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DiAlessandra Zarone

Il Narciso: utilizzi in Fitoterapia e Floriterapia

Simbologia orientale:

In Cina il Narciso è simbolo di Felicità e Prosperità e viene donato in segno augurale di buon anno. Ma vi è chi, come Angelo De Gubernatis, vede nel fiore dai petali gialli un’immagine del sole. Solare è anche il simbolismo nella Bibbia, dove il narciso insieme con il giglio caratterizza la primavera e l’era escatologica. In queste due culture il simbolismo s’ispira non alle proprietà narcotizzanti della pianta, ma ai suoi luminosi colori, in cui predominano il giallo e il bianco.

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Mito di Omero:

Nel mito omerico il narciso viene generato non dal corpo del giovane, ma semplicemente «per compiacere il dio che molti uomini accoglie »: fiore infero, parrebbe dunque, fiore che conduce agli inferi.
Il suo nome greco, narkissos, che deriva dalla stessa radice di narkdo (intorpidisco, irrigidisco), nàrke (torpore, irrigidimento), ndrkesis (torpore), sembra avere una valenza infera.

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La visione psicologica del mito di Narciso: 

lo psicologo Henry Ellis, alla fine del secolo scorso, si servì del mito per designare col termine «narcisismo» un atteggiamento patologico della sessualità per cui il soggetto gode nell’ammirare il proprio corpo. Sigmund Freud lo reinterpretò in chiave psicoanalitica indicando con questo termine l’amore e l’interesse, pur soltanto psicologici, rivolti a se stessi.
Egli distingueva un narcisismo primario, in cui manca l’amore per l’oggetto, da un narcisismo secondario in cui l’amore ritorna al soggetto.

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Il Narciso in Botanica:

Da un punto di vista botanico il Narcissus nelle sue varie specie è una amarillidacea bulbosa il cui bulbo è tossico poiché contiene la narcissina, un potente alcaloide che probabilmente è la causa degli improvvisi e inspiegabili decessi di animali al pascolo nei prati mediterranei, dove il fiore è diffuso. Il profumo può provocare una specie di torpore, come avevano già osservato i naturalisti antichi, da Dioscoride a Plinio.

Il Narciso negli Erbari:

Fin dall’antichità il suo bulbo si è usato in medicina mentre ancora oggi se ne consiglia
il fiore essiccato come sedativo, antispasmodico e antidiarroico.

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I bulbi dei narcisi, ma anche le foglie, contengono un alcaloide velenoso – la narcisina – che provoca, se ingerito accidentalmente, disturbi neuronali e infiammazioni gastriche negli animali al pascolo o nell’uomo e, se non curato in meno di 24 ore, può provocare la morte.

Il Narciso in Floriterapia:

L‘essenza floreale di Narciso, è indicata per per l’identificazione e la risoluzione dei conflitti andando al centro del problema/paura. Da lì le problematiche possono essere affrontate stabilendo cosa è essenziale e nutriente per il Sè, tramite una sua identificazione con l’oggetto amato.

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DiAlessandra Zarone

Artrosi e rimedi naturali

Come affrontare l’artrosi attraverso i rimedi naturali:

Esistono svariati rimedi naturali per affrontare i disagi causati  dall’artrosi, ma vediamo innanzitutto di cosa si tratta: è una malattia degenerativa non infiammatoria che colpisce la cartilagine, quest’ultima viene danneggiata e compaiono i dolori.

Negli stadi avanzati di artrosi, la superficie della cartilagine articolare finisce per scomparire. Spesso ne consegue uno sviluppo o proliferazione ossea sotto la cartilagine.
L’artrosi di solito si verifica al livello del ginocchio (si parla in questo caso di gonartrosi ), dell’anca (coxartrosi ) o delle dita (poliartrosi digitale), ma può verificarsi anche in tutte le articolazioni vertebrali (spondilosi).
Si tratta di una malattia che non può essere curata, ma grazie ad alcuni rimedi naturali trattamenti può rallentare notevolmente il suo corso e alleviare i sintomi. Ecco perché si parla di un trattamento soprattutto sintomatico.
L’artrosi è caratterizzata da un’origine meccanica in cui il dolore aumenta con l’attività, mentre a riposo il dolore scompare (si veda la sezione sintomi dell’artrosi).

Le cause dell’artrosi possono essere:

  •  L’età, questo fattore sembra avere un ruolo molto importante nello sviluppo dell’artrosi.
  • Un problema ereditario (genetico)
  •  Una uso eccessivo delle articolazioni, per esempio quando si praticano sport ad alto livello o intensi (calcio, tennis, sci,…) o se si ha un lavoro stancante fisicamente.
  • Sovrappeso
  • Gotta

Per quanto riguarda il ginocchio e l’anca, l’artrosi è caratterizzata da un dolore al livello articolare, aumentato con la messa in movimento, il dolore può essere piuttosto intenso la sera e il giorno dopo. Spesso il volume dell’articolazione aumenta.

Un sintomo particolare dell’artrosi della anca è un dolore che segue la guida di un veicolo o la salita di uno scalino o i movimenti dovuti alle faccende domestiche, il dolore può anche irradiare al livello del ginocchio.

Per quanto riguarda l’artrosi delle dita, questa é caratterizzata da un dolore nel caso di compiti svolti con le dita.

Alcuni esempi di terapie naturali:

 

  •  L‘arpagofito (artiglio del diavolo, arpagofito), da prendere in generale sotto forma di compresse.
  • La rosa canina, da prendere sotto forma di polvere di rosa canina. L’arnica, da prendere in generale sotto forma topica (gel, crema, pomate).
  • L’erba di S. Lorenzo (consolida), da prendere in generale sotto forma di gel.
  • Il salice, da prendere in generale sotto forma di compresse, pillole, capsule.
  • Il capsicum frutescens, da prendere in generale sotto forma di crema o compresse. Il frassino, da prendere in generale sotto forma di capsule o pillole.

La Consolida, Symphytum officinale:

Nel passato si supponeva potessero contribuire a far risaldare le ossa fratturate. La Consolida, infatti, gode di una lunga tradizione popolare risalente ai tempi degli antichi greci i quali impiegavano, per uso esterno, proprio le radici della pianta per curare le ferite e, negli antichi campi di battaglia, spesso si immergevano delle garze nella pasta ricavata dai rizomi, per poi avvolgerle intorno alle ossa fratturate.
Il  nome deriva da una “cattiva” traduzione del termine greco originale (saldare = consolidare), ma anche dal fatto che essendo una pianta mucillaginosa durante la cottura dei cibi favorisce la loro adesione.

Elenco dei nomi più comuni italiani per la specie Symphytum officinale:

Consolidata maggiore o comune
Sinfito (o Simfito)
Orecchia d’asino
Alo
Erba di San Lorenzo
Naro
Borrana selvatica (o Borragina selvatica)
Erba pedocchiara
Erba del cardinale
L’azione antinfiammatoria della Consolida, dovuta in parte alla presenza di acidi fenolici (soprattutto acido rosmarinico) e in parte alla presenza di allontoina, la rende un ottimo rimedio per il riassorbimento di ematomi, azione che può essere rafforzata con l’associazione ad altre piante ad azione simile quali ArnicaSpirea e Artiglio del diavolo, per quanto riguarda l’azione antinfiammatoria, oppure Ippocastano, Centella asiatica e Iperico per completare l’azione cicatrizzante e favorire la circolazione a livello connettivale.

