma (la linfa)
il sangue
la bile gialla
la bile nera
Se tra i quattro fluidi c’è equilibrio, si dà uno stato di salute, mentre con la prevalenza dell’uno o dell’altro umore, si crea uno squilibrio che determina la tendenza a malattie dell’uno o dell’altro tipo:
Malattie catarrali per la prevalenza del flegma
Sanguigne per la prevalenza del sangue
Biliose per la prevalenza della bile gialla
Diatesiche per la prevalenza della bile nera
E’ rivolto a tutti coloro che desiderano ripristinare l’equilibrio dei quattro elementi: acqua, aria, terra, fuoco, attraverso l’assunzione di prodotti erboristici adatti alla tipologia a cui appartengono. In base alle sintomatologie psicosomatiche, è possibile comprendere dove è insorto il disequilibrio fra i quattro elementi e la preponderanza di uno o più di essi.
Clematis è il rimedio naturale per emicrania ed altre patologie. Il nome del Genere deriva dal greco Clema = viticcio o pianta volubile, ad indicare il suo portamento ; gli inglesi chiamavano le Clematis “gioia del viandante” perché profumavano di vaniglia ed abbellivano il cammino, furono adottate, durante l’epoca vittoriana, ad ornamento di parchi e giardini.
Come quasi tutte le nostre Ranunculaceae è da ritenere, se non velenosa, almeno pericolosa per la presenza dell’alcaloide Anemonina che provoca irritazioni e vescicazioni cutanee.
Clematis in cucina:
Malgrado questo i teneri getti sono comunemente utilizzati lessati e cucinati in vario modo ; questo è possibile perché in primavera, periodo in cui sono raccolti, le sostanze tossiche sono presenti in quantità minima ma è opportuno non farne un uso esagerato.
a Vitalba necessita sempre di una bollitura per allontanare la potenziale velenosità di tutti gli esponenti della famiglia delle ranuncolacee. Bollitela con poca acqua e lasciatela scolare nello scolapasta.
L’impiego più classico, ed anche il più gustoso, è quello di succedanei degli spinaci. Soffriggete in una padella un poco d’olio dal gusto deciso e un paio di grossi spicchi d’aglio solo schiacciati. Passate poi la Vitalba lessata, aggiungete a piacere un poco di peperoncino in polvere, e prima di servire spolverate con formaggio non troppo stagionato e ancora dolce.
Una variante può prevedere l’impiego di sottili fette di una buona toma stagionata, e quindi saporita, ma dolce, da disporre sulla vitalba a cottura ultimata. Spegnete il fornello e mettete sulla padella un coperchio a tenuta; lasciate fondere il formaggio che dovrà ricoprire interamente la verdura e servite.
Per un condimento particolare per la pasta operate come segue: raccogliete cime di ortiche, getti di vitalba e foglie giovani di malva in pari quantità. Lessate il tutto e fate ben scolare premendo la massa sul fondo del colino. Dopo aver fatto soffriggere un po’ d’aglio aggiungete e fate saltare la parte terminale del prosciutto che più non riuscite ad affettare passato nel tritacarne, quando è ben rosolato, aggiungete la verdura lessata finemente triturata a mano. Portate a cottura aggiungendo un poco di brodo e, se volete, insaporite con un bicchiere di vino bianco.
Medicina popolare:
La medicina popolare la utilizzava come diuretico ma, vista la sua tossicità, è bene sostituirla con altre piante con lo stesso effetto ma innocue; per uso esterno le parti verdi della pianta, raccolte in primavera, triturate e introdotte nelle narici sarebbero un valido rimedio contro le emicranie ostinate; i rami flessibili vengono usati nella costruzione di cesti . Nel linguaggio dei fiori ha evocato vari simboli tra cui l’intelligenza limpida e onesta.
Simili alla Vitalba e con le medesime caratteristiche sono la C. flammula L., con foglie bipennate, e C. viticella L. , con fiori violetti e frutti con coda non piumosa. “Quel che sembrami potersi asserire si è, che dal procurarsi i vagabondi e gli accattoni col succo di sue foglie fresche alcune piaghe in varie parti del corpo, e massime nelle gambe, per eccitar compassione presso i creduli cristianelli, trasse il nome di Erba de’ pezzenti.
La Clematis come rimedio dei fiori di Bach è indicata per quelle persone che hanno un carattere sognatore, che si distraggono facilmente e che quasi non vivono nel mondo reale perchè il loro mondo è pieno di fantasticherie e futuri ipotetici e vivono la vita reale molto marginalmente. Si tratta in pratica di persone scollegate dalla quotidianità che vivono in un mondo tutto loro, quasi virtuale. Sono potenzialmente molto creative se solo fossero più ancorate alla realtà e non vivessero nella fantasia.
Sono persone che si disinteressano del presente e la vita è incentrata su ciò che potrebbe essere, sognando successi futuri che però non arrivano perchè mancano di senso pratico. Sono inoltre persone disordinate, dispersive, inconcludenti e questo loro stato mentale le porta ad essere apatici, pigri e con scarse emozioni.
Le persone Clematis sono disordinate, soggette ad incidenti ed infortuni e fanno cadere spesso le cose perchè molto distratte e quindi maldestre; parlare con loro è sconfortante perchè fanno le domande ma non ascoltano le risposte; appaiono spesso sonnolenti, distaccati, sbadati.
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Angela, una ragazza molto tormentata, mi contatta per risolvere disagi connessi a problemi gastro intestinali e depurazione epatica.
Il suo messaggio psicosomatico è connesso auna non metabolizzazione di eventi risalenti all’infanzia e alla attuale sua vita di giovane donna impiegata.Tali eventi che hanno scatenato fortissimi attacchi di rabbia, con conseguente somatizzazione a livello di stomaco, intestino e fegato.
Le suggerisco l’assunzione di integratori spagyrici quali:
A ciò suggerisco di abbinare una tisana per la sua atonia digestiva, composta da Angelica radici semi, finocchio semi, cardamomo frutti in proporzioni uguali.
