Archivio dei tag reumatismi

DiAlessandra Zarone

Castagno, varietà e tradizione folclorica

Castagno, varietà e tradizione folclorica

Castanea sativa

Castanea sativa (Fagaceae) Sweet Chestnut

Originaria del Mediterraneo, dell’Asia Minore e del Caucaso, la castagna dolce cresce liberamente in tutta Europa, compresa la Gran Bretagna. Viene coltivata per il suo legname e per le sue noci, che vengono raccolte in autunno.

Parti Usate:

Foglie, corteccia.

La castagna dolce contiene tannini, plastochinoni e mucillagini.

Il castagno dolce è stato trasportato dalla Turchia alla Sardegna e da lì successivamente si sia diffuso attraverso l’Europa, arrivando in Britannia con i Romani. Le noci sono un alimento nutriente che può essere tostato, candito o trasformato in farina. I fiori vengono talvolta aggiunti a miscele di tabacchi aromatici.

Azioni e usi medicinali

Un’infusione di foglie di castagno dolce viene presa per trattare la pertosse, la bronchite e la congestione bronchiale. Un decotto di foglie o corteccia è efficace in   gargarismi per il mal di gola e può essere bevuto per curare la diarrea. Le foglie sono utilizzate nel trattamento delle condizioni reumatiche, per alleviare il mal di schiena, i dolori alle articolazioni e  ai muscoli rigidi.

Specie correlate

I Mohicani del Nord America usavano un infuso ottenuto da foglie di castagno americano (C. dentata) per curare la pertosse. Nel suo Natural History of North Carolina (1737), John Brickell riferisce che “Le foglie o la corteccia dell’albero, bollite nel vino, sono efficaci per un sanguinamento eccessivo”.

Culpeper scrisse in “The English Physitian Enlarged (1653), che le castagne “provocano enormemente lussuria” e sono “un rimedio ammirevole per la tosse e lo sputare di sangue“.

Castanea sativa ‘Marron de Lyon’ e C. s. ‘Paragon’ producono frutti con un solo nocciolo, preferito per la produzione commerciale.

Castanea sativa (castagna dolce, castagna spagnola).

Parti utilizzate: Foglie, semi.

Rimedio   astringente che allevia la tosse e ha effetti antireumatici. Le castagne, ad uso culinario, sono utilizzate in salse, zuppe, ripieni e dessert e consumate arrostite o bollite come spuntino o verdura. Sono anche frullati (purea di marroni) e cristallizzati (marrone glacé).

Medicinale ad uso interno per tosse parossistica, pertosse, eccesso di muco, diarrea e reumatismi (foglie).

Esternamente, viene utilizzato in gargarismi per faringite (foglie).

Variante C. s. ‘Albomarginata’.

Le foglie vengono raccolte in estate ed essiccate per infusioni ed estratti liquidi. I semi vengono raccolti in autunno e cotti prima dell’uso.

Castanea sativa Mill, fagaceae

Sweet Chestnut Spanish o Eurasian Chestnut Kastanea era il nome classico di questo albero che produce noci più grandi e migliori solo se coltivate in un clima mediterraneo. Queste noci, una volta conosciute come kastana, sono ora chiamate marones e tradizionalmente fanno il miglior ripieno per il tacchino. Pianta originaria dell’Asia occidentale, dell’Europa meridionale e del Nord Africa, fu introdotta in America e in Europa.

Usi: noci.

La foglia fresca era una volta presa come decotto in caso di pertosse e la corteccia era precedentemente impiegata come antipiretico. Le noci sono bollite, tostate, macinate in farina e utilizzate in patè, crostate, pane e zuppe. Dall’albero si ottiene legname di buona qualità.

Un ottimo prodotto, contenente Castanea  è Alato 32, utile in caso di stasi venosa, varicosità, varici, tromboflebiti, emorroidi. Stasi linfatica arti inferiori. Ulcere varicose. Sensazione di gambe dure, pesanti, gonfie.

E’ disponibile qui ALATO 32 (lafenicesas.it) o in farmacia.

DiAlessandra Zarone

Ribes nigrum ,varietà e tradizione folclorica mondiale

Ribes nigrum,varietà e tradizione folclorica mondiale

Ribes nigrum

Ribes nigrum (Grossulariaceae) Blackcurrant, quinsy berry)

Ribes, di origine incerta, il nome di una pianta presunta dai botanici più anziani per essere l’uva spina, da riebst, il nome popolare tedesco per il ribes.

Il ribes nero è originario delle regioni temperate dell’Europa, dell’Asia occidentale e centrale e dell’Himalaya. Viene coltivato principalmente nell’Europa orientale per il suo frutto agrodolce.

Le foglie vengono raccolte all’inizio dell’estate, le bacche maturano a metà o fine estate.

Le foglie di ribes nero contengono flavonoidi, tannini, proantocianidine, prodelfinidine (una classe di polifenoli) e un olio volatile. Le bacche contengono flavonoidi, flavonoli, proantocianidine (composti polifenolici dall’elevatissima azione antiossidante, utile per il microcircolo e la circolazione sanguigna) e zuccheri (10-15%). I semi contengono gli acidi grassi essenziali linoleico e alfa-linolenico, un 18% di acido gamma-linolenico e 9% di acido stearidonico. Tuttavia, la maggior parte dell’olio di ribes nero disponibile sul mercato, è stato raffinato e non conterrà questi oli. Le proantocianidine, soprattutto nel frutto, sono fortemente antiossidanti e antinfiammatorie, e, come il mirtillo, esercitano un’attività protettiva sui capillari. Le prodelfinidine (tannini polimerici) sono antinfiammatorie.

In Europa, le foglie di ribes nero sono utilizzate per il loro effetto diuretico.

Incoraggiando l’eliminazione dei liquidi, le foglie aiutano a ridurre il volume del sangue e quindi ad abbassare la pressione sanguigna, sono anche usate in gargarismi per mal di gola e ulcere della bocca, aumentano la secrezione di cortisolo, da parte delle ghiandole surrenali e quindi stimolano l’attività del sistema nervoso simpatico: questa può rivelarsi utile nel trattamento delle condizioni legate allo stress.