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DiAlessandra Zarone

Le numerose proprietà curative del Vischio

Il vischio, rimedio naturale dalle numerose proprietà curative, è una pianta cespugliosa che appartiene alla famiglia Viscaceae.
Al vischio sono riconducibili leggende e tradizioni molto antiche: per le popolazioni celtiche, che lo chiamavano oloaiacet, era, assieme alla quercia, considerato pianta sacra e dono degli dei; secondo una leggenda nordica teneva lontane disgrazie e malattie; continua in molti paesi a essere considerato simbolo di buon augurio durante il periodo natalizio: diffusa è infatti l’usanza, originaria dei paesi scandinavi, di salutare l’arrivo del nuovo anno baciandosi sotto uno dei suoi rami.

 

 

A questo proposito il mito di Baldur (raccontato nel Gylfaginning), figlio del dio Odino e signore della luce (per questo sovrapponibile a Cristo), che muore ucciso da una bacchetta di vischio da cui, idealmente e simbolicamente, proviene, in quanto il padre Odino è identificato con l’albero cosmico Yggdrasill su cui nasce il vischio: come era accaduto a Cristo per il legno della croce.

 

 

Proprietà curative del Vischio

Le funzioni del vischio sono particolarmente attive su tutte le ghiandole endocrine, stimolandone e regolandone la sintesi e la liberazione degli ormoni, la cui azione armonica è alla base della buona salute dell’intero organismo. Una volta accertata empiricamente la sicura attività di stimolo dell’apparato endocrino da parte del vischio, è da ipotizzare che il bersaglio numero uno dei principi attivi di questa pianta medicinale sia il sistema ipotalamo ipofisario, da cui dipende la normalità dell’orchestrazione ormonale.

 

 

 

 

Organi su cui agisce Il Vischio

  • La tiroide, per la normalizzazione e la stimolazione dell’attività metabolica generale; il vischio è indicato in tutte le malattie della ghiandola tiroidea;
  • il pancreas, per cui si consiglia il vischio per combattere tutte le forme di diabete;
  • le ovaie, ed ecco quindi l’attività del vischio nel normalizzare tutte le funzioni esercitate dall’apparato genitale femminile; esso è indicato per aiutare la donna nel delicato periodo premenopausale e postmenopausale, nella malattie o nelle semplici disfunzioni di utero ed ovaie, nelle alterazioni della normalità del ciclo ovarico, e di quello mestruale tutti i disturbi dell’apparato cardiocircolatorio; esercita una funzione normotensiva, importantissima, ed è consigliato sia nei casi di ipertensione, che in quelli di ipotensione; è un’ottima pianta del cuore, il quale viene potenziato nella sua funzione, normalizzato quanto ad eventuali disturbi, sanato da eventuali malattie non strettamente di natura organica; il vischio normalizza il battito cardiaco, agendo quale regolatore sia delle tachicardie, che delle bradicardie, e delle aritmie in genere; naturalmente, è indicato anche per le angine pectoris, e per le coronaropatie.
  • le vertigini, le cefalee vasomotorie, le emicranie, e tutti i disturbi a carico della regione della testa, che dipendano da alterazioni circolatorie;le vene varicose;
  • l’arteriosclerosi, l’aterosclerosi, le dislipidemie; tutte le forme di emorragie interne.

 

DiAlessandra Zarone

Le proprietà curative della camomilla e le sue molteplici virtù

La camomilla, fiore dalle molteplici proprietà curative, è un prezioso rimedio naturale appartenente alla famiglia delle Asteracee (conosciuta un tempo anche come Compositae), una vasta famiglia di piante dicotiledoni dell’ordine delle Asterales. Nel dettaglio appartiene alla specie Matricaria camomilla L. e il suo sinonimo è Camomilla recutita (L.) Rausch.

Pianta erbacea annuale originaria dell’Asia sudorientale; si è diffusa in tutto il mondo; in Italia è comune nei luoghi incolti, specialmente presso gli abitati, dal piano a circa gli 800 metri.
Il nome deriva dal greco χαμαίμηλον (chamáimēlon), parola formata da χαμαί (chamái), “del terreno” + μήλον (mḗlon), “mela” per l’odore che somiglia a quello della mela renetta; questa derivazione è conservata nel nome spagnolo manzanilla, da manzana, che significa “mela”. Il nome del genere, Matricaria, proviene dal latino mātrīx, mātrīcis, che significa “utero”, con riferimento al potere calmante nei disturbi mestruali.

Proprietà terapeutiche della camomilla

Proprietà terapeutiche: stomachiche, toniche, antispasmodiche, diaforetiche, analgesiche, emmenagoghe, digestive. Per uso esterno come lenitivo e detergente di pelle e mucose arrossate e decongestionante per bagni oculari.

Impacchi locali:

Applicazioni locali con stoffa, oppure ovatta, imbevute con tisana di camomilla calda, fanno guarire tutte le lesioni cutanee, sia quelle con cui si associa un processo infiammatorio, sia quelle che assumono una espressione patologica particolare, del tipo delle lesioni tumorali, foruncoli, ascessi, ulcere a carico degli arti inferiori, processi suppurativi del letto ungueale. Sono stati segnalati ottimi risultati nel trattamento locale di forme anche gravi di eczema e di scabbia. Le forme catarrali della congiuntivite, le otiti, le cistiti, la minzione dolorosa, lesioni anali, le emorroidi, trovano negli impacchi locali con camomilla un rimedio di primissimo ordine.

 

Altre proprietà curative della camomilla

Osservazioni cliniche, eseguite a Friburgo dal professore universitario dott. Franz Eckstein, hanno evidenziato l’alto potere germicida della camomilla; tanto è vero che, applicazioni locali su formazioni purulente, associate a lesioni neoplastiche – carcinomi – hanno posto termine alla fuoriuscita di pus, ed al caratteristico maleodore, associato a questo stato patologico.

Sciacqui e gargarismi: il medico primario dott. H. Brenner garantisce una totale guarigione dall’afta epizootica, se il paziente fa degli sciacqui continui della bocca con la tisana di camomilla, per tutta la giornata, ogni quarto d’ora; confermando, così, la grande capacità della camomilla di uccidere i germi patogeni.

 

Trattenere in bocca, per qualche momento, un po’ di tisana calda di camomilla, è il primo soccorso contro il fastidiosissimo mal di denti. L’infiammazione della mucosa orale, la tonsillite, la faringite, possono essere trattate con sciacqui e gargarismi con la tisana calda di camomilla; naturalmente in associazione con altre opportune misure terapeutiche. In caso di stitichezza, per ammorbidire il contenuto intestinale dell’ultimo tratto dell’intestino, è utilissimo usare la tisana di camomilla, sotto forma di clistere.

 

Le tisane di camomilla

Intanto, va detto che è sempre opportuno associare all’uso locale della camomilla, sotto forma di impacchi e di sciacqui, l’assunzione di tisane, preparate nella maniera indicata sopra.