Le suggerisco l’assunzione di fiori Himalayani, fiori di Bach e Australiani.
Alimentazione consigliatale:
Colazione:
Latte di mandorle, latte di riso,miele biologico, cereali integrali,miele di castagno, fichi d’india, litchi, giuggiole, lime, the verde , non zuccherare le bevande, se possibile, evitare zucchero bianco e sostituire con zucchero Panela oppure succo d’acero, oppure miele grezzo biologico.
A metà mattina: 1 banana oppure 5-6 mandorle
Pranzo/cena:
Cereali integrali, verdura cotta e cruda di stagione, evitare totalmente le insalate miste a base di tonno, uova, formaggi mais ecc perché creano fermentazione, integrare con con pesce azzurro ( tre volte settimana) e carni magre ( 1- 2 volte a settimana), eliminare le carni grasse, i cereali raffinati, prediligere riso integrale e pasta integrale. Evitare la frutta dopo i pasti. Limitare gli insaccati e i formaggi grassi, le carni grasse. Uova, ortaggi, frutta secca in piccole quantità.
No a : cavoli e zucca, ceci, fave, piselli, fagioli, lenticchie.
Sì’ a: avocado, carote, asparagi. Condire con olio di oliva, limone, evitare salse preconfezionate, cibi fritti.
Scegliere un pasto con le seguenti opzioni:
cereali + verdura
pesce/carne + verdura
uova + verdura
Formaggio magro + verdura
A merenda: centrifugati di fragole, kiwi, more, mirtilli.
Angela ha risolto le sue problematiche in tre mesi, ora è serena e si sente rinnovata nel corpo e nello spirito.
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Oggi vorrei parlarvi dei parallelismi fra Spagyria e Floriterapia.
Il corpo, per sua costituzione, è sano e perfetto, ciò che lo rende malato, è l’influsso delle disarmonie spirituali (o delle cattive disposizioni, nel caso di affezioni ereditarie). All’interno dell’uomo, come su tutta la superficie del corpo, è riprodotto un firmamento con tutte le stelle attraverso una mimesi in perfetta concordanza con il firmamento del cielo.
Paracelso indaga in due direzioni: da una parte va alla ricerca dei segni esterni, scoprendo gli effetti individuali, sensibili e psicofisici della malattia; dall’altra procede parallelamente alla ricerca degli effetti invisibili ed insondabili presenti in quella parte uguale per tutti gli esseri animati ed inanimati, la parte eterea o come precedentemente detto il corpo astrale, che rispecchia fedelmente le leggi dell’universo. Quest’ultima parte è chiamata anche limbus, lembo dell’universo, proprio per evidenziarne i parallelismi. Gli effetti della malattia si compiono sulla parte psicofisica dell’individuo, ma l’origine proviene dal limbus, cioè dalla parte invisibile e celeste.
La terapia paracelsiana consiste nella scoperta del farmaco adeguato ai singoli mali. Paracelso fa ampio uso dell’alchimia naturale, la medicina spagirica, servendosi di preparati ad azione purgativa, revulsiva, diuretica, emetica e diaforetica. Il medico deve essere a perfetta conoscenza delle somiglianze e delle differenze fra essenza del medicamento ed essenza della malattia poiché il potere curativo della sostanza medicinale non risiede nella sostanza stessa ma nel suo arcanum, nella parte eterea trattenuta nella sostanza stessa. La malattia quindi proviene dal limbus (dalla parte astrale del corpo) e può essere debellata solo dall’arcanum (ovvero dalla parte astrale del medicamento), poiché sono simili nella loro essenza. Proprio in questo concetto risiede il grande scacco che Paracelso attua contro la medicina tradizionale: la malattia non viene più curata attraverso i contrari ma attraverso il simile.
L’inestricabile relazione che lega microcosmo e macrocosmo fa in modo che la malattia nell’uomo sopraggiunga solo esclusivamente quando esiste uno stato di debolezza, e quindi il corpo astrale dell’uomo si ritrova in una posizione inferiore rispetto alla parte eterea del cielo; lo stato di salute invece esiste quando c’è una perfetta concordanza fra cielo sidereo macrocosmico e cielo interiore.
Per Bach la malattia è il risultato di un conflitto in cui la personalità rifiuta di obbedire ai dettami dell’anima. A nessuno di noi è dato più di quello che può realizzare, né ci viene chiesto di fare più di ciò che è in nostro potere. La malattia stessa è il simile che cura il simile, o meglio, il simile che respinge il simile. La malattia esiste per farci abbandonare alcune azioni sbagliate; questo è il modo più efficace per armonizzare la nostra personalità con la nostra anima. Così ci viene inviata la malattia per accelerare la nostra evoluzione. Per quanto essa sembri crudele dal nostro limitato punto di vista, in realtà la sua natura è benefica. E’ il metodo usato dall’Amore Paterno della nostra Anima per riportarci sulla via della comprensione. Ricordiamo inoltre che la sofferenza è in un certo senso un privilegio; infatti essa indica che la personalità ha raggiunto quello stadio di sviluppo in cui la correzione è possibile. Un individuo potrebbe essere in difetto, secondo la particolare lezione che deve imparare; su uno dei seguenti principi fondamentali:
Potere
Conoscenza
Intellettuale
Amore
Equilibrio
Servizio
Saggezza
Per Bach la malattia non ha origine materiale:
La malattia non potrà mai essere curata o sradicata attraverso metodi materialisti attuali per il semplice fatto che la sua origine non è materiale. Ciò che noi conosciamo come malattia è l’effetto conclusivo, prodotto nel corpo, di forze avverse che hanno agito a lungo e in profondità. Per riuscire a comprendere la natura della malattia occorre riconoscere alcune verità fondamentali. La prima è che l’uomo ha un suo Spirito che è il suo vero Io, un essere Divino, potente, generato dal Creatore di tutte le cose.
