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DiAlessandra Zarone

Erbe depurative ed etnobotanica _Equiseto

Erbe depurative ed etnobotanica

Equisetum:

Equisetum arvense L. (EA) apparttiene alla famiglia delle Equisetaceae. È una pianta erbacea perenne originaria dell’emisfero settentrionale che è stata a lungo utilizzata per scopi medicinali. Le varie specie di questa famiglia sono ampiamente distribuite in tutto il Canada, negli Stati Uniti (ad eccezione del sud-est), in Europa, Africa e Asia meridionale, tra cui Turchia, Iran, Himalaya, Cina (ad eccezione del sud-est), Corea e Giappone. Il genere Equisetum è costituito da 30 specie di erbe perenni simili a giunchi, vistosamente congiunte. Equisetum è l’unico genere vivente dell’ordine Equisetales e della classe Sphenopsida. L’Equisetum arvense, comunemente noto come equiseto di campo o equiseto comune, è un’erba perenne cespugliosa originaria dell’emisfero settentrionale. È un membro di una famiglia di piante molto primitiva. Il nome Equisetum deriva dal latino (equi = cavallo e setum = coda) e può essere spiegato dalla descrizione botanica della pianta. I gambi privi di foglie assomigliano agli asparagi e quando essiccati, diventano cavi, ruvidi e forti; i loro numerosi rami fini con foglie piccole e squamose assomigliano a un equiseto. Il termine “arvense” a sua volta deriva dall’aspetto generale ad albero della pianta.

Per generazioni, EA è stato utilizzato nella medicina popolare per il trattamento di diverse condizioni, tra cui la tubercolosi, le infezioni renali e della vescica; come emostatico per mestruazioni abbondanti, naso, polmone e sanguinamento gastrico; condizioni reumatiche; gotta; ferite e ulcere; gonfiore, fratture ossee e ustioni; unghie fragili e perdita di capelli, per malattie reumatiche, gotta, ferite e ulcere scarsamente cicatrizzanti, gonfiore e fratture e per congelamento. L’equiseto può produrre effetti tossici sul suo uso prolungato.

EA è tradizionalmente indicato come diuretico lieve, per gonfiore, infiammazione e re mineralizzazione.

Iran:

E. arvense è conosciuto come “Dom Asb” in Iran e distribuito nelle regioni settentrionali e nord-occidentali dell’Iran. È utilizzato nella medicina folklorica per tubercolosi, infiammazioni di rene e vescica, come emostatico per mestruazioni profuse, emorragie nasali, polmonari e gastriche, per unghie fragili e perdita di capelli, per malattie reumatiche, gotta, ferite e ulcere che faticano a cicatrizzare, gonfiore e fratture. Negli ultimi anni, sono emersi dati numerosi dati scientifici: E. arvense è fondamentale nel trattamento dell’infiammazione e del dolore e contiene sostanze anticonvulsivanti, antibatteriche, antifungini, antiemorragiche, astringente, diuretiche, epatoprotettive, antivirali (HIV), vaso rilassanti, cardioprotettive e vulnerarie.

Nella medicina popolare è indicato come trattamento diuretico lieve, anti-edematoso, antinfiammatorio e remineralizzante prostatica. L’infuso lava per ferite e piaghe, le infiammazioni della bocca e delle gengive. Grazie al suo contenuto minerale (silicio), l’equiseto è raccomandato per l’anemia e la debilitazione generale. Ha proprietà anti-aggregante piastrinica. L’effetto astringente e antiemorragico locale ne spiega l’efficacia in caso di sanguinamento di bocca naso e vagina. Viene utilizzato anche per dissenteria, sanguinamento dall’intestino e ferite a lenta guarigione, geloni, congiuntivite, uretrite, cistite con ematuria, riducendo le ferite emorragiche e cicatrizzanti, grazie all’alto contenuto di silice.