Inoltre, l’uso della camomilla per via interna, bevuta a sorsi distanziati, lontano dai pasti, è vivamente consigliato nei seguenti stati patologici:

  • Esaurimenti nervosi, ipersensibilità, iperreattività, facile irritabilità, nevralgie, nevralgia del trigemino, colpo della strega, stati di agitazione, insonnia, tensioni psichiche, stati di affaticamento, ecc.
  • Tutte le malattie a carico dell’apparato digerente. A tal proposito va ricordato che, secondo le osservazioni cliniche fatte dal docente universitario dott. Hans Seel di Berlino, la camomilla è capace di guarire anche le ulcere gastriche e quelle gastroduodenali. Tra le altre patologie, vanno citate la colite, la diarrea, le enteriti, la gastrite, le flatulenze, il meteorismo, l’iperacidità, le epatopatie, la colecistite.
  • Le sofferenze renali, la cistite, le altre malattie a carico dell’apparato urinario.
  • Le malattie dell’apparato genitale femminile.
  • Tutte le malattie dei bambini, Nel qual caso è opportuno aggiungere un po’ di miele alla tisana, quando questa non sia più bollente, ma solo tiepida.

 

La camomilla è indicata per favorire gli stati di rilassamento

L’essenza floreale induce calma, equilibrio tra Yin e Yang, riportando armonia fra maschile e femminile.

Per le persone iperattive che non trovano tempo per sé stesse.

Espressione armonica

Atteggiamento solare

Calma equilibrata

Affievolisce le tensioni,il nervosismo,le preoccupazioni

Adatta per tutti coloro che non riescono a rilassarsi e divertirsi.

 

DiAlessandra Zarone

Curarsi con le piante: le proprietà dell’Astragalo

Curarsi con le piante presuppone la conoscenza approfondita delle proprietà delle stesse. L’ Astragalo è una pianta perenne, alta fino 1,5 metri, originaria del nord della Cina e di alcune zone a grande altitudine come il Tibet.

 

Nonostante sia praticata la raccolta delle piante spontanee, viene ampiamente coltivata sia in Cina che negli Stati Uniti.
Le radici sono raccolte da piante di 4-7 anni, in primavera o in autunno dolce, simile al fagiolo.
Il nome cinese dell’ Astragalo, huang qi, significa ”energia gialla” e suggerisce il suo importante ruolo nella stimolazione dell’organismo debilitato o affaticato.

In Cina si crede che esso riscaldi e dia tono al Wei qi, l’energia di protezione superficiale che circola al di sotto della pelle, aiutando il corpo ad adattarsi alle influenze esterne, specialmente al freddo. L’Astragalo, infatti, innalza l’immunoresistenza e, manifestamente, migliora le difese dell’organismo contro agenti virali e batterici, prevenendo le malattie da raffreddamento e l’ influenza, abbreviandone il decorso ed evitando le ricadute.

 

Curarsi con le piante: la radice di Astragalo

Le radici di Astragalo contengono numerosi principi attivi, quali saponine triterpeniche (astragalosidi I-VIII, acetilastragaloside, soyasaponina I, isoastragalosidi I-II ecc.), polisaccaridi (astragalani IIII,AG1, AG2, AH1 e AH2 ecc.), flavonoidi (canferolo, quercetina, isoramnetina, calicosina, formonetina, cumatachenina ecc.), aminoacidi liberi (asparagina, acido glutamico, canavanina, prolina,arginina, acido β aminobutirrico, acido aspartico ecc.) e più di 20 minerali in tracce (magnesio, ferro, rame, zinco, rubidio, cromo ecc.).

I componenti coinvolti nella stimolazione del sistema immunitario sembrano essere soprattutto alcuni polisaccaridi e anche delle saponine.

 

 

L’ Astragalo stimola la produzione di interferone, una proteina che ostacola la moltiplicazione dei virus, attraverso il blocco della loro capacità di riprodursi all’interno delle cellule dell’ospite.

Gli estratti a base di Astragalo fanno aumentare il numero delle cellule Natural Killer (NK), che circolano nel sangue e nella linfa, col compito di distruggere un.ampia gamma di invasori, comprese le cellule tumorali e quelle infettate dai virus. E stato osservato che gli astragalani determinano un aumento della citotossicità dei NK di circa sei volte rispetto al controllo.
In Cina l’Astragalo viene somministrato a pazienti anziani per migliorarne le difese immunitarie. La pianta sembra attivare la funzione delle cellule B e aumentare i livelli di IgM, che generalmente tendono a diminuire con l”età.

 

Le proprietà anticancerogene dell’Astragalo

Ricerche preliminari suggeriscono che l’Astragalo possiede anche proprietà anticancerogene. Alcuni studi, condotti su pazienti affetti da cancro, dimostrano che un estratto acquoso della radice della pianta è in grado di ripristinare o incrementare l’attività delle cellule T e di far crescere la velocità di maturazione dei linfociti.

L’Astragalo stimola anche l’attività delle cellule T-helper, che coordinano la risposta immunitaria, attraverso la riduzione dei livelli eccessivi di soppressori, quindi con una modalità di azione simile a quella di alcuni chemioterapici, ma priva di pericolosi effetti collaterali.

Dosaggio:

4-7 g al giorno di radice essiccata o la dose corrispondente delle varie preparazioni, per un trattamento non eccedente le 8 settimane consecutive.Il trattamento può essere ripetuto dopo un breve periodo di pausa.

Controindicazioni:

L’Astragalo è considerato una pianta sicura e ben tollerata, e non se ne conoscono effetti mutageni. Non è raccomandata la somministrazione di questa droga in gravidanza o durante l’allattamento, perché non sono disponibili dati riguardanti i suoi effetti sulla donna, sul feto e sul lattante.

DiAlessandra Zarone

Proprietà terapeutiche del Biancospino

Innumerevoli proprietà terapeutiche sono riconosciute al biancospino.

Il biancospino comune (Crataegus monogyna) è un arbusto, ramificato e dotato di spine, appartenente alla famiglia delle Rosaceae.

Proprietà terapeutiche e disturbi che possono essere curati con il biancospino

Il biancospino è indicato per la cura dei seguenti disturbi:

  • Disturbi funzionali del cuore, dovuti allo stress; per questi disturbi, il biancospino è più efficace della stessa digitale.
  • Disturbi cardiaci dovuti alla vecchiaia.
  • La miocardite.
  • L’arteriosclerosi.
  • Disturbi cardiaci di origine nervosa (pseudoangina pectoris).
  • Vizi valvolari.
  • Edema polmonare.
  • Coronaropatie.
  • Cardiodilatazione.
  • Cuore adiposo.

 

 

 

Proprietà terapeutiche della miscela

Per questi disturbi, il biancospino può essere preso da solo, come indicato sopra, oppure in una miscela, assieme alla cardiaca e alla melissa, secondo i seguenti rapporti ponderali: biancospino 50 gr., cardiaca 25 gr.,melissa 25 gr.. Fate bollire mezzo litro d’acqua, spegnete, aggiungete 2 cucchiaini della miscela, filtrate dopo 3 minuti. Bevetene un quarto nella mattinata, e un quarto nel pomeriggio, a sorsi. Se volete addolcire, aggiungete un cucchiaino abbondante di miele alla tisana, quando ha raggiunto la temperatura ambiente.

DiAlessandra Zarone

Antichi rimedi erboristici e moderna floriterapia

In questo articolo vedremo venti antichi rimedi erboristici, come la Borragine e altri rimedi seicenteschi.