Il corpo nonostante sia il tempio terreno di quello Spirito, non è che un suo tenue riflesso. Questo nostro Spirito, il Divino che risiede in noi, stabilisce il percorso che nostre vite devono compiere. Siamo quaggiù al fine di acquisire tutte le conoscenze e tutte le esperienze che ci è dato fare attraverso l’esistenza terrena, di sviluppare le virtù che ci mancano e di eliminare tutto quello che in noi è sbagliato. Non si deve però combattere direttamente l’errore, ma esercitare invece molto la virtù opposta, affinché esso sia eliminato dalla nostre indole. Paracelso e Hahnemann ci insegnarono a non prestare troppa attenzione ai dettagli della malattia ma di curare la personalità, l’uomo interiore, comprendendo che se la nostra natura spirituale e mentale è in armonia, la malattia scompare. Questo insegnamento costituisce il grande fondamento del loro edificio la cui costruzione deve continuare.
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Oggi vorrei parlarvi di Floriterapia Vibrazionale psicosomatica.
Analogamente a quanto avviene in altre medicine naturali, anche i Fiori di Bach, i Fiori Himalayani, i fiori Californiani, i fiori Australiani, i fiori Alaskani e molti altri, esplicano la loro azione curativa sulla persona.
La loro azione si rivolge specificamente allo stato emozionale della persona, quindi può senza dubbio accadere che due persone affette dalla stessa malattia, come ad esempio la colite, ricorrano a fiori differenti. Forse una delle due persone ha accettato la sua malattia, mentre l’altra reagisce alla stessa con impazienza: proprio per questa differenza di reazione personale la scelta del Fiore viene effettuata sulla base di ogni singolo caso.
I Fiori non aiutano la persona a reprimere gli atteggiamenti negativi, bensì a trasformare questi ultimi nel loro lato positivo, stimolando il potenziale di autoguarigione e aiutando il corpo a liberarsi dalla malattia o dallo stress.
Molti di noi attraversano fasi difficili o sono affetti da un’inspiegabile stanchezza e questo può causare in loro un atteggiamento negativo.
È proprio allora che i fiori offrono il loro aiuto estremamente prezioso, contribuendo a ristabilire l’equilibrio interiore prima che i sintomi di una malattia fisica abbiano il tempo di manifestarsi.
Lettura simbolica:
La Floriterapia psicosomatica propone una lettura simbolica del corpo e delle sue malattie. Secondo tale visione, i disturbi che ci affliggono non sono mai eventi casuali, bensì ”messaggi “ di un un preciso malessere interiore.
L’approccio della floriterapia psicosomatica coadiuva la salute e il benessere a scopo preventivo e ciò è perfettamente in linea con quanto riportato nel testo di Nora Weeks, l’assistente di Edward Bach :” The Medical Discoveries of Edward Bach Physician”.
Il nostro intento:
Per noi è importante ritornare all’origine della Floriterapia, studiando approfonditamente gli antichi testi per riapplicare con la conoscenza di oggi l’esperienza persa nei secoli, ma soprattutto mettendo in pratica il metodo di Bach tramite solarizzazione dei fiori nella preparazione delle nostre miscele attraverso un metodo personalizzato alla persona.
Intorno a ogni “forma” della Natura, sia essa umana, animale, vegetale o minerale, esiste un campo elettromagnetico più o meno esteso che si esplicita come un alone di luci e colori, chiamatoaura.
Questo campo di energia, é intrinsecamente legato al corpo fisico e vibra con frequenze diverse a seconda dello stato emotivo e/o di salute del soggetto e può essere influenzato dalle vibrazioni di altri campi energetici, come per esempio quelli emessi dei rimedi floreali.
La terapia vibrazionale :
Dire che la floriterapia è una “terapia vibrazionale” significa che il rimedio floreale, portatore di una specifica frequenza o vibrazione energetica, agisce in modo sottile (cioè a livello energetico) sulla persona che lo assume, influenzandone il campo elettromagnetico. In fisica, la frequenza viene definita come “la somma delle vibrazioni emesse in uno spazio di tempo”. La terapia vibrazionale agisce sulle alterazioni energetiche dell’individuo adoperando frequenze capaci di trasformare queste stesse alterazioni energetiche.
L’impronta energetica del fiore é in grado di riequilibrare le vibrazioni distorte che danno disagio a una persona, e partendo dai livelli superiori, ovvero dalla mente e dalle emozioni, gli effetti del fiore si riflettono anche ai livelli inferiori, arrivando al corpo fisico.
L’essenza floreale rappresenta infatti un campo energetico sottile, che vibra in una determinata frequenza, e quando il campo energetico sottile del fiore entra in contatto con il campo energetico sottile della persona trattata, se trova una disarmonia, la armonizza utilizzando il principio della risonanza vibrazionale.
Nell’essere umano, oltre all’aura (ovvero al campo energetico sottile), si trovano anche i chakra di cui abbiamo precedentemente parlato, e i Fiori (Bach, Himalayani, Californiani, Australiani, Aum Sanjeevini ecc.), armonizzano i chakra disarmonici, producendo effetti positivi sia sul corpo fisico di un soggetto, sia sulle sue componenti mentali ed emozionali.
A chi è rivolto:
Il consulto naturopatico – floreale è rivolto a coloro che desiderano affrontare e risolvere vari disturbi psicosomatici, con l’apporto delle essenze floreali, risalendo alla causa del malessere/disagio .
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Il Faggio è un antico rimedio, riginario dal centro d’Europa, l’ovest della Russia e la zona del Caucaso, questo albero fiero, che può raggiungere i 30 metri, in Inghilterra veniva chiamato “madre della foresta”. ll Deus Fagus , “il divino faggio”, Beech, Sex Arbor , nelle iscrizioni dei Pirenei, e un dio anonimo rappresentato da una conifera su un altare a Tolosa, probabilmente scelto fra gli alberi liguri di culto, tale culto continuato dai Celti in epoca romana.