Le bacche di ribes nero e il loro succo sono ricchi di vitamina C. Aiutano a migliorare la resistenza alle infezioni e sono un rimedio prezioso per il trattamento di raffreddori e influenza. Il succo è meglio, del succo di limone (Citrus limon) per chi è affetto da polmonite, influenza, ecc.” Il succo aiuta ad arginare la diarrea e calma l’indigestione. Il succo fresco o sottovuoto è più efficace del concentrato.

Rimedio agrodolce, astringente, tonico, riduce l’infiammazione, rafforza i capillari e controlla le infezioni batteriche.

Usi dell’erba medicinale

Internamente cura raffreddori, fragilità capillare, infezioni della bocca e della gola. Esternamente cura il mal di gola. Le foglie essiccate vengono aggiunte alle tisane miscelate. Frutta ed estratti di frutta sono utilizzati in dessert, marmellate, gelatine, bevande, cordiali e liquori.

Le foglie vengono raccolte durante la stagione di crescita e utilizzate fresche o essiccate per farne  infusioni. I frutti vengono raccolti a maturità; l’olio viene estratto da semi maturi.

Il sapore distintivo del ribes nero non era così popolare in passato come lo è ora.

John Gerard, nel suo Generall Historie of Plantes (1597) li descrisse come “di un sapore puzzolente e un pò ‘ripugnante”. Si pensava che i frutti allevassero vermi nello stomaco. Le foglie di ribes nero erano un tempo importanti come sostituto del tè indiano e cinese. Nel Regno Unito, durante il XVIII e XIX secolo, carenze e prezzi elevati hanno portato alla pratica diffusa di produrre miscele sostitutive. “Un ‘tè’ inglese curativo, può essere fatto con biancospino salvia, melissa, asperula e foglie di ribes nero.

La maggior parte delle cultivazioni attuali sono state sviluppate da coltivatori e istituti di ricerca dopo la Seconda guerra mondiale, quando la carenza di cibo ha stimolato l’interesse per il valore nutrizionale di questo rimedio.

Le proprietà medicinali di R. nigrum sono state descritte per la prima volta da Pieter van Foreest, chiamato anche Petrus Forestus, nato nel 1521, e considerato uno dei medici più importanti din Olanda. Egli usò le foglie per trattare la ritenzione urinaria e i calcoli alla vescica. Le foglie contengono tannini e i frutti sono ricchi di vitamina C, 120mg per lOO g (0,12 per cento in peso) di frutta fresca. Il nome comune, “bacca di quinsy”, si riferisce alla sua efficacia nel trattamento dell’ascesso tonsillare, una grave infiammazione della gola. I semi sono una fonte di acido gamma-linolenico, che viene utilizzato in cosmetica.

Regno Unito

A Cavan, in Irlanda, le foglie sono strofinate sulle parti affette da tigna.

Un tè a base di foglie secche nell’Anglia orientale è un alternativa alle foglie di lampone, per facilitare il travaglio durante il parto. Le bacche fresche o le gelatine di frutta sono usate per raffreddore e tosse.

Nella medicina popolare tradizionale, le infusioni dalle foglie dei cespugli di bacche sono state utilizzate per molti scopi terapeutici:

  • Le infusioni di foglie di ribes nero sono state utilizzate per accelerare il processo di escrezione delle tossine dal corpo e per regolare la funzione renale.
  • Come agenti diaforetici e diuretici, nonché per il trattamento di disturbi infiammatori come la malattia reumatica.

Indiani

Uva spina (Ribes Cynosbati L.) “cabo’mînaga’wîc” (cespuglio di mirtilli)

I Potawatomi della Prateria chiamano questo “pêsko-mînaka’wes”. Usavano le bacche per il cibo e creavano marmellate e gelatine con zucchero d’acero per la loro fornitura di cibo invernale.

Ribes americanum P. Mill.:

Gli indiani d’America usavano il tè di corteccia di radice per espellere i vermi e per i disturbi renali, con la corteccia di radice facevano un impiastro per il gonfiore.

Un ottimo prodotto contenente Ribes nigrum è Alato 30, disponibile qui  ALATO 30 (lafenicesas.it) o in farmacia.

Alato 30 è indicato per debilitazione psico-fisica, stati depressivi, astenia sessuale, difficoltà di concentrazione e perdita di memoria.

 

DiAlessandra Zarone

Ginseng e  Pfaffia paniculata nella medicina folclorica

Ginseng e  Pfaffia paniculata nella medicina folclorica

Apprezzato da circa 7.000 anni per le sue proprietà medicinali, il Ginseng è la pianta cinese più conosciuta e ricercata. Gli uomini hanno combattuto per il controllo delle foreste in cui cresce. Introdotto in Europa già nel IX secolo, da un medico arabo, solo nel XVIII secolo che diventa popolare.

Originario della Cina nord-orientale della Russia orientale e della Corea del Nord il ginseng è molto raro in natura. Viene coltivato da piantine, in primavera, su terreni e ben irrigato. La radice viene raccolta in autunno, quindi lavato e cotto a vapore prima dell’asciugatura.

Usi tradizionali e comuni

  • Azione tonica generale, esercita un’azione stimolante in soggetti giovani con un qi elevato, in soggetti anziani o indeboliti dalla malattia, ha un’azione fortificante ma anche sedativa.
  • In Cina è una pianta tonica per atleti e persone sottoposte a sforzo fisico. È anche un afrodisiaco maschile. La sua azione tonica è esercitata sugli anziani a cui permette di resistere meglio al freddo
  • In Occidente il Ginseng non è considerato un farmaco, ma piuttosto un tonico.

I ginsenosidi, che sono simili nella struttura agli ormoni del corpo, possono essere adattati all’interno del corpo per attenuare gli stati ormonali carenti. Gli studi clinici supportano l’uso tradizionale della radice da parte degli uomini, con l’avanzare dell’età, per mantenere vitalità e virilità, in quanto aiuta in caso di disfunzione erettile.