Borage – Borragine:

Era chiamata anche “lingua di bue”, pianta dominata da Giove, sotto il segno del Leone, le foglie erano utilizzate per dissipare umori putrescenti, febbri pestilenziali, era un tonico cardiaco, rimedio anti-veleno. I semi aumentavano il latte materno. Le foglie fresche allontanavano la malinconia, purificavano il sangue, dissipavano le febbri, raffreddavano il sangue. Usata per ittero, pruriti, vermi, eczema.

I fiori canditi erano un ricostituente per i convalescenti, dopo lunghe malattie, per lenire i “tormenti del cuore”. L’acqua distillata con tale erba, leniva il bruciore oculare. Non si usava mai la pianta essiccata. Le ceneri bollite con acqua e miele curavano le infiammazioni, le ulcerazioni della bocca, condensavano il flegma, riducendo l’eccesso d’acqua, diminuivano reumatismi e infiammazioni polmonari.

 

Gli antichi rimedi erboristici sotto forma di essenza: l’essenza floreale di Borragine

Essenza floreale di Borage :

Promuove l’ottimismo e l’entusiasmo di una persona che ha sofferto oneri sperimentato nel cuore.

La borragine è un rimedio per la pesantezza del cuore, portando leggerezza e flessibilità. Dioscoride stesso nella sua” Materia Medica” dice che la Borragine “rallegra il cuore e aiuta gli spiriti cadenti ‘.

 

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Una pianta per curare i problemi dello stomaco

Bugloss – Anchusa azurea o Echium plantagineum:

Utilizzata oggi come antitosse, depurativa, diaforetica e diuretica. Se ne usa la pianta secca,nella cura delle infiammazioni. Era indicato per problematiche connesse allo stomaco, quali inappetenza, difficoltà digestive, si indicava innanzitutto di eliminare l’eccesso di flegma nero, ossia le moderne tossine e scorie .

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Essenza floreale di Bugloss, PURPLE VIPER’S BUGLOSS – Echium plantagineum:

Questa essenza consente di affrontare dolcemente tempi di grandi sconvolgimenti, di transizione e di cambiamento spirituale. Mentre le foglie e gambo sono grezzi, grossolani e coperto di punte delicati, i fiori stessi sono morbido e delicato con i colori che sono caldi e solidale. Questa essenza è simbolicamente “un abbraccio sicuro”. Si prende cura della persona e la avvolge amorevolmente quando si sente disorientata e tutto attorno sembra capovolto.

 

Il rimedio erboristico dominato da Venere: l’Artemisia

Mugwort – Artemisia :

Dominata da Venere, governa i segni Toro e Bilancia, era utilizzata in decotto facilitare il ciclo mestruale, il parto, in caso di infiammazioni dell’utero, calcoli alle vie urinarie. La polvere essiccata, mescolata a grasso d’oca veniva utilizzata per sciogliere noduli tiroidei, cisti al collo. Il succo di Artemisia era considerato un antidolorifico migliore dell’oppio.La polvere essiccata e mescolata a vino, si utilizzava nei rimedi della sciatica, era dunque un antidolorifico,ed antinevralgico.
Un decotto molto efficace per crampi e dolori nevralgici era composto da Artemisia, Camomilla, Agrimonia.

Olio di Artemisia e polvere di Pistacia (P. Lentiscus):

Per purificare il fegato si indicava l’utilizzo di olio di Artemisia e polvere di Pistacia, chiamata in Inglese seicentesco, Mastich.
L’uso farmacologico e medicinale di Pistacia è vario. La resina è stata utilizzata nel cancro, infezioni, ferite chirurgiche adesione, e ulcere. Gli studi documentano anche il suo uso come un antiossidante e un insetticida, e per il trattamento del colesterolo alto, malattia di Crohn, il diabete, ipertensione.

 

Rimedi erboristici per l’emotività: l’essenza di Mugwort

Essenza floreale di Mugwort:

E’ indicata per chi ha tendenza a isterismo o emotività, per chi ha una vita psichica eccessivamente attiva senza contatto con il mondo fisico
L’essenza riporta equilibrio psichico, ricettività, consapevolezza dei sogni, maggior comprensione riguardo alle questioni della vita quotidiana.

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Due ottimi rimedi erboristici: Timo e Angelica

Timo:

Timo, pianta di Venere, domina il segno dell’Ariete. Era utile per coliche epatiche, rafforzava i polmoni, era indicato per la crescita dei bambini, per l’asma, purificava dall’eccesso di catarri corporei, flegma nero, parassiti intestinali, aiutava nel parto, riduceva i dolori di sciatica, le infiammazioni della milza, dovute ad eccesso di umidità, la gotta, crampi, dolori, cefalee, era utilizzato per disperdere l’eccesso di vento corporeo e rinforzare i reni, espellere i calcoli .

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Essenza floreale di Timo: Thymus citriodorus argentea:

Aiuta a intensificare i nostri sensi ad essere più ricettivi alle informazioni che ci circondano, migliora le nostre scelte e le risposte alla vita ogni qualvolta i nostri sensi superiori sono state disattivati o diminuiti. Timo ci ricorda quei sensi e ci porta ad un nuovo livello di conoscenza. Aiuta a connetterci con nuovi regni e dimensioni e scoprire nuovi talenti

Angelica:

Pianta che fioriva in ogni giardino seicentesco inglese, è sotto il dominio di Sole e Leone, si consigliava di raccoglierla con la luna piena, nell’ora di Giove. Veniva utilizzata per tutte le epidemie saturnine, per gli avvelenamenti, come tonico cardiaco e sanguigno, pestilenze, si indicava di assumerne la polvere di radice, in dose 4 dracme, con acqua. La radice candita si utilizzava nei periodi di epidemie. Era indicata anche come pianta stomachica, per aumentare il fuoco digestivo, si utilizzava la polvere mescolata a vino, anche in caso di mal di stomaco, colpi di freddo, in caso di eccesso di umidità corporea, che nella Medicina Cinese si colloca nelle patologie della Quinta Stagione, in cui l’organo più esposto è la Milza.
L’Angelica veniva utilizzata in sciroppo ( steli) anche per problematiche polmonari: pleurite, tosse, tisi, asma, coliche, per provocare il mestruo e facilitare il parto, espellere i calcoli urani e ridurre i bruciori, gonfiori intestinali. Il succo di tale pianta migliorava la vista e la sordità,veniva applicato su ferite ulcerose. Il cataplasma di Angelica curava i morsi di cani rabbiosi e serpenti. La radice ridotta in polvere rimarginava le ferite profonde.

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Essenza floreale di Angelica :

Offre la forza divina di connettersi con il mondo fisico portando equilibrio per l’anima. L’essenza ancora l’individuo alla terra, radica, dà energia ai primi chakra, grazie alla compattezza e robustezza delle sue radici. È usato per coloro che sono demoralizzati.
Sintomi di squilibrio: cuore contratto per dolore, pesantezza del vivere, tristezza, scoraggiamento, sconforto.
Equilibrio: energie del cuore vivaci, ottimismo, coraggio, entusiasmo a causa di alte frequenze nel loro corpo, o per coloro che desiderano trovare una guida pratica attraverso la pratica spirituale.

