La gastrite è un’infiammazione acuta o cronica della parete interna (mucosa) dello stomaco. Può essere localizzata in un’area ristretta oppure interessare tutto lo stomaco. Spesso i sintomi si presentano sotto forma di attacchi acuti, ma è assai frequente che evolvano in un disturbo cronico.
I sintomi più comuni della gastrite acuta sono rappresentati da:
Spesso, il dolore è localizzato nella parte superiore sinistra dell’addome e in genere viene descritto come una sensazione di bruciore. A volte, il dolore avvertito allo stomaco può irradiarsi anche verso la schiena.
In genere i sintomi si acutizzano lontano dai pasti (dopo 1-5 ore) e possono essere attenuati da farmaci antiacidi, dall’ingestione di altro cibo, possibilmente secco (pane, pasta, ecc.) o, nei casi più severi, dal vomito che segue la nausea. I sintomi sono accompagnati da gonfiore addominale, con conseguenti rumori intestinali. Possono anche verificarsi episodi di diarrea e febbre.
La comparsa di sangue nel vomito o nelle feci, problema piuttosto diffuso nella popolazione più anziana, può indicare un’emorragia nello stomaco: in questo caso, si parla di gastrite emorragica, problema piuttosto serio che richiede un’immediata attenzione medica.
Al contrario di quella acuta, la gastrite cronica è in genere silente: i sintomi più evidenti sembrano essere i disturbi della digestione. Talvolta possono presentarsi alcuni sintomi tipici dell’anemia, come debolezza e difficoltà della respirazione (dispnea).Una delle complicanze più diffuse nei casi di gastrite cronica, infatti, è appunto l’anemia megaloblastica.
Questa patologia è dovuta a una carenza di vitamina B12, causata da un’insufficiente produzione da parte della mucosa gastrica del fattore intrinseco o antianemico, la sostanza necessaria al suo assorbimento. La gastrite cronica può essere di tipo atrofico, per cui si evidenzia una riduzione dello spessore della parete gastrica, oppure di tipo ipertrofico, in cui certe zone della mucosa risultano ispessite.
Ingredienti: 40 g. di pianta di meliloto, 35 g. di foglie di passiflora, 25 g. di fiori di escolzia .
Versate un cucchiaio di miscela d’erbe in 250 ml d’acqua; portate a ebollizione per 5 minuti, lasciatela riposare per 25 minuti e filtrate con un colino.
Basta una tazza di questa tisana al mattino per contrastare la sensazione di ansia latente delle giornate invernali; se, invece, il problema è l’insonnia, bevetene una tazza la sera mezz’ora prima di andare a dormire.
Ingredienti: 50 g. di fiori di malva, 50 g. di fiori di camomilla romana, 25 g. di fiori di ortica bianca.
Versate due cucchiai di miscela in mezzo litro di acqua bollente, ma non bollita; lasciate in infusione per 10 minuti e poi filtrate il tutto.
Per contrastare la gastrite assumete una tazza di questa tisana dopo ogni pasto principale; può essere consumata anche per lunghi periodi, soprattutto se soffrite da tempo di cattiva digestione.
Prendete una foglia grande o due piccole se volete più principio attivo, e immergetela, dopo averla ben lavata, in un pentolino di acqua. Accendete
il gas e togliete dal fuoco appena vedete le bollicine venire sù (non deve bollire, ma se vi scordate e bolle pazienza!). Poi togliete la foglia, mettete in una tazza e bevete. Se non avete la gastrite e volete usare la tisana come digestivo, aggiungete anche dello zucchero, vi aiuterà a fare eruttazioni. Va benissimo per gonfiore, mal di stomaco, nausea, vomito. Chi soffre di questi disturbi, deve alimentarsi in maniera corretta: no a caffè, alcolici e fumo.
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Ingredienti: menta in foglie 40 g, altea (radice) 30 g, angelica (semi) 30 g. 30-40 g in un litro d’acqua bollente. Fare un’infusione di trenta minuti. Filtrare e bere a tazze durante tutto il giorno.
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo legato alla risalita del cibo e dei succhi acidi dallo stomaco all’esofago. Mentre le pareti dello stomaco sono abituate all’acidità, quelle dell’esofago non lo sono. Allora, succede che vengono irritate dall’acido, alla lunga si infiammano e possono ulcerarsi. Al reflusso gastroesofageo può associarsi un’ernia iatale nell’80 % dei casi.I sintomi Tipicamente si manifestano come bruciore dietro lo sterno e rigurgito. A volte sono presenti anche sintomi atipici come asma, tosse e disturbi del ritmo cardiaco. I momenti più critici per il reflusso si possono verificare dopo un pasto abbondante e spesso durante il sonno, quando il contenuto gastrico risale più facilmente nell’ esofago, anche fino in gola.
Diversi fattori possono predisporre al reflusso gastroesofageo: il sovrappeso, l’ernia iatale, il mangiare in fretta o in modo disordinato, i pasti copiosi, gli alimenti pesanti, troppo conditi o ricchi di spezie, il bere alcolici, il caffè, lo stress, l’ansia, ecc.