Il ginseng è stato studiato in dettaglio negli ultimi 50 anni in Cina, Giappone, Corea, Russia e molti altri paesi. La sua notevole qualità adattogena che permette al corpo di adattarsi allo stress, alla fatica e al freddo è stata confermata. Gli studi dimostrano che il ginseng migliora significativamente la capacità del corpo di far fronte alla fame, agli estremi di temperatura e allo stress mentale ed emotivo.

La ricerca indica che il ginseng è ugualmente prezioso per le donne ed è una medicina utile in menopausa, in quanto aiuta in caso di vampate di calore, migliora l’umore e l’eccitazione sessuale.

Aumenta la funzione immunitaria, la resistenza alle infezioni e migliora la funzionalità epatica. E’ un’erba chiave nel mantenimento della salute e della qualità della vita.

Internamente è indicato per la debilitazione, associata a vecchiaia o malattia, mancanza di appetito, insonnia, stress, shock e malattie croniche. È un ingrediente in molte importanti formule cinesi, un tonico yang da assumere prima dell’inverno o in un periodo di grande stress.

Ha proprietà timolettiche, sedative, demulcenti e stomachiche, ed è noto per essere un afrodisiaco. Tradizionalmente, è stato usato per nevrastenia, nevralgia, insonnia, ipotonia, e in particolare per gli stati depressivi associati all’inadeguatezza sessuale, stimolante, tonico, diuretico e stomachico. Migliorare la concentrazione, il processo di guarigione, la resistenza allo stress, la vigilanza e l’efficienza al lavoro in individui sani, anche in condizioni croniche debilitate e degenerative, associate all’invecchiamento.

Molte delle attività esibite da Panax ginseng sono state confrontate con azioni simili ai corticosteroidi e i risultati di studi endocrinologici hanno suggerito che i ginsenosidi possono principalmente aumentare la steroidogenesi surrenale attraverso un’azione indiretta sulla ghiandola pituitaria.

 

Pfaffia

Ci sono circa 50 specie per lo più arbustive in questo genere, che si verifica nelle parti più calde dell’America C e S. La più conosciuta è la Pfaffia paniculata, che cresce nella foresta pluviale amazzonica superiore ed è conosciuta localmente come paratudo, “per tutto”, un toccasana. Le radici sono state utilizzate dai nativi brasiliani come erba tonica, afrodisiaca e curativa per almeno 300 anni.Viene considerato il Ginseng brasiliano.

Chiamato ginseng brasiliano o Suma, la radice di Pfaffia paniculata, appartiene alle Amaranthaceae. Cresce nei burroni della foresta pluviale amazzonica superioreè stato a lungo usato dai nativi come afrodisiaco e cura tutto. Contiene fino all’11% di saponine, tra cui acido pfaffico e derivati che sono stati brevettati come farmaci antitumorali

È una pianta medicinale adattogena utilizzata nella medicina popolare brasiliana come agente “anti-stress”.

Medicinale tradizionalmente usata come tonico, tonificante, antistress, afrodisiaco, migliora la   memoria, cura reumatismi, artrite e ulcere.

È utilizzata per anemia, diabete, bronchite, affaticamento, impotenza, astringente, promuove la ricostruzione dei tessuti in caso di ferite.

Tonico ormonale e ghiandolare, stimolante immunitario e agente disintossicante, svolge un ruolo preventivo e curativo nel cancro. Cura le infezioni croniche.

La pianta deve probabilmente la sua reputazione al suo uso come tonico sessuale per gli uomini, sebbene sia efficace anche nelle donne. È utile nel trattamento dei disturbi della menopausa.  La radice macinata viene presa come tonico, specialmente durante la convalescenza.

Aiuta a ridurre e persino fermare vampate di calore e altri disagi durante i cambiamenti ormonali di una donna.

Studi di laboratorio hanno dimostrato che molti pfaffosidi prevengono la crescita dei tumori. I pfaffosidi sono chimicamente simili ai ginsenosidi presenti nel ginseng. Il valore della pianta come afrodisiaco sembra avere una base scientifica.

Evitare di prendere Suma durante la gravidanza e durante l’allattamento.

All’Università di San Paolo, il dottor Milton Brazzach, presidente della farmacologia, ha trattato migliaia di pazienti con gravi disturbi, tra cui diabete e cancro, e ha verificato i potenti poteri curativi e preventivi della pianta. I ricercatori hanno scoperto che una delle principali fonti delle proprietà energetiche e protettive dello stress della pianta risiede nella sua capacità di disintossicare il tessuto connettivo da quelle che vengono chiamate omotossine. Si tratta di rifiuti che possono interferire con il trasporto attivo dei nutrienti alle cellule e nella produzione di energia cellulare, e portare a lungo termine a cambiamenti nel DNA associati all’invecchiamento precoce e allo sviluppo di malattie degenerative. È un ottimo supporto nutrizionale che aumenta i livelli di energia, migliora la vitalità psicofisica, disintossica le cellule, previene l’invecchiamento precoce e la degenerazione cellulare.

Un ottimo rimedio contenente Ginseng e Pfaffia e’ Alato 27 disponibile qui ALATO 27 (lafenicesas.it) o in farmacia.

 

 

DiAlessandra Zarone

Rimedi naturali della medicina folclorica per i disturbi della sfera sessuale

Rimedi naturali della medicina folclorica per i disturbi della sfera sessuale

 

Catuaba, Erythroxylum vacciniifolium Mart.

Arbusto o piccolo albero alto 3-5 m. Appartiene alla famiglia delle Erythroxylaceae, descritta e pubblicata da Karl Friedrich Philipp von Martius in Beit. Erythroxylon  nel 1840, Figlio del  farmacista di corte Ernst Wilhelm Martius (1756-1849), che fu il primo docente di farmacologia all’Università di Erlangen, si laureò in biologia a Erlangen nel 1814con una tesi  sulle piante dell’‘orto botanico dell’università. Dopo la laurea si dedicò alla botanica. Autore di” Nova genera et species plantarum quas in itinere per Brasiliam annis 1817-1820… collegit et descripsit dr. C.F.P. de Martius… Pingendas curavit et secundum auctoris schedulas digessit “.