DiAlessandra Zarone

Le proprietà della Graviola – Annona muricata

In  questo articolo vedremo le proprietà della Graviola.

La Graviola, pianta indigena delle regioni della foresta pluviale, è una latifoglia, albero sempreverde che produce fiori e frutti. Gli alberi crescono in zone con elevata umidità e inverni temperati caldi, tra cui Cuba, Messico, Sud America, America Centrale e Caraibi. latino, Annona Muricata. I nomi comuni associati con Graviola includono: Soursop ,Guanzate, Corossol, zampa zampa brasiliano, Guanavana.

 

 

La Graviola appartiene alla specie muricata di alberi, che è classificato nella suddivisione Annona della famiglia albero Annonaceae. La designazione Soursop è in realtà il nome del frutto prodotto dalla Graviola. Il frutto appare in grandi forme, a forma di cuore con un giallo-verde, la pelle bianca e appuntita interno carnoso. Proprio come dice il nome del frutto è piuttosto acida con un gusto che ricorda un mix di fragola e ananas. Non diversamente da altri tipi di frutta, Soursop contiene vitamine e minerali essenziali che rendono un sano aggiunta alla dieta di nessuno.

 

 

Le proprietà della Graviola

Il principio attivo di questa frutto guarisce in caso di infezioni fungine, infezioni batteriche e parassiti intestinali. Abbassa la pressione sanguigna e nel trattamento della depressione e lo stress. Ciò è dimostrato in esperimento scientifico pubblicato nel dicembre 2008 del “Journal of Dietary Supplements” condotto dai ricercatori statunitensi Lana Dvorkin-Camiel e Julia S. Whelan, è emerso che la Graviola è efficace contro i parassiti Leishmania braziliensis, Leishmania panamensis, Nippostrongylus braziliensis, Artemia salina e Trichomonas vaginalis, così come contro il virus Herpes simplex.

 

La Graviola ha proprietà antinfiammatorie, è utile in caso di diabete, come dimostra uno studio pubblicato sulJournal of traditional Alternative African Medicine del 2008 Nel test su ratti diabetici, gli autori dello studio hanno determinato che la Graviola può aiutare a controllare il diabete abbassando i livelli di zucchero nel sangue.
La Graviola può aiutare a combattere l’herpes simplex virus -1 (il virus che causa l’herpes labiale), secondo uno studio di laboratorio pubblicato nelJournal of Ethnofarmacology nel 1998.
La Graviola è un rimedio naturale per depressione e febbre, favorisce il rilassamento, stimola la digestione, è utile nel trattamento dell’artrite.

 

 

Contiene un alto livello di carboidrati e fruttosio, che è uno zucchero naturale. Livelli significativi di vitamine B1, B2 e C .

 

Proprietà benefiche dei semi, dei decotti e del succo di Graviola e loro utilizzo nel mondo

Le popolazioni indigene fanno uso da sempre di questa pianta:
I semi di Graviola polverizzati sono usati come astringenti della pelle, per uccidere cimici e pidocchi e per ridurre gli spasmi muscolari. Decotti a base di foglie di Graviola sono utilizzate per una vasta gamma di rimedi trattamento, alcuni dei quali comprendono: Alleviare il dolore da artrite, ridurre l’infiammazione delle articolazioni, ridurre l’infiammazione nei passaggi nasali e delle vie respiratorie nel suo complesso, come tranquillante o sedativo, per trattare la pelle in caso di eczema.
Il succo del frutto Graviola o Soursop è spesso usato come un diuretico. Le persone che risiedono all’interno del Sud America, le regioni America Centrale e Messico utilizzano anche il succo per lo scorbuto e la dissenteria.
In Messico, la Colombia, il Venezuela, e Harar (Etiopia), è spesso utilizzato per dessert come unico ingrediente, o come Agua Fresca, una bevanda; in Colombia e Venezuela, è un frutto per fare succhi,mescolato con il latte.
In Indonesia sirsak, la Graviola è l’ingrediente base per un dolce. Graviola è anche un ingrediente comune per la produzione di succhi di frutta freschi che vengono venduti dai venditori di cibo di strada.
Nelle Filippine, si chiama guyabano, e deriva dallo spagnoloGuanabana. Si mangia maturo, o viene usato per fare succhi di frutta, frullati o gelati. A volte, usano la foglia per intenerire la carne. In Vietnam questo frutto è chiamatoMang Cau Xiemnel sud, o Mang CAU a nord, ed è usato per fare frullati, o mangiato fresco.
In Cambogia, questo frutto è chiamato tearb barung, letteralmente “crema di frutto di mella occidentale.”In Malesia, è conosciuto durian Belanda e in Malesia orientale in particolare tra i Dusun, popolo di Sabah, è conosciuto localmente comelampun.Comunemente si mangia crudo, quando maturo, o utilizzato come uno degli ingredienti in Ais Kacang o Ais Batu Campur. Di solito i frutti sono presi dall’albero quando maturano e vengono lasciati maturare in un angolo buio.Ha un fiore bianco con un profumo molto gradevole, soprattutto al mattino.
Per le persone in Brunei Darussalam questo frutto è popolarmente conosciuto come “Durian Salat”, ampiamente disponibile e facilmente piantato.

 

 

 

Controindicazioni della Graviola

Gli studi dimostrano che gli alcaloidi presenti nella Graviola potrebbero avere effetti nocivi sul sistema nervoso. Una classe di sostanze chimiche presenti naturalmente, alcaloidi sono per lo più costituito da atomi di azoto.
In un rapporto pubblicato nel Movement Disorders Journal nel 2002, per esempio, gli scienziati hanno determinato che gli alcaloidi estratti da graviola possono alterare la funzione e la sopravvivenza delle cellule nervose e – a sua volta – forse contribuire allo sviluppo di disturbi del movimento simile al morbo di Parkinson.
Dati gli effetti potenzialmente nocivi del consumo di graviola, è fondamentale consultare il proprio medico prima di utilizzare gli integratori che contengono questa erba.

DiAlessandra Zarone

Come curarsi con i rimedi naturali: ortaggi e decotti antitumorali

In questo articolo vedremo come curarsi con i rimedi naturali, nel dettaglio con ortaggi e decotti antitumorali.

Le Crocifere, crude e centrifugate, quali:

Brassica oleracea (Cavolo), Brassica oleracea capitata (Cavolo Cappuccio), Brassica oleracea bullata (Cavoletti di Bruxelles), Brassica oleracea botrytis (Cavolfiore), Brassica oleracea botrytis aut italica (Broccoli), Brassica rapa (Rapa), Raphanus sativus parvus (Ravanello), possiedono particolari sostanze anti-neoplastiche, in particolare gli Isotiocianati-vit. B17 (inibizione di crescita e sviluppo di tumori), Indoli, Glucosinolati, Ditioltioni. E’ una famiglia di piante curative verso molte patologie, non solo nei confronti dei tumori umani.