Eamhancholl, Beech, faggio, era conosciuto per la sua generosità, dava protezione e nutrimento, le sue ghiande erano mangiate e per non morire di fame, si facevano amuleti di buon auspicio da portare con sé. Era connesso al tempo, alla saggezza e al sapere scritto, con questa pianta si facevano legnetti con cui scrivere,chiamata dagli anglosassoni “Boc”, difatti i primi libri “books” furono scritti con i legnetti di faggio. Tutto ciò che veniva scritto acquisiva il potere magico degli dei, si scrivevano desideri o incantesimi su un pezzetto di corteccia e si bruciava il tutto, si credeva che ciò avrebbe realizzato il desiderio.
Mattioli riconosceva alle foglie del faggio proprietà astringenti. Queste, comuni a tutte le fagacee, sono in relazione alla presenza di tannini che si trovano in buona quantità nelle piante di questa famiglia.
Eccellente rimedio spagyrico:
Legato al pianeta Saturno, stimola la concentrazione e lo sviluppo interiore.
Il faggio possiede molte virtù benefiche che influenzano positivamente sia la nostra psiche sia la nostra salute fisica.
La sua sola presenza è infatti in grado di trasmettere vibrazioni positive, una carica energetica che dona pace e calma a chi gli sta intorno.
Queste vibrazioni pare abbiano anche effetti vivacizzanti sulla nostra creatività.
a corteccia, il legno le foglie e i semi hanno proprietà astringenti,antisettiche, depurative e disinfettanti.
Sono ottimi infatti per impacchi depurativi per la pelle del viso o come astringenti per gli eccessi di sebo. Volendo preparare un infuso, troveremo molto gradita la sensazione rinfrescante, tonificante e calmante che è in grado di offrire. Ottima per le calde giornate estive.
Utilizzi nella medicina popolare:
Gli infusi di foglie di faggio venivano utilizzati per alleviare le scottature o le infiammazioni, così come per gli orzaioli o le infezioni alle vie respiratorie. Il decotto di corteccia serviva in caso di febbre mentre dal carbone e dalle ceneri del suo legno si ricavavano unguenti utili contro le infiammazioni, con particolari proprietà balsamiche ed espettoranti.
I frutti potevano essere tostati e utilizzati per ottenere una bevanda calda con un processo simile a quello del nostro caffè.
Proprietà fitoterapiche:
Il faggio è ricco di ferro, calcio, potassio, tannini, flavonoidi,creosoli e fenoli, minerali e elementi essenziali al nostro organismo e come aiuto nella lotta ai radicali liberi .
Le gemme hanno proprietà stimolanti le cellule epatiche, come coadiuvanti nella riduzione del colesterolo, come diuretici e stimolanti renali,difatti è indicata insufficienza renale, litiasi renale, ed anche obesità da ritenzione idrica, frena la produzione d’istamina e quindi è adatto per le allergie.
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Il Faggio è usato anche come antidolorifico, curativo, antinfiammatorio, cicatrizzante.
Si possono succhiare dei rametti freschi della pianta per attenuare i dolori alla milza e al fegato. Con il decotto del carbone di faggio si cura il “fuoco di Sant’Antonio” ed infine con la polvere di legno, prodotta dai tarli, se usata come il talco allevia l’infiammazione della cute, si usa inoltre per la prevenzione e la cura delle piaghe da decubito per accelerare la cicatrizzazione e prevenire l’infezione.
In floriterapia:
Il faggio è un albero raffinato e quasi perfetto: possiede un legno con grandi venature e senza nodi che può essere lucidato con ottimi risultati, la corteccia è liscia, le foglie sono eleganti, pieghettate, di un verde intenso. Tuttavia, la tendenza al perfezionismo può a volte trasformarsi in un atteggiamento critico o intollerante, come quello che caratterizza il soggetto Beech nello stato disarmonico . Bach disse in merito a questa pianta:
”Per coloro che sentono il bisogno di vedere più bontà e più bellezza in tutto quanto li circonda, e, sebbene molte cose appaiono sbagliate, riescono a cogliere quello che c’è di buono in esse. Questo, al fine di essere più tolleranti, più comprensivi e più miti nei confronti di ogni creatura e dei modi in essa sta lavorando per arrivare alla sua perfezione finale”.
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Il termine “naturopatia” fu coniato nel 1895 dallo statunitense John Scheel, medico a
New York.
Il significato odierno più accreditato della parola “naturopatia” è “sentiero della natura” per mantenere o ripristinare lo stato di benessere.
Non è chiaro se il termine sia derivato da Nature’s Path (Sentiero della natura) da cui,
in seguito, Naturopathy; più discussa rimane l’attribuzione dell’etimo a natura e al
grecopathos(simpatia, empatia, sentimento, sofferenza) ovvero “empatia con la natura”.
Obbiettivi della Naturopatia:
Sostenere le forze auto-guaritrici dell’organismo
Identificare e curare la causa del disagio o della malattia
Curare la persona e non la malattia
Fungere come insegnante del corretto stile di vita
Prevenire le malattie ritrovando l’equilibrio con i cicli della natura.
Gli strumenti della Naturopatia:
La Naturopatia è un’insieme di scienze fra loro strettamente collegate che se ben condivise portano il Naturopata ad avere una visione d”insieme del paziente decisamente utile per il ripristino ottimale delle sue condizioni energetiche e fisico-psichiche.
Lo studio della Naturopatia contempla sia elementi di carattere generale riconducibili alla medicina classica quali: l’anatomia, la fisiologia, la genetica di base e la patologia generale sia elementi di carattere decisamente alternativo riconducibili alla medicina tradizionale cinese, alla fitoterapia, all’aromaterapia, alla floriterapia,
all’omeopatiia e via discorrendo.
La visione che noi proponiamo è incentrata sulla consapevolezzache esiste un’unità inscindibile non solo tra psiche e soma, fra cellula e organismo, ma più profondamente tra macro e microcosmo, fra uno e tutto.
Ogni elemento dell’universo è in relazione con tutti gli altri, in una relazione di interdipendenza.