L’uso di foglie secche in polvere, mescolate con le ceneri di altre piante, come stimolante, è stato registrato per la prima volta nel 500 A.D. .

Si trova nelle regioni settentrionali del Brasile: in Amazzonia, Para, Pernambuco, Bahia, Maranhao e Alagoas. Qui l’albero di Catuaba raggiunge un’altezza e uno spessore immensi, producendo piccoli fiori gialli e un frutto giallo scuro. La seconda specie si trova nelle aree centrali, crescendo a Espirito Santo, San Paolo e Minas Gerais. Qui forma un grande arbusto cespuglioso. Le specie sono ugualmente efficaci in medicina e una tisana tradizionale viene preparata dalla corteccia. Poiché ha un sapore molto amaro, i brasiliani addolciscono il tè con un po ‘di miele o un prodotto derivato da un’altra delle loro incredibili piante della foresta pluviale, un estratto di Stevia.

È una pianta così vigorosa e in forte crescita che tende formare enormi foreste proprie. Gli indiani Tupi ne scoprirono per la prima volta le qualità e composero molte canzoni che la lodavano. È stato riferito che dopo aver bevuto tre o quattro tazze di tè costantemente per un periodo di tempo, i primi sintomi sono di solito sogni erotici e quindi aumento del desiderio sessuale.

L’erba normalizza anche la funzione della prostata e previene la reinfezione della prostata con E. coli., dilata i vasi sanguigni e stimola il sistema nervoso.

Nella medicina tradizionale brasiliana, la corteccia è usata come stimolante del sistema nervoso, afrodisiaco naturale e stimolante sessuale, migliora il sistema nervoso centrale, calma i nervi e regola la pressione, così come per altri tipi di problemi nervosi, come agitazione, nevrastenia, nervosismo, scarsa memoria, insonnia, ipocondria e debolezza sessuale.

La dopamina dell’estratto di corteccia ha proprietà antidepressive.

Tra i costituenti della pianta è stato scoperto un gruppo di alcaloidi chiamati “Catuabina”, con queste sostanze chimiche ritenute responsabili di ulteriori stimoli al sistema nervoso.

L’uso della corteccia dell’albero Erythroxylum catuaba, noto in Amazzonia come chuehulluasi, è visibile nelle case dove si può appare una bottiglia appesa al muro che contiene corteccia di chuchuhuasi “marinata” in aguardiente, un forte alcol distillato dalla canna da zucchero. Nella medicina popolare viene utilizzato per reumatismi e dolori, previene le emorragie post partum e viene mescolato con acqua bollita o aguardiente.

Trichilia catigua (Catuaba)

Il genere Trichilia è stato descritto da Browne nel 1756 e comprende 71 specie distribuite in America tropicale, Africa e nella regione indo-malese, di cui 47 specie si trovano in Brasile.

Diverse specie sono state utilizzate nella medicina popolare nel trattamento di malattie come disturbi del fegato, purganti, antiepilettici, antipiretici, antimalarici, tonici fisici e mentali, afrodisiaci e stimolanti sessuali.

Comunemente conosciuta come “catuaba” o “catiguá”. T. catigua si trova in Sud America (Brasile, Argentina, Paraguay e Bolivia) ed è ampiamente usata come neurostimolante, anti-nevrastenico e afrodisiaco.

È ampiamente usata nella medicina popolare come tonico per il trattamento della fatica, dello stress, come antibatterico e antiossidante.

 

Gli effetti sono principalmente associati alla modulazione del sistema dopaminergico. Poiché la maggior parte dei farmaci disponibili per il trattamento della depressione interferiscono con la modulazione della serotonina / noradrenalina, si potrebbe suggerire che l’estratto standardizzato di T. catigua, usato da solo o in combinazione con altri farmaci disponibili, potrebbe rappresentare uno strumento prezioso per il controllo dei sintomi della depressione, specialmente nelle manifestazioni moderate della malattia. in situazioni in cui la terapia classica non è efficace o non è ben tollerata dai pazienti.

Trichilia catigua A. Juss. (Meliaceae)

La specie T. catigua è ampiamente distribuita in Sud e Centro America. È anche conosciuta come catiguá, catiguá vermelho, catuama, pau-ervilha e catuaba-do-norte.

La corteccia essiccata della specie nativa brasiliana Trichilia catigua A. Juss. è usata nella medicina popolare per le sue proprietà neuroattive ed è nota per il suo potenziale antiossidante.

 

 Damiana, Turnera diffusa

È un afrodisiaco tradizionale del popolo Maya in America Centrale. Continua ad essere considerato prezioso come afrodisiaco e tonico generale, e la sua azione stimolante e tonica lo rende anche un valido rimedio per chi soffre di depressione lieve. Le foglie sono usate per aromatizzare i liquori e sono prese in Messico come sostituto del tè. In Messico e in vari paesi dell’America Latina, le foglie sono ancora oggi utilizzate contro la debolezza muscolare, come tonico, nei disturbi gastrointestinali, diabete, edema, malaria e malattie della pelle, ma soprattutto come afrodisiaco.

È originaria del Golfo del Messico, della California meridionale, delle isole dei Caraibi settentrionali e della Namibia.

Internamente è utilizzata per esaurimento nervoso, ansia, depressione, debilitazione in convalescenza, impotenza, eiaculazione precoce, disturbi della prostata, infezioni urinarie, frigidità, perdite vaginali, mestruazioni dolorose, problemi di menopausa, cefalea ormonale scarso appetito e digestione e stitichezza atonica. La sua azione tonica è in parte dovuta al timolo costituente, che è antisettico e tonico psicofisico.

Le sue proprietà stimolanti e riparatrici lo rendono prezioso quando ansia e depressione si verificano insieme. È utile nel trattamento dell’eiaculazione precoce e dell’impotenza. È, tuttavia, benefica sia per gli uomini che per le donne, in quanto ripara degli organi riproduttivi di entrambi i sessi

Essendo un diuretico e antisettico urinario, è utile nel trattamento delle infezioni urinarie come la cistite e l’uretrite. Questa azione è in parte dovuta all’arbutina costituente, che viene convertita in idrochinone, un forte urinario

È un lassativo lieve, utile nel trattamento della stitichezza dovuta a scarso tono muscolare intestinale.