 

 

Valnet enumerava, per questa famiglia di piante, fino ad 80 patologie diverse, e in particolare consigliava di assumere centrifugati di cavolo crudo biologico. Interessante anche l’impiego delle foglie di Cavolo in modalità di cura che richiamano in particolare l’impiego delle foglie di Aloe arborescens. Le stesse terapie di Gerson e di Breuss facevano ampio ricorso a queste piante. Sempre in merito alle Brassicacee, Plinio il Vecchio giunse ad affermare che grazie a queste piante, i Romani poterono fare a meno dell’opera dei medici per almeno 6 secoli di guerre…

 

Preparazione di un decotto (il decotto d’erbe di rene Caisse)

Il decotto d’erbe di Rene Caisse:

Radice di Arctium lappa, Rumex acetosa, corteccia di Ulmus rubra, radice di Rheum palmatum.
Le proporzioni di questi 4 ingredienti sono in multipli di 4 : 1 parte di radice di Rheum
palmatum, 4 parti di Ulmus rubra, 16 parti di Rumex acetosa, 24 parti di radice di Arctium lappa.Secondo l’autore del presente lavoro, si potrebbe sostituire l’Ulmus rubra con la Betula alba.

Preparazione :

1) Si prendono 100 grammi TOTALI di queste erbe e si immergono in 5 litri di acqua in una pentola d’acciaio inox di almeno 10 litri di capienza.

2) Si porta ad ebollizione facendo bollire il tutto per 12 minuti, con la pentola chiusa.
3) Si spegne il fuoco e si immergono le erbe che fossero rimaste attaccate alle pareti della pentola.
4) Si rimette il coperchio e si lascia riposare per almeno 6 ore o per tutta la notte.
5) Si rimuove il coperchio e si dà una rimescolata.
6) Si riporta sul fuoco fin quasi alla bollitura ma senza far bollire di nuovo la tisana.
7) Si aspetta che le erbe si depositino sul fondo e si versa il contenuto ancora caldo in 4-5 bottiglie da un litro ciascuna, possibilmente sterilizzate in precedenza.
8) Analogamente all’Aloe arborescens, conservare i preparati al buio e in frigorifero.

Le dosi consigliate sono le seguenti:

8 cucchiai grandi da minestra 3 volte al giorno, a digiuno, da aggiungere in bicchiere con acqua calda per rendere tiepida la bevanda. Se viene indotta la risposta immunitaria, iniziare la fase di mantenimento con 4 cucchiai grandi da minestra al giorno, a digiuno.

Nota: per digiuno si intende: 1 ora prima dei pasti, oppure due ore dopo i pasti.

 

 

 

Come curarsi con i rimedi naturali con le migliorie apportate da De Sylva

La formula di Renè Caisse è stata in seguito migliorata da De Sylva (definita “Caisse Formula”), aggiungendo in questo preparato altre tre piante:
corteccia di Xantoxilum fraxineum, foglie di Plantago major e fiori di Trifolium rubeus: essa sembrerebbe più efficace di quella basata sulle sole 4 erbe.
Si prepara in piccole boccette, da versare poi con un cucchiaino da The in tazza, aggiungendo acqua bollente, attendendo 15 minuti (contro i tre minuti del The verde), trascorsi i quali si filtra (o si lascia il deposito sul fondo) e si assume come un normalissimo The.
Una boccettina dura dai 15 giorni ai due mesi, a seconda delle dosi assunte; le dosi consigliate sono di un cucchiaino raso da The quattro volte al giorno per forme gravi di tumore.
Per il mantenimento dell’eventuale stato di remissione dalla malattia, le dosi da dare sono di due volte al giorno.

 

Gli effetti antitumorali di alcune piante: l’Arctium Iappa

La formula di Hoxsey:

Arctium lappa,Glycyrrhiza glabra, Berberis vulgaris, Xanthoxilum fraxineuem, Trifolium rubeus, Alchimilla vulgaris, Larrea mexicana, Rhamnus sagrada o purshiana, Ioduro di Potassio.

Le più recenti ricerche sulla Arctium lappa hanno permesso d’isolare importanti principi attivi aventi azione inibitrice nei confronti delle cellule tumorali, e con azione antimutagena.
Grazie alla presenza di Inulina (fino al 45%) e di mucillagini, la radice di Arctium lappa agisce a livello intestinale, favorendo nel colon la crescita del Bifidobacterium, saprofita ad azione antimicotica. La pianta ha inoltre un potente effetto detossificante e depurativo sia a livello ematico che epatico; ciò avviene per la quantità dei principi amari contenuti nelle radici, che stimolano i processi di demolizione e di assimilazione degli alimenti, promuovendo l’eliminazione delle scorie metaboliche. I principi attivi inoltre agiscono sul fegato attraverso una migliorata secrezione e un maggior deflusso di bile, svolgendo quindi un’importante azione coleretica e colagoga.
La Glycyrrhiza glabra abbassa notevolmente la produzione di perossido d’Idrogeno, di Superossido e di radicali idrossili da parte dei neutrofili (effetto anti-infiammatorio, antiulcerogenico,anti-microbico e anti-ossidante); essa è anche in grado d’inibire l’insorgenza di tumori cutanei in animali da esperimento; tra i suoi composti è stato individuato un potente stimolatore della secrezione d’Interferone, denominato SNMC; Infine, l’acido glicirrizico e gli acidi 18a- e 18b-glicirretinico hanno dimostrato proprietà anti-mutagena.

 

 

Il Trifolium species (Trifolium rubeus, repens, pratensae) è oggi inquinato da Trifolium species OGM, arricchite con tutti e 9 gli aminoacidi essenziali : ciò rende addirittura controindicato il suo impiego in terapia anti-cancro.

Formula di Rudolf Breuss:

3 etti di Beta vulgaris cruenta (Barbabietola rossa), 1 etto di Carote crude biologiche (Daucus carota), 1 etto di tubero di Meum mutellina (Sedano di Monte, Levistico) o di Sedano selvatico (Apium graveolens), 30 grammi di Rafano (Cochlearia armoracia), 1 etto di decotto di bucce di Patate (Solanum tuberosum bevute fredde; secondo l’autore tedesco è necessario durante tutto il periodo di cura evitare di mangiare altro cibo e le stesse componenti del suo preparato devono essere bevute, cioè devono essere prive di residui solidi: pertanto le Verdure devono essere centrifugate, filtrate attraverso un filtro fine o un telo di lino.
E’ preferibile, secondo l’autore tedesco, usare una manciata di scorze crude di Patata, fatte bollire per 4 minuti in 2 tazze d’acqua, piuttosto che usare un etto di Patata intera. Egli, infine, raccomanda l’uso d’insalivare bene prima d’inghiottire: fatto quest’ultimo di riconosciuto valore medico data l’importanza degli enzimi salivari nella digestione.

Nota: non consumare l’Apium graveolens (Sedano selvatico, Appio dolce, Appio palustre) se fresco Salvia officinalis , Hypericum perforatum, Mentha piperita e Melissa officinalis.