La visione di Gurdjeff:
Come afferma lo studioso George Gurdjieff :” La vita organica sulla terra è sottoposta a influenze simultanee provenienti da fonti varie e da mondi diversi … esse agiscono tutte contemporaneamente, ma con la preminenza dell’una o dell’altra a seconda dei momenti. Tutta la materia del mondo che ci circonda, il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo, le pietre di cui sono costruite le nostre case, gli stessi nostri corpi, ogni cosa è attraversata da tutte le materie esistenti nell’universo .
nel vero senso della parola. Le stesse forze, le stesse leggi che reggono la vita dell’universo agiscono in lui.” Tutta la materia del mondo che ci circonda, il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo, le pietre di cui sono costruite le nostre case, gli stessi nostri corpi, ogni cosa è attraversata da tutte le materie esistenti nell’universo … L’uomo è un universo in miniatura nel vero senso della parola. Le stesse forze, le stesse leggi che reggono la vita dell’universo agiscono in lui.”
Le cause di malessere sono:
Ambientali : dipendono dalla geografia, dal clima e dalla società.
Di regime: dietetiche ( eccesso, scarsità,cattiva scelta dei cibi ) e comportamentali ( sforzi, intemperanze, traumi psichici).
Traumatiche: derivanti dal parto, da eventi traumatici, da una vita troppo stressante.
La terapia deve essere rivolta alla totalità del corpo, intervenendo con un regime equilibratore.
La concezione psicosomatica olistica:
La concezione psicosomatica olistica si serve del metodo “analogico” per cogliere i legami di senso che unisce fenomeni apparentemente distanti come mente e corpo, energia e materia.
Il simbolo diviene il tramite di questo processo analogico. L’etimo greco significa ”unire insieme”e rimanda alla funzione del connettere, collegare, consente di cogliere il lato nascosto delle cose inaccessibile alla coscienza e rappresenta la manifestazione di un “mistero”.
Il simbolo diviene il tramite di questo processo analogico.
L’etimo greco significa ”unire insieme” e rimanda alla funzione del connettere, collegare, consente di cogliere il lato nascosto delle cose inaccessibile alla coscienza e rappresenta la manifestazione di un “mistero”.
Biologico e psichico, corpo e mente coesistono come due facce di una stessa medaglia: nel biologico è scritta la storia dell’universo ed è presente quell’intelligenza creatrice che informa di sé l’intera realtà. Il linguaggio del corpo è lo stesso linguaggio dell’inconscio che si muove sul registro dell’analogia e del simbolo.
Osservare e descrivere il funzionamento del corpo significa rintracciare il senso profondo, il linguaggio specifico di ciascun organo che rimanda ad un insieme di significati universali.
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La Pratolina, rievoca il termine latino Bellis ( latino classico); nel Medioevo, verso il XII secolo, si appropriò del nome della perla, margarita; ma botanicamente e’detta ancora Bellis percnnis. Nel linguaggio dei fiori evoca Candore, Innocenza, Grazia, Bontà ma dice anche: “Ci penserò”.
Fin dal Medioevo le sono state attribuite facoltà profetiche in amore, sicchè è diventato un luogo comune sfogliarla dicendo a ogni petalo:”M’ama, non m’ama”.
All’amore era dedicata anche un’altra usanza medievale, oggi scomparsa: le dame riconoscevano in pubblico di essere amate quando concedevano al loro cavaliere il privilegio di ornare lo scudo con due margherite.
Bellis era la figlia del dio Belus. Un giorno, mentre danzava con il suo fidanzato, attirò l’attenzione del dio della primavera a causa della sua bellezza. Il dio tentò di strapparla al fidanzato, quest’ultimo reagì con violenza e la poveretta, per salvarsi da entrambi si trasformò in una margheritina.
La Pratolina fu molto amata nei tempi antichi.
Quando Margherita di Valois, sorella di Francesco I sposò Emanuele di Savoia, fu presentata a corte con un cesto di margherite.
Luigi IX di Francia amava tanto questo fiore e si era fatto fare un anello a forma di margherita. Margherita d’Angiò, moglie di Enrico VI d’Inghilterra, era solita far ricamare margheritine sulle vesti dei cortigiani: aperte indicavano la vita, chiuse, la purezza.
Proprietà medicamentose:
Purifica il fegato, la pelle, il sangue, è un ottimo diuretico e cura i reumatismi.
L’infuso viene utilizzato nel trattamento del catarro, dell’artrite, dei disturbi renali .
La pratolina era utilizzata per curare le ferite fresche.
E’ indicata nel tumori della mammella.
Il decotto a base di I fiori e le foglie allevia le mestruazioni dolorose o abbondanti.
Essenza floreale di Daisy, Bellis Perennis, Pratolina:
Quest’essenza favorisce la calma e l’equilibrio in situazioni di attività intensa. Permette di riscoprire la bellezza delle cose e di non perdere la sensibilità, evitando di perdere il controllo in situazioni di particolare confusione, influenzabilità, negativa e stress.
La Margherita ha lo scopo di mantenere saldi i propri propositi senza cedere agli stati di oppressione e protegge il nostro impegno e i nostri sforzi.
Serve a beneficiare del senso di protezione che deriva dalla nostra stessa anima.
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Cipresso – Cupressus sempervirens L. – Cupressaceae
Fioritura: febbraio-maggio – Parti raccolte: foglie, rametti giovani, galbuli – Tempo balsamico: primavera.
Il Cipresso nell’antichità:
Il cipresso della Bibbia e della civiltà mediterranea è una conifera sempreverde dal portamento affusolato, probabilmente originaria dall’altipiano dell’Iran e attualmente coltivata in tutta l’area del Mediterraneo. A maturità forma un cono globoso, usato dagli Egizi per le sue proprietà astringenti, emostatiche e antinfiammatorie. Dalle foglie e dalla corteccia si estrae per distillazione un olio essenziale giallognolo impiegato in profumeria ed efficace per sedare mediante inalazioni una tosse convulsiva. In un testo medioevale si legge: “Contro le emorroidi, quando queste corrono troppo sia fatta una fermentazione di frutti e di foglie di cipresso cotte in acqua piovana, ed in quella stessa acqua si immerga il paziente e gli si da poi dell’acqua del decotto da bere: tutto ciò è molto utile”.