Studi farmacologici hanno rivelato i suoi effetti ansiolitici, analgesici, spasmolitici e afrodisiaci, ha una lieve attività estrogenica.

L’uso afrodisiaco tradizionale permette di aumentare efficacemente i livelli di testosterone e quindi il desiderio sessuale.

Alcune specie sono ampiamente usata nella medicina popolare per diversi tipi di malattie infiammatorie. La British Herbal Pharmacopoeia cita indicazioni per l’uso di tale rimedio per “nevrosi d’ansia con un fattore sessuale predominante, depressione, nervoso, dispepsia, costipazione atonica e coitale, inadeguatezza.

 

 

Muira Puama, Ptychopetalum olacoides

Muira puama è originaria delle foreste pluviali brasiliane, in particolare la regione del Rio  delle Amazzoni.

Muira Puama: un’erba coltivata in profondità nella foresta pluviale e comunemente conosciuta come “Potency Wood”. Questa è una delle migliori erbe per la maggior parte degli uomini da utilizzare per la disfunzione erettile, e ha una reputazione altrettanto meritata per aumentare il desiderio sessuale. L’arbusto è originario del Brasile ed è stato a lungo usato come un potente afrodisiaco in Sud America. Un recente studio clinico ha convalidato la sua sicurezza ed efficacia nel migliorare il desiderio sessuale e la funzione sessuale in molti pazienti.

Muira puama è stato a lungo usato nella medicina amazzonica come tonico e afrodisiaco. Considerato utile come aiuto per l’impotenza, si pensa che aiuti sia gli aspetti fisici che psicologici del problema.

È anche usata per trattare o prevenire la calvizie. La corteccia è fortemente astringente e viene impiegata come gargarismi per il mal di gola e assunta sotto forma di infuso per trattare diarrea e dissenteria

Sulla base dei numerosi rapporti clinici che documentano gli effetti di miglioramento della libido e dell’energia, Muira Puama aumenta il testosterone libero e / o sopprime l’eccesso di estrogeni.

 

Nella medicina popolare brasiliana Trichilia catigua è usato per le sue proprietà neuroattive, come neurostimolante, antiossidante e antinfiammatorio, mentre Turnera diffusa è tradizionalmente usato come tonico nella nevrastenia. Entrambe le specie sono note per essere ricche di flavonoidi.

Muira puama, sebbene usata in Asia, è in realtà la più nota medicina popolare amazzonica che aumenta la libido. Agisce come stimolante nervoso per aumentare la ricettività agli stimoli sessuali.

 

Un ottimo prodotto composto da Catuaba, Damiana e Muira Puama, è ALATO 18, acquistabile qui  o in farmacia.

DiAlessandra Zarone

Erbe depurative ed etnobotanica _Gramigna

Erbe depurative ed etnobotanica 

Gramigna

Arabo: Najeel, echresh, najim, Tedesco: Queckenwurzelstock; Inglese: Couch grass, coutch, dog grass, quack grass, quick grass, scotch, twitch grass; Francese: chiendent, chiendent rampant, petit chiendent; Tedesco: ackerquecke, quecke; Portoghese: Grama francesa, rizoma; Spagnolo: grama canina; Italiano: gramigna rizoma.

L’Agropyron repens è originario dell’Europa temperata e dell’Asia centrale e ora si trova in Africa. È usato tradizionalmente come diuretico lenitivo e per calmare il dolore e lo spasmo del tratto urinario, come demulcente e tonico. Possiede effetti ipoglicemici, ipolipidici, antinfiammatori e diuretici, cura l’infezione del tratto urinario. È ampiamente usato per enuresi ed incontinenza urinaria dei bambini, per il controllo dei sintomi di malattie urinarie, malattie prostatiche, reumatismi, calcoli urinari e infezioni urinarie (cistite, uretrite, prostatite). Un’erba ben nota e fastidiosa per i giardinieri, Couch Grass ha svolto un ruolo importante come erba medicinale ed è stata messa in risalto da Dioscoride e Plinio. I paesi europei lo bevono ancora come tisana.

Nella medicina popolare, si raccomandava di bere anche pochi bicchieri al giorno, un decotto di questo rimedio a chi soffriva di ascessi e ulcere. Venivano usati clisteri di infuso di Gramigna in caso di blocco intestinale. I decotti sono stati utilizzati nel trattamento della tosse, della tubercolosi e dell’artrite. Anticamente il pane era cotto con la Gramigna e con questa pianta si facevano birra e tè.

Irlanda:

Couch grass è stata molto usata nella medicina popolare come rimedio per la gonorrea e altri problemi genito-urinari. Cento anni fa era ufficialmente impiegata per le malattie veneree, come vermifugo e per i calcoli renali.

Ungheria:

La radice di Gramigna è utilizzata nella medicina popolare per il diabete, come diuretico e in caso di dolori reumatici. Le foglie sono applicate esternamente per la pelle acneica.

Un ottimo prodotto contenente Gramigna è Alato 7, acquistabile in farmacia

DiAlessandra Zarone

Fragola, rimedio naturale per metrorragie ed altri disturbi

Fragola, rimedio naturale per metrorragie ed altri disturbi:

Fragola, è un rimedio naturale per metrorragie ed altri disturbi.

L’uso alimentare e terapeutico della fragola affonda nella notte dei tempi: era conosciuta e consumata persino dalle popolazioni palafitticole migliaia di anni fa. Presente già sulle tavole dell’antica Roma: questo frutto compariva in coincidenza con le feste in onore di Adone, alla morte del quale, come narra la leggenda, Venere pianse copiose lacrime, che, giunte sulla terra, si trasformarono in piccoli cuori rossi: le profumatissime fragole.