Fin dai tempi antichi, il brodo di Equisetaceae è stato usato in impacchi. Le proteine grezze estratte da Equisetum arvense L., inibiscono la proliferazione delle cellule tumorali in coltura. Gli antichi greci usavano l’equiseto nel trattamento delle ferite e i romani lo usavano come verdura, mangime per animali e medicina. Culpeper ha scritto che è “Molto potente per fermare il sanguinamento, sia verso l’interno che verso l’esterno, e allevia il gonfiore, il calore e l’infiammazione delle parti intime negli uomini e nelle donne”.

Come diuretico è particolarmente adatto all’edema metabolico o ormonale durante la menopausa.

Il contenuto di silice di Equiseto favorisce l’assorbimento e l’uso del calcio da parte del corpo, aiuta a proteggersi dai depositi di grasso nelle arterie. La sua influenza sul metabolismo lipidico porta a potenziali benefici per i problemi cardiovascolari. E’ considerato il miglior tonico per curare l’acne e l’eczema, migliora la consistenza e il tono della pelle, è un potente anti-age, migliora la consistenza e il tono dei capelli, ne stimola la crescita, anche in caso di alopecia e psoriasi. Riduce l’’osteoporosi, cura l’incontinenza urinaria e la vescica iperattiva.

 

Turchia

La parte aerea di Equisetum telmateia Ehrh. è usata contro mal di stomaco e ulcera peptica nella medicina popolare turca. Il genere Equisetum (Equisetaceae) è distribuito in modo diverso in Anatolia e rappresentato da 7 specie nella flora turca. Tutte le specie di Equisetum comprendono un’importante risorsa biologica nella medicina popolare. È stato usato come espettorante e diuretico; per calcoli renali; disturbi urinari, come pielonefrite, ipertrofia prostatica o cistite; per emorroidi, asma; contro mal di stomaco o ulcere peptiche; per eczema, acne, reumatismi; contro il dolore delle ossa rotte, per rafforzare i capelli, la pelle e le unghie, infezione in bocca; infezioni fungine e parassitarie e arteriosclerosi.

 

India:

In Ayurveda, EA è tradizionalmente usato per il trattamento dell’infiammazione e dell’ipertrofia a prostatica, dell’incontinenza urinaria e dell’enuresi notturna nei bambini.

Nella medicina popolare, Equisetum ramosissimum è usato per la tubercolosi, infiammazioni renali e della vescica, come emostatico per mestruazioni profuse, emorragie nasali, polmonari e gastriche, per unghie fragili e perdita di capelli, per malattie reumatiche, per il sistema del SNC, come diuretico, per HIV e sistema immunitario, come citotossico, epatoprotettivo, cosmetico, astringente, anticancro, per gonfiore e fratture, per fermare il sanguinamento e per osteoporosi.

Europa:

Le fronde sterili di E. arvense (conosciute come Equiseti herba) sono utilizzate nella medicina tradizionale tedesca, francese e svizzera come diuretico e tonico remineralizzante.

Georgia, Russia:

L’uso di piante medicinali in Georgia ha una storia antica. Il primo giardino medicinale, noto come Giardino di Ecate, si trovava nella Colchide. Equisetum arvense L. Perennial è stato usato per le malattie renali.

Messico e Brasile:

L’equiseto gigante messicano, Equisetum myriochaetum è stato tradizionalmente usato come per trattare il diabete nello stato meridionale di Rio Grande do Sul in Brasile.

Pakistan:

Equistem debile Roxb, è ampiamente distribuito in Africa e in Asia. Ha ha una grande importanza medicinale e usato come medicina popolare per il trattamento di dolori articolari e ittero, nefrite, dalla congiuntivite epidemica, uretrite, epatite, blefarite ulcerosa e diarrea. E’ altamente efficace nel trattamento delle infezioni del tratto urinario, sanguinamento intestinale, emorroidi, problemi mestruali, apoptosi della muscolatura liscia, calcoli renali, gonorrea e frattura ossea.