Le parti utilizzate dalla farmacopea popolare erano i ramoscelli freschi, da raccogliere in primavera e i galbuli ancora verdi e carnosi, per le proprietà astringenti, antidiarroiche, antisettiche, antiemorroidali, antireumatiche, vasocostrittrici.
Il Cipresso nella storia antica:
I Persiani vi coglievano il simbolo vegetale del fuoco per la sua forma evocatrice della fiamma e sostenevano che fosse il primo albero del Paradiso.
A queste caratteristiche simboliche corrispondono quelle medicinali grazie alle foglie e ai frutti che contengono, oltre a un elevato tasso di tannino, un olio essenziale molto aromatico con il quale i Romani preparavano profumi. La fama funeraria del cipresso (Cupressus sempervirens) è nata invece
dai poeti greci e latini che cominciarono a considerarlo l‘albero dei defunti.
Il Cipresso nelle Metamorifosi di Ovidio:
Ovidio racconta nelle Metamorfosi che il giovinetto Ciparisso viveva in compagnia di un grande cervo dalle coma d’oro: monili adorni di gemme gli scendevano sul petto, sulla fronte gli pendeva,legata a un laccetto, una borchia d’argento, e sulle tempie
scintillavano due orecchini di perle che portava fin dalla nascita.
Tintura Madre di Cipresso:
Per il complesso dei suoi costituenti ha soprattutto un’azione vasocostrittrice e protettiva dei capillari. La tintura di cipresso, utilizzabile in infuso o decotto, è indicata per curare flebiti, varici, emorroidi, mentre l’essenza dei rami è antisettica e spasmolitica, utile come sedativo della tosse.
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Il Rosmarino è una pianta sottovalutata e banalizzata, dalle proprietà sconosciute. Non tutti sanno che l’essenza floreale di Rosmarino protegge contro la sensazione di essere impotente, combina l’energia e rafforza la vitalità . Nello stato di squilibrio, la persona , non è connessa con il proprio corpo, ed è caratterizzata da una mancanza di fisico, calore e vitalità nel corpo, l’assunzione di tale essenza,consente di riconnettersi al corpo e di percepire una piacevole sensazione di calore.
La sua azione si rivolge tramite il cuore e si riversa sull’intero organismo influendo sul pericardio. Si impiega nelle debolezze generali, sia fisiche che psichiche,sia nei casi di perdita di memoria e nelle affezioni del sistema nervoso.
La funzionalità secondaria mercuriana lo rende un ottimo antisettico polmonare. L’estratto spagyrico di rosmarino in unione alla menta e alla lavanda,svolge un’azione stimolante a livello psico-corporeo.
Il Rosmarino nella tradizione popolare:
Il rosmarino (Rosmarinus officinalis) non è soltanto una delle erbe principali della festa del Precursore, usata insieme con l’iperico, la lavanda e la ruta per la cosiddetta «acqua di San Giovanni», ma una pianta che fin dall’antichità ha ispirato leggende, tradizioni e medicamenti miracolosi. Il suo nome latino, rosmarinus, lo collega al mare: secondo alcuni etimologi deriverebbe da ros, rugiada, e maris, del mare. Secondo altri da rosa e maris, e significherebbe «rosa del mare». Ma vi è anche chi sostiene che ros derivi da rhus, arbusto, arboscello: dunque rosmarino significherebbe «arbusto del mare». In ogni modo il suo fiore azzurro rammenta proprio il colore dell’acqua marina.
Nel linguaggio amoroso dei fiori evoca un cuore felice, e se lo si regala trasmette il messaggio: «Sono felice quando ti vedo».
Tradizione ermetica:
Secondo la tradizione ermetica è la pianta del terzo decano dei Gemelli e presiede alle mani e ai loro mali. Per questo motivo nei riti di purificazione le abluzioni manuali con soluzioni al rosmarino erano la condizione per ogni guarigione. Lo si usava anche nelle cerimonie religiose in luogo dell’incenso.
Il Rosmarino era simbolo di immortalità:
Per gli Egizi era simbolo di immortalità, tant’è vero che usavano metterne una manciata in mano al defunto per facilitarne il viaggio nell’oltretomba. I Romani, invece, incoronavano con rosmarino le statuette dei Lari, geni familiari della casa.
L’uso funerario dell’erba si diffuse in gran parte del mondo mediterraneo
ma anche nel Nord, tant’è vero che una volta nell’Europa settentrionale si accompagnavano i morti al cimitero con un suo rametto in mano, mentre da noi si componevano le corone funerarie con alloro, mirto e rosmarino.
Il simbolismo del Rosmarino:
Il simbolismo di rinascita e d’immortalità della pianta ha ispirato una serie di credenze sull’influsso benefico che eserciterebbe sulla psiche e sul corpo. Nelle campagne bolognesi dell’Ottocento si pensava che i suoi fiori, posti a contatto con la pelle, specialmente all’altezza del cuore, donassero la felicità: una credenza antichissima, testimoniata
dal suo nome dorico, makarites, ovvero «beato».
Le foglie, a loro volta, messe sotto il letto, avrebbero avuto la virtù di evitare brutti sogni mentre il profumo della pianta, posta in un vaso alla finestra o vicino alla porta, avrebbe allontanato gli effluvi che portavano malattie. Fu usato quale pianta di buon auspicio nel giorno delle nozze perché simboleggiava anche la Sincerità. La pianta proteggeva infine contro i fulmini: opinione che dev’essere nata dalla figura di donna, descritta nel Corpus hermeticum, che regge una folgore in una mano.
Le leggende medievali:
Nel Medioevo le credenze sulle virtù magiche del rosmarino con il legno del quale si fabbricavano scatole e oggetti vari,considerati talismani e amuleti, e persino cucchiai, che avrebbero impedito gli avvelenamenti, e pettini per proteggersi dalla calvizie.