 

Altri rimedi naturali: la Salvia officinalis e la Melissa officinalis

Salvia officinalis:

Viene lasciata in infusione in acqua bollente per non oltre 3 minuti (come il The verde), mettendo 1-2 cucchiaini in mezzo litro di acqua bollente; trascorsi i 3 minuti, si aggiunge Hypericum perforatum, Mentha piperita, Melissa officinalis e si lascia in infusione per altri 10 minuti. Mischiare ancora e poi bere, con dosaggi decisi in base a criterio medico.
Dalle foglie di Salvia officinalis sono stati isolati Flavonoidi, Fenoli, acidi ossitriterpenici, Diterpeni, Tannini catechici, alfa e beta-Pinene, Canfene, beta-Mircene, alfa-Terpiene, Limonene, Eucaliptolo, gamma-Terpinene, Linalolo, etc..Induce apoptosi (caspasi 3) in epatocarcinoma e altri tumori .
Dalla Melissa officinalis sono state isolate essenze, alcoli, acidi fenolici, Triperpeni, Flavonoidi,Tannini catechinici, vitamine B1 e B2, sali minerali; svolge anche un’interessante azione antiormonale (inibizione del TSH); sospettata anche induzione di apoptosi selettiva in cellule di glioma.
L’Hypericum perforatum, secondo recenti lavori, sembrerebbe indurre apoptosi selettiva in cellule di Linfoma umano a cellule T.

Tisana di Maria Treban:

Equisetum arvense, Calendula officinalis, Achillea millefolium aut filipendulina, Urtica dioica,Rumex acetosa.

Tisana di Melisse (Melissa monarda e Melissa officinalis):

Salvo parere medico contrario, lasciare in infusione in acqua bollente per 10 minuti una dose da mezzo cucchiaio grande. Sembrerebbe efficace su gliomi.

 

Altri infusi con proprietà antitumorali

Infuso misto di Calendula officinalis e di Achillea millefolium aut filipendulina con Amaro svedese.

Infuso di Alchimilla alpina e Alchimilla vulgaris con Urtica dioica e Lamium album (Ortica bianca):salvo parere medico contrario, lasciare in infusione in acqua bollente per 10 minuti una dose complessiva da 1 cucchiaio grande.

Preparato di Pimpinella major (Tragosellino, Pimpinella):

Per gargarismi (sospettata di agire su tumori del cavo orale): salvo parere medico contrario, lasciare in infusione in acqua bollente per 3 minuti una dose complessiva da 1 cucchiaio grande. Ingoiare comunque dopo il gargarismo.

Macerato di Acorus calamus (Calamo aromatico, Acoro): sembrerebbe agire su carcinomi gastrici; è una tisana a freddo (macerazione in acqua fredda).

Tisana di Salvia officinalis (circa 1 litro), mista a fiori di Equisetum arvense (bolliti per 10 minuti) e/o fiori di Trigonella foenum graecum (dati per sola infusione): sembrerebbe agire su linfomi,leucemie e tumore del pancreas. E’ comunque certo che l’Equisetum arvense stimola l’ematopoiesi,e che agisce efficacemente quasi quanto la cartilagine di Squalo sui processi degenerativi della cartilagine e delle ossa (artrite, artorsi, etcc); potrebbe forse indurre un controllo angiogenico sui vasi neoformati, analogamente a quanto già dimostrato dalla cartilagine di squalo.

 

Altre piante utili contro i tumori

Tisana di fiori di Epilobium parviflorum: sembrerebbe agire su tumori della vescica, prostata e,forse, testicoli.

Impacchi caldi di foglie di Plantago major per i melanomi (preferibile comunque l’impiego alternativo dell’Aloe arborescens, sia per impacco che, soprattutto, per assimilazione orale, data l’azione di Apoptosi indotta dall’Emodina).

L’Euspongia officinalis (Spugna di Mare): viene raccolta nel Mediterraneo, nel Mar Rosso, nell’Atlantico; sembrerebbe efficace nei confronti di Linfomi e di tumori tiroidei; contiene comunque Iodio, pertanto non può essere somministrata in pazienti a rischio di tireotossicosi, o comunque in soggetti in attesa di essere sottoposti a radioterapia metabolica con Iodio 131.

 

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Infuso di un cucchiaino (5 grammi) di sommità fiorite di Cnicus benedictus in una tazza bollente per 10 minuti. Dosaggio deciso in base a valutazione medica.

Decotto di radice (20 grammi) di Carlina acaulis per 1 litro d’acqua.

Stellaria media: Viene cucinata in maniera analoga agli spinaci

Decotto di radici (30 grammi) di Polygonum bistorta in 1 litro d’acqua. Portare a bollitura e lasciare bollire per 5 minuti. Dosaggio deciso in base a criterio medico.

Infuso Stachys Officinalis (Lavanda):

5-15 grammi di foglie di Stachys officinalis per mezzo litro d’acqua bollente .

Infuso di 20 grammi di Alliaria officinalis (tutta la pianta) per 1 litro d’acqua bollente.

Infuso di foglie di Hesperis matronalis per 1 litro d’acqua.10 minuti d’infusione.

Infuso di 10-12 grammi di Agrimonia eupatoria.

Decotto di radice di Enula campana; da 10 a 20 grammi per 1 litro di acqua.

Decotto di Ononis repens con infuso di semi di Foeniculum vulgare, salvo parere medico contrario:

20 grammi di radice di Ononis repens; 5 grammi di semi di Foeniculum vulgare; 1 litro d’acqua. Far bollire la radice di Ononis repens finché l’acqua si riduca ad ¼ del volume originario millilitri); quindi mettere in infusione i semi di Foeniculum vulgare nell’acqua bollente per 5 minuti. Scolare tutto e dare da bere 1 tazza ogni 2-3 ore.

Infuso di 1 cucchiaio di fiori freschi di Calendula officinalis lasciati per 10 minuti in una tazza d’acqua bollente, salvo parere medico contrario:

Far macerare 15 grammi di radice tagliata fine di Marasdenia condurango in 300 millilitri d’acqua. Bollire fino a ridurre l’acqua a 200 millilitri. Passare a caldo spremendo. 2-3 cucchiai grandi prima dei pasti, salvo parere medico contrario.

Infuso di radice di Polygonum aviculare :

Un cucchiaio da dessert per tazza d’acqua. Bollire 2 minuti, tenere in infusione 20 minuti.
Dosaggio deciso in base a criterio medico.

Decotto in 2 tempi di Triticum repens con aggiunta anche di radice di Rubia tinctorium (salvo parere medico contrario) e radice di Glycirrhiza glabra:

Far bollire 30 grammi di Triticum repens per 1 minuto. Buttare via l’acqua. Schiacciare il Triticum repens e farlo nuovamente bollire in 1.200 millilitri di acqua, fino a farla ridurre ad 1 litro. Aggiungere 60 grammi di radice di Glycirrhiza glabra e 15 grammi di radice di Rubia tinctorium.
Lasciare così in infusione per 20 minuti. Dosaggio deciso in base a criterio medico.

Drosera rotundifolia : si prende tutta la pianta. 15 grammi per 1 litro d’acqua (Infuso).

Infuso di 60 grammi di Marchantia polymorpha (pianta essicata), tritata in un litro di acqua. 2 bicchieri al giorno, salvo parere medico contrario.

Steli o pianta intera di Equisetum arvense:

Decotto di pianta intera FRESCA: 50-100 grammi / litro di acqua: bollire 30 minuti
Decotto di pianta intera SECCA: 10-20 grammi / litro di acqua: bollire 30 minuti

Infuso di Tanacetum balsamita e Chrysanthemum balsamita:

1 cucchiaio da dessert per tazza per 10 minuti, salvo parere medico contrario. Bere dopo i pasti.