Fragola Studio Naturopatico Donadoni Inverigo
La fragola sarebbe in grado di proteggere dal morso di vipere e serpenti: per scongiurare il pericoloso veleno di questi animali, si dice che si debba raccogliere le foglie della piantina il giorno di San Giovanni. Chi avesse dunque raccolto le foglie il 24 di giugno, le avesse fatte essiccare al sole e poi le avesse intrecciate per farne una cintura, sarebbe stato tutelato da eventuali morsi, spesso letali, di vipere e serpenti .

Proprietà erboristiche:

  • La fragola è dominata dal pianeta Sole e da Marte, che governano l’apparato femminile, Cistifellea,Tiroide, Paratiroide e Sangue. Nella funzionalità secondaria è dominata da Venere che governa sull’apparato renale.
  • E’ un buon diuretico, si usa nei casi di artriti, reumatismi e gotta, problemi epatici e biliari, cistiti e blenorragia. Il decotto di foglie si usa per angine, leucorree, metrorragie, attraverso irrigazioni vaginali o uretrali .
  • La fragola è un ottimo emostatico  è indicata in caso di emorragie intestinali.
    Contiene pochi zuccheri, ricca di potassio, calciofosforo, magnesio, cloro, zolfo, iodio e bromo, tracce di vitamine del gruppo B e di vitamina A, buone quantità di vitamina C,  acidi organici, polifenoli (ottimi antiossidanti).
  • La presenza della pectina, infine, che come una spugna assorbe glucidi e lipidi nell’intestino, ne fa l’alimento ideale per chi soffre di diabete e colesterolo alto.

Fragaria_vesca naturopatia Como

  • La tisana si rivela utile in caso di dissenteria e come diuretico
  • Il succo di fragola si può applicare sulla pelle in caso di leggere scottature solari.
  • Il decotto si può usare anche per applicazioni esterne, in caso di afte e lesioni della bocca.
  • Grazie al loro contenuto di acido folico, le fragole sono utili per il mantenimento della memoria.

Walderdbeeren_-_Fragaria_vesca naturopatia Lecco

 

  • Ricche di fibre che aumentano il senso di sazietà, regolarizzano l’intestino e fanno assorbire meno grassi e meno zuccheri.

L’essenza floreale:

Dà forza, percezione di sé,senso di sé e autostima; radicamento; affidabilità; serve per lasciare l’infanzia nel passato; dona equilibrio, leggiadria, consente di essere pienamente presenti e sentirsi nel proprio corpo.

Indicata per:

Sensi di colpa mancanza di autostima, sentirsi indegni, immeritevoli, irresponsabili; sradicati, insicurezza di sé, violenza verbale ricevuta dai genitori a danno del piano emotivo, ipersensibilità psichica; continuo confronto con gli altri e desiderare di essere come gli altri,vissuti e percepiti come migliori di noi.

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DiAlessandra Zarone

Prunus Avium_rimedio naturale

Prunus Avium_rimedio naturale

Puoi prevenire  i reumatismi con Prunus avium (L.)  1755) chiamato anche ciliegio  degli uccelli o ciliegio selvatico . E’ un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee, originario dell’Europa (dalle Isole Britanniche fino alla Russia, passando per Francia, Penisola Iberica, Italia, Germania fino a tutto l’est in zone montuose) e in alcune zone montane fredde dell’Asia minore (presente in scarsa misura con ecotipi leggermente differenti da quelli europei). In Italia è presente naturalmente dalle zone alto collinari sino a quelle montuose, talvolta al confine della zona tipica delle latifoglie, presentando una buona resistenza al freddo. Assieme al Prunus cerasus esso è una delle due specie di ciliegio selvatico che sono all’origine delle varietà di ciliegio coltivato che produce tipologie di ciliegie che vanno dal graffione bianco piemontese, al Durone nero di Vignola.

Etimologia:

Prunus avium significa “Ciliegio degli uccelli” in Latino, una traduzione fatta da Linneo dei nomi dati dai danesi e dai tedeschi alla specie (Fugle-Kirsebær, Vogel-Kirsche, rispettivamente). In inglese, il nome Bird Cherry si riferisce al Prunus padus.
È un albero a foglia caduca alto fino a 15-20 metri; i suoi rami hanno la corteccia grigia mentre quella del fusto è rossastra, liscia, lucida e si stacca in strisce orizzontali. Le foglie, raggruppate spesso all’estremità dei rametti, sono pendule e hanno un lungo picciolo. L’infiorescenza è data da corimbi all’apice di piccoli rametti; i fiori hanno lunghi peduncoli e presentano cinque sepali, ovali e ottusi all’apice. I cinque petali, di colore bianco, sono ovali, arrotondati all’apice e ristretti a cuneo alla base. Il frutto è una drupa sferica di colore rosso chiaro con poca polpa e contiene il nocciolo oblungo. Cresce nei boschi in particolare nella zona montana.

Il Ciliegio selvatico  nell’antichità:

Plinio il Vecchio distingue tra Prunus, l’albero, e Cerasus, l’albero delle ciliegie. Plinio aveva già descritto un certo numero di coltivazioni ed alcune specie citate, Aproniana, Lutatia, Caeciliana, eccetera. Plinio le distingue per il sapore da dolce a aspro.Egli afferma che prima che il console romano Lucio Licinio Lucullo sconfiggesse Mitridate nel 74 a.C., Cerasia … non fuere in Italia, “Non vi erano ciliegie in Italia”. Secondo lui fu Lucullo ad introdurle dal Ponto e nei 120 anni trascorsi da allora il ciliegio si era espanso attraverso l’Europa fino alla Britannia.
I semi di un certo numero di specie di ciliegie sono stati tuttavia trovati in ritrovamenti archeologici dell’età del bronzo ed in siti archeologici romani in tutta Europa. Il riferimento a “dolce” e “aspro” sostiene la moderna teoria che “dolce” fosse riferito al Prunus avium; non vi sono altri candidati trovati tra le ciliegie.
Nel 1882 Alphonse de Candolle affermò che semi di Prunus avium furono ritrovati nella cultura terramare del nord Italia (1500-1100 a.C.) e in alcuni villaggi archeologici svizzeri di palafitte.