Nativi Americani:

I Potawatomi sono un popolo di nativi americani   composto da circa 28.000 individui e linguisticamente appartenenti al gruppo delle popolazioni algonchine. Equiseto era da essi utilizzato per il trattamento di problemi a reni, vescica e schiena.

Un ottimo rimedio contenente Equiseto è Alato 7, acquistabile in farmacia o qui

 

 

DiAlessandra Zarone

Piantaggine, rimedio naturale antitossico e antimicrobico

Piantaggine, rimedio naturale antitossico e antimicrobico

 

La Piantaggine, è un rimedio naturale antitossico e antimicrobico, appartiene alla famiglia delle Plantaginaceae, che consta più di 200 specie, venticinque o trenta delle quali sono utilizzate per le proprietà terapeutiche.
Nel nord-ovest del Pacifico crescono alcune varietà come la Piantaggine comune ( Plantago major) e a foglie strette ( Plantago lanceolata ) .
Il nome del genere Plantago deriva dal classico nome Plantago latino che in latino classico indicava alcune specie di Piantaggine, tra cui Plantago major e minor .
Il nome è stato formato dal latino classico planta che significa ” pianta del piede ” . perché le foglie di queste specie crescono vicino a luoghi pianeggianti a livello del suolo . Il suffisso -ago in latino significa ” una specie” .

Piantaggine nei tempi antichi

Utilizzata fin dalla preistoria come per le sue proprietà medicamentose, ha proprietà astringenti, anti tossiche, antimicrobiche, anti infiammatorie, anti istaminiche, emollienti, espettoranti, astringenti e diuretiche.

Piantaggine e Folklore anglosassone

Fra i rimedi della tradizione folclorica anglosassone, vi è un medicamento ad uso esterno, composto da foglie di Piantaggine ed Edera, per lenire le punture di insetti, i morsi di serpenti, piaghe, eruzioni cutanee, piaghe cutanee.

In Scozia, la Piantaggine viene ancora chiamata ‘ Slan – lus , ‘ “metodo di guarigione”, a testimoniare la comune convinzione nelle nelle sue virtù curative .

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Piantaggine e Fitoterapia moderna 

L’estratto erboristico per uso interno- in formulazione di tè, tintura, o sciroppo – ottenuto dalla bollitura delle foglie- è indicato per la tosse e la bronchite.

La varietà conosciuta come Plantago psyllium:

Le bucce di semi di Piantaggine (Psillio) diventano mucillaginose quando bagnate e vengono utilizzati nella formulazione di lassativi e di integratori di fibre. I semi di Psillio sono utili per la stipsi, i disequilibrio intestinali, per l’apporto di fibra alimentare e per curarei diverticoli. Gli Integratori di Psillio vengono utilizzati in forma di polvere.
Dosaggio: 7 grammi al giorno assunti con acqua o succhi di frutta , viene utilizzata in caso di colesterolo elevato .

Varietà di Piantaggine e utilizzi 

 

Plantago Ovata:

Questo rimedio è conosciuto come Desert Indian Wheat, è ottenuto dalla macinazione della buccia . La mucillagine viene utilizzata per la sindrome dell’intestino irregolare e la costipazione intestinale. È usata anche nella Medicina Ayurvedica e Unani per i problemi intestinali.

Plantago major:

In Serbia, la Romania e la Bulgaria, le foglie di Plantago major sono utilizzate come rimedio popolare per prevenire l’infezione su tagli e graffi, grazie alle sue proprietà antisettiche. In Slovenia e in altre regioni dell’Europa centrale, le foglie erano tradizionalmente utilizzate per uso topico, in caso di screpolature della pelle e sulle punture di zanzara ( Vestfalia orientale e Ostfalia occidentale)
Ha inoltre proprietà refrigeranti, diuretiche, cura le ulcere maligne,la febbre intermittente. Le foglie sono utilizzate per arrestare emorragie esterne, ma sono inutili anche in caso in emorragia interna: sanguinamento dei polmoni e dello stomaco e in caso di dissenteria.