Macerazione in 1 litro di aceto di Malus communis di : 10 grammi di Salvia officinalis, 10 grammi di Menta piperita:

Lasciare macerare 24 ore. Filtrare. Un sorso da 4 a 6 volte al giorno, salvo parere medico contrario. Infuso di 15 grammi di Lippia citriodora per 1 litro d’acqua (simile alla Melissa officinalis)

Decotto di Erica cinerea e Cullana vulgaris:

Una manciata di sommità fiorite per 1 litro d’acqua.
Bollire 3 minuti e tenere in infusione 10 minuti. Bere in 2 ore, salvo parere medico contrario.

Estratto fluido : 60 gocce di Erica cinerea + 50 gocce di Solidago virgaurea + 1 cucchiaio grande da minestra di : Estratto molle di stimmi di Zea mais (3 grammi); Estratto fluido di Rasperella (10 grammi); Sciroppo di Rubus idaeus (100 grammi), 300 millilitri di acqua.

Decotto di radici (una manciata) di Eryngium campestre in 1 litro d’acqua. Bollire 5 minuti. Bere in 2 giorni.

Decotto di radici (una manciata) di Eryngium maritimum in 1 litro d’acqua. Bollire 5 minuti

Infuso di Sysymbrium officinalis:

Un cucchiaio da dessert di pianta intera fresca per 10 minuti in tazza. 3-4 tazze al giorno;

Un cucchiaio da minestra ogni 2 ore di :

1) estratto fluido di Primula officinalis (50 gocce).

2) Sciroppo di Sysymbrium officinalis composto.

3) Idrolato di Tilia cordata, europaea, platyphilla, o vulgaris : 200 ml.

Sciroppo di Sysymbrium officinalis composto:

Una manciata di foglie e una manciata di fiori di Sysymbrium officinalis; 10 grammi di Glycirrhiza glabra, 1 litro d’acqua. Bollire e ridurre di 1/3. Passare. Aggiungere 200 grammi di Miele. Bollire a bagnomaria fino a consistenza di sciroppo. Prenderne alcuni cucchiai da minestra durante la giornata.

Per Leucemia:

20 grammi di Veronica officinalis
25 grammi di Filipendula ulmaria e Spiraea ulmaria
25 grammi di Galium aparine
30 grammi di Sambucus nigra (fiori)
25 grammi of Achillea millefolium
15 grammi di Hypericum perforatum
20 grammi di Artemisia abrotanum
15 grammi di Urtica dioica
30 grammi di Taraxacum officinalis
30 grammi di Calendula officinalis

Altre piante:

Aloe arborescens, piante brasiliane come: Simaruba amara, Physalis angulata, Scoparia dulcis, Petiveria alliacea, Schinus molle, Uncaria tomentosa.

Per altri tumori, una famosa pianta brasiliana è l’Annona muricata , spesso è associata ad altre erbe mediche (Mormodica charantia, Maytenus illicifolia, Physalis angulata,Scoparia dulcis, Guazuma ulmifolia, Uncaria tomentosa). L’Annona muricata è ancora sotto studio.

DiAlessandra Zarone

Come curarsi senza farmaci: le numerose proprietà del Faggio

Come curarsi senza farmaci utilizzando il Faggio.

Originario dal centro d’Europa, l’ovest della Russia e la zona del Caucaso, questo albero fiero, che può raggiungere i 30 metri, in Inghilterra veniva chiamato “madre della foresta”. ll Deus Fagus , “il divino faggio”, Beech, Sex Arbor , nelle iscrizioni dei Pirenei, e un dio anonimo rappresentato da una conifera su un altare a Tolosa, probabilmente scelto fra gli alberi liguri di culto, tale culto continuato dai Celti in epoca romana.

 

 

Eamhancholl, Beech, faggio, era conosciuto per la sua generosità, dava protezione e nutrimento, le sue ghiande erano mangiate e per non morire di fame, si facevano amuleti di buon auspicio da portare con sé. Era connesso al tempo, alla saggezza e al sapere scritto, con questa pianta si facevano legnetti con cui scrivere, chiamata dagli anglosassoni “Boc”, difatti i primi libri books furono scritti con i legnetti di faggio. Tutto ciò che veniva scritto acquisiva il potere magico degli dei, si scrivevano desideri o incantesimi su un pezzetto di corteccia e si bruciava il tutto, si credeva che ciò avrebbe realizzato il desiderio.

Mattioli riconosceva alle foglie del faggio proprietà astringenti. Queste, comuni a tutte le fagacee, sono in relazione alla presenza di tannini che si trovano in buona quantità nelle piante di questa famiglia.

 

Virtù benefiche del faggio

Legato al pianeta Saturno, stimola la concentrazione e lo sviluppo interiore.
Il faggio possiede molte virtù benefiche che influenzano positivamente sia la nostra psiche sia la nostra salute fisica.

 

La sua sola presenza è infatti in grado di trasmettere vibrazioni positive, una carica energetica che dona pacere e calma a chi gli sta intorno.

Queste vibrazioni pare abbiano anche effetti vivacizzanti sulla nostra creatività.

 

Come curarsi senza farmaci: infusi e decotti di faggio e gemme

La corteccia, il legno le foglie e i semi hanno proprietà astringenti, antisettiche, depurative e disinfettanti.

Sono ottimi infatti per impacchi depurativi per la pelle del viso o come astringenti per gli eccessi di sebo. Volendo preparare un infuso, troveremo molto gradita la sensazione rinfrescante, tonificante e calmante che è in grado di offrire. Ottima per le calde giornate estive.

Gli infusi di foglie di faggio venivano utilizzati per alleviare le scottature o le infiammazioni, così come per gli orzaioli o le infezioni alle vie respiratorie. Il decotto di corteccia serviva in caso di febbre mentre dal carbone e dalle ceneri del suo legno si ricavavano unguenti utili contro le infiammazioni, con particolari proprietà balsamiche ed espettoranti.

I frutti potevano essere tostati e utilizzati per ottenere una bevanda calda con un processo simile a quello del nostro caffè.

 

Il faggio è ricco di ferro, calcio, potassio, tannini, flavonoidi, creosoli e fenoli, minerali e elementi essenziali al nostro organismo e come aiuto nella lotta ai radicali liberi .

Le gemme hanno proprietà stimolanti le cellule epatiche, come coadiuvanti nella riduzione del colesterolo, come diuretici e stimolanti renali,difatti è indicata insufficienza renale, litiasi renale, ed anche obesità da ritenzione idrica, frena la produzione d’istamina e quindi è adatto per le allergie.

 

 

Il Faggio in floriterapia

Il faggio è un albero raffinato e quasi perfetto: possiede un legno con grandi venature e senza nodi che può essere lucidato con ottimi risultati, la corteccia è liscia, le foglie sono eleganti, pieghettate, di un verde intenso. Tuttavia, la tendenza al perfezionismo può a volte trasformarsi in un atteggiamento critico o intollerante, come quello che caratterizza il soggetto Beech nello stato disarmonico. Bach disse in merito a questa pianta:
”Per coloro che sentono il bisogno di vedere più bontà e più bellezza in tutto quanto li circonda, e, sebbene molte cose appaiono sbagliate, riescono a cogliere quello che c’è di buono in esse. Questo, al fine di essere più tolleranti, più comprensivi e più miti nei confronti di ogni creatura e dei modi in essa sta lavorando per arrivare alla sua perfezione finale”.