De Candolle riguardo Plinio afferma:
« Poiché questo errore è perpetuato dalla sua ripetizione incessante nella scuola classica, si deve affermare che gli alberi di ciliegio (almeno quelli di Prunus avium) esistevano in Italia prima di Lucullo, e che il famoso gourmet non ha bisogno di andare così lontano per cercare le specie dai frutti con il sapore amaro. ». De Candolle suggerisce che quello che Lucullus portò era un particolare tipo di Prunus avium del Caucaso. L’origine del P. avium è ancora una questione aperta. Le moderne ciliegie coltivate differiscono da quelle selvatiche per la dimensione del frutto più grande, 2–3 cm di diametro. Gli alberi sono spesso coltivati in terreni duri per mantenerli più piccoli e per facilitare il raccolto.

Proprietà medicamentose:

Nella pratica erboristica corrente si usano i peduncoli dei frutti ancora acerbi per le loro proprietà diuretiche, antiuriche, antigottose, aromatiche, astringenti, mentre per uso esterno vanta proprietà rinfrescanti ed antiflogistiche.
Per uso esterno, il Ciliegio è indicato per infiammazioni alle articolazioni, gli arrossamenti della pelle, la cellulite e per rassodare la cute del viso.
. I principi attivi caratterizzanti sono: sali di potassio e magnesio, polifenoli, flavonoidi, acido malico, tannini, vitamina C e vitamina A.

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DiAlessandra Zarone

Naturopatia Desio: Agrifoglio_ rimedio naturale

Agrifogliorimedio naturale 

L’agrifoglio è un rimedio naturale per edemi, ascessi e altre problematiche 

una pianta magica fin da prima dell’avvento del Natale cristiano, si dice che proteggesse dai demoni e portasse fortuna. I suoi primi utilizzi risalgono all’Irlanda dove anche le famiglie più povere potevano permettersi di utilizzarlo per decorare le proprie abitazioni.

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Tradizioni germaniche:

I pagani (principalmente la tradizione germanica della festa di Yule), celebravano la rinascita del sole al solstizio d’inverno (analogamente ai Saturnali e al Sol Invictus dei Romani). La rinnovata ascesa del sole in cielo che iniziava al solstizio era simbolicamente inscenata come una battaglia tra la quercia estiva e, appunto, l’agrifoglio invernale.

Le rosse bacche dell’agrifoglio rappresentavano la fertilità durante la profonda oscurità invernale, una promessa di ritorno di luce e calore.
I cristiani, nel tentativo di soppiantare le festività pagane sovrapponendo a queste dei nuovi significati, posero il Natale proprio il 25 dicembre, semplicemente sovrapponendosi (e in realtà mantenendo) la precedente antica tradizione.
Visto che molti simboli della tradizione precedente, come l’agrifoglio, persistevano alla tentata cancellazione cristiana (essendo simboli non legati al cristianesimo il primo approccio provato fu l’eliminazione), la nuova religione cercò di ridefinire nel tempo il loro significato originale .

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Folklore:

Nelle credenze popolari, l’Agrifoglio benefico è sempre stato temuto da streghe e spiriti maligni. Insieme al Bosso, era ritenuto uno scaccia guai molto apprezzato. Possedere l’Agrifoglio, significava avere su se stessi e sulla propria casa parte delle forze benefiche di cui era fornita la pianta. Veniva infatti appeso nelle stalle e nelle case per tenere lontani sortilegi e malattie. In l’inverno gli antichi popoli Druidi decoravano le loro abitazioni con rami di Agrifoglio provvisti di bacche, per onorare gli spiriti della foresta. D’inverno nel periodo delle feste si ornavano le chiese con fronde di Agrifoglio, che poi i contadini portavano a casa, credendo che servissero contro i fulmini e gli incantesimi. Ancora oggi, alla vigilia di Natale, viene regalato e appeso alle porte (insieme al Vischio), come augurio di bene, per propiziarsi la sorte e attirare la fortuna. L’usanza di utilizzare l’Agrifoglio come decorazione natalizia nacque da una superstizione secondo la quale i folletti delle case amavano architettare scherzi durante le feste di Natale. Per difendersi da tali scherzi si appendevano ramoscelli di Edera e Agrifoglio sulle porte, sui camini e alle travi delle case. La pianta, nel linguaggio simbolico, rappresenta dunque la difesa, la precauzione, la previdenza e la resistenza. Secondo un’antica leggenda l’Agrifoglio sarebbe nato dalle orme di Cristo. Le sue foglie spinose e le bacche scarlatte come gocce di sangue furono considerate simbolo della passione del Salvatore. Per questa ragione la pianta di Agrifoglio è chiamata anche “Spina di Cristo” (Christ’s Thorn). Il Mattioli scriveva che le fronde spinose dell’Agrifoglio proteggevano la carne salata dai topi e da altri roditori: per questo motivo la pianta era anche detta Pungitopo maggiore.

Considerata dalla tradizione magica pianta di genere maschile perché collegata all’elemento fuoco e al pianeta Marte. Per questo motivo, se era portata addosso, la pianta avrebbe donato fortuna soprattutto agli uomini (il corrispondente femminile è l’Edera). Le si attribuivano protezione, sogni magici e il potere contro il fulmine. Era considerata la pianta protettiva per eccellenza, capace di difendere e proteggere dai fulmini, dai veleni, dagli spiriti cattivi e dagli stregoni malvagi se veniva piantato intorno alla casa. Se invece si lanciava l’Agrifoglio contro una bestia feroce, questo aveva la facoltà di calmarla immediatamente, anche se l’animale non veniva colpito.

 

Medicina popolare:

L’acqua di Agrifoglio (infuso o distillato) era spruzzata sui neonati in segno di protezione. Un antico rito magico per realizzare un desiderio, consisteva nel raccogliere, dopo la mezzanotte di un venerdì, nove foglie di Agrifoglio nel più completo silenzio, scegliendo una pianta non troppo spinosa. Si dovevano poi avvolgere le foglie in un panno bianco e annodare per nove volte le due estremità del panno.