Piantaggine e New Family Herbal ,1863

Negli Stati Uniti, la Piantaggine si chiama Snake Weed, da una credenza nella sua efficacia in caso di morsi di animali velenosi. Si racconta infatti di un cane che fu punto da un serpente a sonagli e di un medicamento a base di succo di piantaggine applicatogli sulla ferita . L’animale era in agonia, ma si salvò grazie a questo medicamento.

Il Dr. Robinson in New Family Herbal , 1863, ci dice che un indiano ricevette una grande ricompensa dell’Assemblea della Carolina del Sud per avere scoperto la Piantaggine quale il rimedio principale per il morso dei serpenti a sonagli .
Robinson lo indica come un rimedio per tosse irritazioni, raucedine, gastrite, enterite, bronchite, asma, congestione delle mucose, diarrea, sangue dal naso, reni e problemi alla vescica, ittero, mal di testa, infezioni, epatite, infertilità, sciatica, tubercolosi, sifilide, mal di denti, l’idropisia, infiammazione oculare .

Egli indica :

  • Un decotto a base di foglie essiccate per la coagulazione del sangue .
  • Il succo fresco , ottenuto da foglie e radici, viene indicato da Robinson come un ottimo rimedio in caso di catarro cronico, febbre da fieno, disturbi gastro-intestinali.
  • Ad uso esterno, egli suggerisce di utilizzare le foglie schiacciate ed per l’applicate in caso di eczema, ustioni, herpes zoster, scottature, ferite, piaghe, ulcere, tagli, graffi, foruncoli, tumori, punture di insetti, punture di ortica ed emorroidi, infiammazioni, lenire i piedi stanchi .

Altri utilizzi fitoterapici :

 

  • Il succo di Piantaggine mescolato con succo di limone è utilizzato come diuretico
  • Tisana per raffreddore e influenza :

Mescolare 1 cucchiaio di estratto secco di Piantaggine secco o fresco ( semi , radici) ad una tazza di acqua bollente , lasciare in infusione per 10 minuti, aggiungere miele e bere durante il giorno .

Trattandosi di un’ erba edibile, le varietà a foglia larga sono a volte utilizzate per insalate , salsa verde.

 

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DiAlessandra Zarone

Sorbus domestica L, rimedio naturale per intestino

Sorbus domestica L, rimedio naturale per intestino

Sorbo – Sorbus domestica L. – Fam. Rosaceae.

Fioritura: Aprile-maggio -Parti raccolte: frutti, corteccia, gemme -Tempo balsamico: ottobre-novembre.

I frutti, non commestibili se acerbi, ma dolci e profumati se lasciati maturare a lungo, e le marmellate che se ne possono fare, erano un classico, infallibile toccasana contro i “mali del ventre“.

I frutti, chiamati sorbe o sorbole, sono ricchi di vitamina C e hanno sapore acidulo per il rilevante contenuto di acido malico.

Folklore:

Nel calendario arboreo dei Celti dava il nome al mese compreso fra la terza decade
di gennaio e la metà di febbraio, Luis  in cui cadeva una delle quattro grandi feste annuali, quella da noi chiamata la Candelora. Essi  consideravano il suo frutto, insieme
con la mela, nutrimento degli dei e amuleto contro fulmini e sortilegi. Nell’antica Irlanda, prima di una battaglia i Druidi accendevano fuochi con legno di sorbo e lanciavano incantesimi sopra di essi chiedendo agli spiriti di partecipare alla battaglia.

Medicina  Popolare

Nell’antichità, dopo aver fatto fermentare i frutti con il grano, se ne ricavava una bevanda simile al sidro, prodotta ancora oggi nell’Europa centrale.
I Romani la chiamavano cerevisia.
Nella tradizione popolare esiste un infuso di corteccia di sorbo e foglie di vite, assunto oralmente, per aiutare a normalizzare la circolazione ed anche un infuso o decotto di frutti e corteccia per regolarizzare le funzioni intestinale.


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