Vi consiglio di mangiare con calma, seduti, in ambiente tranquillo e non freddo, senza il disturbo di telefoni, televisione o discussioni impegnative. Masticare tutto molto bene.
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Ecco cosa indica l’Ayurveda.
L’iperacidità è normalmente una condizione Pitta, ma il ristagno di cibo nello stomaco con conseguente fermentazione può essere Vata o Kapha.
Pitta: prevale la sensazione di bruciore, rigurgiti acidi e, a volte, nausea e vomito. Le cause possono essere un consumo eccessivo di zuccheri, dolciumi, cibi acidi, alcol e, più in generale, di pasti copiosi. Spesso si associano aspetti mentali come la collera, lo stress, l’impazienza e la competizione.
Vata :sono meno presenti sintomi come il bruciore e i rigurgiti acidi. Prevale il dolore. La persona si sente vuota, ha freddo ed è in uno stato di ansia. Possono esserci altri sintomi, come le palpitazioni, l’insonnia, il meteorismo e la stipsi. L’appetito e la digestione sono irregolari e le secrezioni acide squilibrate. Una borsa di acqua calda può aiutare, così come bevande e pasti caldi.
Kapha : la condizione Kapha si caratterizza per la presenza di catarro,secrezioni acquose, ma raramente acide, mancanza d’appetito, digestione lenta, dolore sordo e
sensazione di pesantezza. I sentimenti negativi che si accompagnano possono essere di attaccamento, di avidità e di dolore. C’è un problema di sovrappeso e di eccessi alimentari, orientati soprattutto verso carboidrati, dolciumi e grassi.
Oggi vi parlerò delle piante amare, definite così in quanto:
Aumentano la secrezione gastrica (prima dei pasti) e tonificano il sistema digestivo. Una parte sono anche ottimi epatici.
• Anoressia e cattiva digestione
• Disturbi epatici e biliari (azione coleretica)
• Disturbi della glicemia
• Gastrite cronica e ulcera gastrica
• Intolleranze alimentari e allergie
• Condizioni di debilitazione associate ai disturbi sopra elencati
• Condizioni febbrili
• Ittero
• emicranie e cefalee
• problemi infiammatori, soprattutto cutanei
• condizioni di ipersensibilità ed allergia
• Ulcera duodenale
• Condizioni descritte come ‘caldo-fredde’ nelle medicine tradizionali
• Puri: trifoglio, genziana, centaurea, ruta, curcuma, assenzio
• con mucolasi: tussilago, canapa
• con astringente: asclepia
Quale problematica stai incontrando? per poterti aiutare contattami per una consulenza naturopatica.
E’possibile prevenire la gastrite con rimedi naturali ma prima di entrare nell’argomento, mi soffermerò sulle cause:
Diversi fattori possono predisporre al reflusso gastroesofageo: il sovrappeso, l’ernia iatale , il mangiare in fretta o in modo disordinato, i pasti copiosi, gli alimenti pesanti, troppo conditi o ricchi di spezie, il bere alcolici, il caffè, lo stress, l’ansia, ecc.
I sintomi più comuni della gastrite acuta sono rappresentati da fastidio e dalla necessità di eruttazioni frequenti, crampi o dolore.Spesso, il dolore è localizzato nella parte superiore sinistra dell’addome e in genere viene descritto come una sensazione di bruciore. A volte, il dolore avvertito allo stomaco può irradiarsi anche verso la schiena.
La gastrite cronica può essere di tipo atrofico, per cui si evidenzia una riduzione dello spessore della parete gastrica, oppure di tipo ipertrofico, in cui certe zone della mucosa risultano ispessite.
Vi suggerisco di aumentare il consumo di alimenti contenenti vitamina A, B2, acido folico, Zinco, succo fresco di cavolo, adatto in caso di reflusso.
Tisane :
Ingredienti: 40 g. di pianta di meliloto, 35 g. di foglie di passiflora, 25 g. di fiori di Escolzia.
Preparazione: versate un cucchiaio di miscela d’erbe in 250 ml d’acqua; portate a ebollizione per 5 minuti, lasciatela riposare per 25 minuti e filtrate con un colino.
Basta una tazza di questa tisana al mattino per contrastare la sensazione di ansia latente delle giornate invernali, adatto per tipologia Vata; se, invece, il problema è l’insonnia, bevetene una tazza la sera mezz’ora prima di andare a dormire.
Tisana di Alloro:
Prendete una foglia grande o due piccole se volete più principio attivo, e immergetela, dopo averla ben lavata, in un pentolino di acqua. Accendete il gas e togliete dal fuoco appena vedete le bollicine venire su (non deve bollire, ma se vi scordate e bolle pazienza!). Poi togliete la foglia, mettete in una tazza e bevete. Se non avete la gastrite e volete usare la tisana come digestivo, aggiungete anche dello zucchero, vi aiuterà a fare eruttazioni.
Va benissimo per gonfiore, mal di stomaco, nausea, vomito.
La gastrite è un ristagno di Pitta con conseguente accumulo di collera,stress, impazienza. E’altresì causata da di eccesso di Vata, che provoca ansia,dolore e secrezioni acide, da un un eccesso di Kapha che provoca un accumulo di catarro, pesantezza e sentimenti negativi quali l’avidità.
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