In Inghilterra si ritiene ancora oggi che un rametto, portato all’occhiello di un abito, favorisca qualunque impresa.
Una leggenda andalusa racconta che anche il Rosmarino avrebbe celato fra i suoi rami la Madonna e Gesù Bambino durante la fuga in Egitto impedendo ai soldati di Erode, che li stavano inseguendo, di catturarli.
Grazie alle sue qualità magiche e sacrali si attribuivano al Rosmarino fin dall’antichità stupefacenti proprietà medicinali.
Fu infatti ideata l’Acqua della regina d’Ungheria, che disse: «Io, donna Isabella, regina d’Ungheria, di anni 72, inferma nelle membra e affetta da gotta, ho adoperato per un anno intero la presente ricetta donatami da un eremita mai da me conosciuto, la quale produsse su di me un così salutare effetto che sono guarita e ho riacquistato le forze, sino al punto di sembrare
bella a qualcuno”.
L’Aceto dei quattro ladri a base di Rosmarino:
Utilizzato durante l’epidemia di peste che colpì Tolosa fra il 1628 e il 1631. Secondo quanto attestano i registri della città, quattro ladri arrestati in flagrante mentre stavano saccheggiando le case degli appestati furono costretti a confessare, dietro promessa di aver salva la vita, qual era la misteriosa sostanza che li preservava dal contagio.
Ma appena ne rivelarono la formula furono impiccati.
Se desideri approfondire questo argomento, contattami.
I rimedi naturali preventivi per le problematiche della Prostata, consistono innanzitutto nel seguire alcune indicazioni.
Si consigliano integratori di Zinco utili in generale per problematiche maschili sessuali, da evitare latticini per le problematiche circolatorie legate alla minuta rete sanguigna che irrora la ghiandola prostatica, che tenderebbero ad ostruirla peggiorandone il funzionamento e ingrandendola ulteriormente.
Un malfunzionamento della prostata può dipendere anche da colesterolo alto da un intestino da cui fuggono tossine, vista l’estrema vicinanza con questo, quindi molto utile potrebbe essere una disintossicazione intestinale.
E’ consigliato assumere 1 cucchiaio 2 volte al giorno di olio di lino perché si è visto che il liquido seminale ed il secreto prostatico hanno valori anormali di acidi grassi essenziali, ripristinabile con tale olio, e i sintomi legati all’ingrossamento della prostata sono migliorati dopo tale trattamento.
Qualche consiglio pratico per la Prostata:
E’ consigliato anche evitare di portare indumenti stretti come i pantaloni attillati che premono sulla prostata e rendono più difficoltoso il fluire di sangue e linfa, peggiorando il processo di smaltimento di tossine particolarmente critico per la vicinanza con l’intestino.
mentre tenere un livello basso di colesterolo aiuta a migliorare o a prevenire il problema.
E’ importante riequilibrare i livelli degli estrogeni, tenendoli bassi, in quanto l’assorbimento di zinco a livello intestinale, per poter poi agire sulla prostata, è inibito da alti livelli di estrogeni, mentre è facilitato dalla presenza di androgeni.
Altri rimedi erboristici a base di erbe ad azione diuretica ed emolliente, in grado di attenuare la tensione ed il dolore che si instaura a livello della prostata, sono la Sassifraga e Violacciocca .
I semi di zucca sono utilizzati da medici tedeschi per trattare la minzione difficile, accompagnata da un ingrossamento della prostata non cancerogeno. I semi contengono proprietà diuretiche e zinco in abbondanza, il quale aiuta a riparare e rafforzare il sistema immunitario. Il modo più gustoso per assaporare i semi di zucca è di mangiarli crudi. Basta eliminare i gusci e non è necessario aggiungere sale.
Alimenti consigliati:
Il pesce è un eccellente rimedio per combattere il cancro alla prostata e la crescita tumorale. Si consiglia di assumere 2 porzioni alla settimana di pesce ad alto contenuto di oli omega-3, come il tonno, lo sgombro, il salmone.
La soia riduce i problemi della prostata, fino a stroncali sul nascere. Gli alimenti a base di soia contengonofitoestrogeni, che si pensa possano contribuire a ridurre la produzione di testosterone, il quale potrebbe aggravare la crescita del cancro alla prostata. Si ritiene che i fitoestrogeni possano limitare la crescita di capillari sanguigni che si formano attorno i tumori della prostata.
Attenzione: il Peperoncino fa male alla prostata!
In Floriterapia sono indicate le essenze di Bluebell, Sturt Desert Pea, Sturt Desert Rose,Easter Lily, Queen Annes Lace, Fireweed.
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Il morbo di Crohn e’ provocato dal fumo, infezioni virali e batteriche, alterazioni della flora intestinale e possono influire fattori psicosomatici, come stress, traumi, allergie alimentari. La malattia può essere gestita modificando le abitudini errate e adottando un giusto regime alimentare per cui: non fumate, limitate il consumo di alcol, mangiate una grande quantità di frutta e verdura che sono facilmente digeribili e sono delicati per il colon e l’intestino; consumare molte fibre, in modo da contrastare la stitichezza e consentire alle viscere di funzionare correttamente; seguire una dieta povera di grassi, ridurre lo zucchero, rimanere attivi, praticando un regolare esercizio fisico che mantiene il corpo bilanciato, brucia le calorie, aumenta l’energia e aiuta la digestione.
Alcuni esempi di rimedi naturali:
La vite comune o vite euroasiatica (Vitis vinifera L., 1753). In Oceania in Australia e Nuova Zelanda. Oltre alle note proprietà diuretiche, rinfrescanti, dietetiche e antinfiammatorie, le foglie e i viticci raccolti durante l’estate sono ritenuti un ottimo depurativo del sangue, particolarmente adatto ai sofferenti di gotta e artrosi, mentre i fiori e i frutti spesso sono utilizzati per aromatizzare le tisane.
La liquirizia (Glycyrrhiza glabra L., 1758). La tradizione popolare attribuisce alla radice di liquirizia diverse proprietà digestive, antinfiammatorie, depurative, diuretiche e protettive della mucosa. Le foglie dalle proprietà cicatrizzanti, antibatteriche e antinfiammatorie vanno usate fresche.
La cipolla (Allium cepa L.). Nel medioevo le cipolle avevano grande importanza come cibo, tanto che erano usate per pagare gli affitti e come doni. I medici prescrivevano le cipolle per alleviare il mal di capo, per curare i morsi di serpente e la perdita dei capelli. Il suo contenuto in quercetina , aiuta a ridurre l’infiammazione.
L’altea comune (Althaea officinalis L., 1753).La sua ricchezza di mucillagini la rende adatta per trattare le mucose irritate.
Olio di Primula: È stato verificato che gli acidi grassi essenziali hanno la capacità di ridurre i livelli di prostaglandina. L’olio di Primula è ricco di questoacido linoleico.
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E’ possibile trovare una soluzione a questo problema, attraverso i rimedi naturali.
La dermatite atopica viene classificata tra quei disturbi psicocutanei che, dipendenti da fattori genetici e/o ambientali, possono tuttavia essere, scatenati, aggravati e perpetuati nella loro evoluzione da fattori psicoemozionali.
, tramite i mediatori neuroendocrini dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, sicché è possibile che meccanismi psicoemozionali possano scatenare e/o aggravare dermatosi infiammatorie in soggetti geneticamente predisposti. Fattori emozionalmente importanti nei vissuti dei pazienti, agiscono come potenti “stressors” a livello neuropsichico modificando la risposta immunitaria: entrano in gioco così complessi fenomeni psico-neuro-endocrino-immunologici.
Dermatite e pelle:
La dermatite è una patologia che riguarda la pelle e che solitamente consiste in una reazione infiammatoria che si manifesta sotto forma di irritazione. La dermatite può essere o meno di natura contagiosa (se non lo è si parla anche di eczema). Le cause possono essere molto varie e diversificate e, in base ad esse, la dermatite assume una differente natura e, conseguentemente, richiede diversi tipi di trattamento:
Diversi studi hanno infatti evidenziato come tenda a comparire con particolare virulenza soprattutto nei periodi in cui il soggetto è sottoposto a forti stress emotivi (lutti, separazioni o anche semplicemente esami o nuovi lavori da affrontare). Questo vale anche per i bambini, visto che la l’irritazione di tipo atopico tende ad insorgere per la prima volta soprattutto in età infantile.
Le osservazioni cliniche effettuate dall’Istituto di psicosomatica di Parigi rilevano come, in più di un terzo di bambini sofferenti di eczema, siano emersi, a partire dalla fase di latenza, i tratti caratteristici della personalità detta allergica.
Si evidenzia una particolare tipologia di relazione oggettuale caratterizzata da: un bisogno permanente di aggrapparsi alle persone e all’ambiente, una mancanza di personalizzazione dell’attaccamento (relazione oggettuale indifferenziata), l’evitare situazioni conflittuali, che si realizza attraverso l’annullamento della propria aggressività e la negazione di essa negli altri e la sostituzione rapida di un oggetto di attaccamento con un altro .
Il ruolo chiave dell’alimentazione:
Come per la maggior parte dei disturbi cutanei di bassa entità, l’alimentazione gioca un ruolo importante: un regime alimentare ricco di grassi saturi e zuccheri potrebbe, in qualche modo, potenziare la condizione, se la dermatite seborroica è già in atto.
È buona abitudine consumare pesce azzurro, ricco di acidi grassi polinsaturi (omega 3), che concorrono, in parte, ad alleviare il problema.
Qualche esempio di rimedio naturale:
Fiori di camomilla
Il primo suggerimento per dare sollievo ai sintomi della dermatite è usare la camomilla. Semplicemente bollite l’acqua ed immergetevi fiori di camomilla. Fate freddare l’acqua aggiungendo anche qualche cubetto di ghiaccio. Immergi la parte interessata o tamponala con l’acqua ottenuta. In questo modo darete molto sollievo alla pelle e se ripeterete l’operazione una volta al giorno risolverete ben presto il problema. Se non avete i fiori di camomilla potete utilizzare anche le bustine in commercio, non daranno lo stesso effetto dei fiori ma sicuramente lo avrete già disponibile dal momento che è un alimento che tutti abbiamo in casa.
Mirtilli
I mirtilli sono un efficace rimedio contro la dermatite. Prendete 50 gr di mirtilli metteli in un contenitore di ferro e aggiungete un litro d’acqua, riscaldate il tutto e poi lasciate riposare il composto per un’ora. Poi ribollite di nuovo per venti minuti e poi lasciate raffreddare a temperatura ambiente. A questo punto potete usare il composto per lavare la parte interessata dalla dermatite. Potete usarla anche più volte al giorno, vi aiuterà a disinfettare la parte e la manterrà in salute.
Olio di borragine
L’Olio di borragine può essere applicato con un batuffolo di cotone sulla parte interessata. L’olio di borragine serve infatti a rivitalizzare la pelle danneggiata dalla dermatite. Inoltre calma l’irritazione ed evita quindi il fastidioo prurito legato specialmente alla dermatite seborroica.
Dermatite e rimedi floreali:
Fra i rimedi floreali di Edward Bach , indicati per le dermatiti si utilizza Beech , adatto per lo stato di irritazione e l’intolleranza che si manifesta anche a livello della pelle; Agrimony quando è presente prurito o tormento; Impatiens quando l’irritazione della pelle si manifesta in seguito ad un episodio particolare che ci ha irritato o infastidito.
Per l’eczema da contatto può risultare utile Mimulus quando la patologia esprime un modo di “prendere le distanze” da situazioni che vengono vissute come pericolose o minacciose.
Per tutti gli eczemi infetti o trasudanti, Crab Apple disinfetta, drena e purifica sia fisicamente che psichicamente.
Si utilizza anche Green Green Essence _ fra i fiori australiani Bush _ associato a Spinifex, Peach Flowered Tea Tree e Bottlebrush (fiori australiani Bush) .
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