La medicina popolare attribuisce alla pianta proprietà sudorifere e antireumatiche. Era utilizzata dalle popolazioni rurali per le malattie cutanee, come espettorante nella tosse, nel catarro cronico dei bronchi, nelle coliche, nelle gastralgie, nell’itterizia e nel vaiolo. Non sempre però l’uso dell’Agrifoglio era privo di effetti collaterali, perché anche le parti verdi della pianta possono presentare una certa tossicità. L’infuso di foglie venne usato nelle febbri intermittenti e nelle forme reumatiche per le sue proprietà febbrifughe e toniche. Per uso esterno l’Agrifoglio veniva utilizzato come risolvente applicando le foglie fresche contuse sui “tumori bianchi”, negli edemi, nella pleurite, negli ingorghi e nelle ostruzioni ghiandolari. Le popolazioni della Foresta Nera bevevano l’infusione delle foglie secche di Agrifoglio come succedaneo del tè; in modo analogo quest’ultima abitudine richiama quella dell’uso del maté, che è una specie di Agrifoglio sudamericano.

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Agrifoglio e usi mondiali:

In India le foglie sono considerate emollienti e diuretiche, le bacche purgative, emetiche e diuretiche. Presso le popolazioni indiane del Nord America una tisana ricavata dalla cenere delle foglie era usata per curare la tosse convulsa.

Agrifoglio negli antichi erbari:

Le foglie fresche triturate erano impiegate come risolutivo: se ne facevano dei cataplasmi nei rigonfiamenti ghiandolari, negli edemi, negli ascessi. Mattioli invece asserisce che il decotto di corteccia e radici possiede azione risolvente sugli indurimenti e guarisce le lussazioni: “Vale la decottione delle radici per mollificare le giunture indurite per diflogagione: imperoché risolve e mollifica le durezze, e l’enfiagioni, e restaura le rotture dell’ossa.” Il celebre Paracelso prescriveva il decotto di foglie per la cura dei reumatismi e delle forme artritiche. Alla fine del ’700 il Durante apprese da un empirico il loro valido uso contro le febbri intermittenti, proprietà questa che fu confermata più tardi da diversi Autori. Tra la fine del XVII e l’inizio del XIX secolo, le foglie ebbero reputazione tra i migliori febbrifughi, considerate efficaci quanto quelle della china nelle febbri intermittenti; vennero prescritte anche nel reumatismo e nella gotta. Le bacche hanno proprietà purgative ed emetiche in dosi medicinali, ma essendo velenose se ne sconsiglia vivamente l’uso.

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DiAlessandra Zarone

Le virtù sconosciute del Tarassaco

 Il Tarassaco possiede virtù sconosciute:

 

Il Tarassaco ha virtù sconosciute….forse non sapete che  l’essenza floreale,  libera dalle tensioni muscolari, mentali ed emotive. Facilita l’apertura spirituale attraverso il rilassamento del corpo fisico. Tarassaco viene consigliato a tutte le persone che hanno bisogno di imparare a rilassare le proprie tensioni. Questa Essenza è consigliata agli sportivi e a tutti quelli che effettuano un lavoro sul corpo (massaggi, rieducazione ..).

Cenni storici :

Nonostante si ritenga che il suo utilizzo terapeutico sia recente, il suo nome però fa supporre che fosse già conosciuto in epoca antica. Infatti non si hanno testimonianze che il Tarassaco fosse apprezzato come medicina prima del XV secolo (viene segnalato per la prima volta in Europa nell’Ortus Sanitatis del 1485; mentre negli erbari cinesi è menzionato a partire dal VII secolo). Tarassaco deriva dalla parola greca “taraxacos”, che significa “ti guarisco” o “io guarisco”, etimologicamente una combinazione di taraxis (sconvolgimento, problema, disordine) e axas (rimedio); forse ciò dimostra come già i greci apprezzassero le virtù di questa piccola pianta. Tra il XVI e il XIX secolo, il suo utilizzo fu talmente diffuso in erboristeria tanto da dare origine ad una vera e propria terapia a base di tarassaco, la “tarassoterapia”, perché in base alle molte qualità possedute da questa modesta ma utilissima pianta, si possono disintossicare e purificare tutti gli organi del corpo, escluso il sistema nervoso centrale. Con il tempo le sue virtù sono state notevolmente ridimensionate, ma la specie è ancora oggi ai primi posti nella lista delle piante officinali maggiormente utilizzate.

Tarassaco e purificazione naturale:

Di sapore amaro e dolce, rinfrescante, il Tarassaco il riduce l’eccesso di Acqua, riequilibra il Fuoco e stabilizza l’Aria; trova posto nel trattamento di malattie sia acute che croniche. Agisce a livello di fegato, vescica biliare, stomaco, pancreas, reni, intestino. Nessun’altra erba, tranne forse l’ortica, possiede un’azione depurativa e vitaminizzante tanto potente.

 

Svolge un’azione depurativa molto marcata; stimola le secrezioni di fegato, pancreas e intestino; stimola la produzione e il deflusso della bile; grazie alle sue qualità depurative tonifica il fegato ed è utile nelle insufficienze epatiche e nelle cure disintossicanti primaverili; regola le alterazioni del flusso biliare ed è un preventivo o coadiuvante nei calcoli alla cistifellea; elimina e dissipa gli accumuli di calore;

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Stimola la diuresi grazie all’elevata presenza dei Sali di potassio; stimola l’appetito e favorisce la digestione. Utile nell’inappetenza, nelle dispepsie, per riequilibrare l’apparato gastroenterico, come coadiuvante nel ridurre il sovrappeso, nei disturbi reumatici, nei problemi della pelle (in particolare se dovuti al fegato, come gli  secchi). L’uso regolare di tanto in tanto mantiene gli organi interni puliti e in buona salute; la sua funzione disintossicante si riflette anche sulle pelli impure e malsane rendendole fresche e luminose.

 

Il Tarassaco è simbolo anche dell’impermanenza della vita materiale: il fiore dura poco, a volte solo un giorno, e il soffione viene spazzato via anche da una leggera brezza.

Ogni tanto è bene riflettere sul fatto che tutto ciò che esiste è destinato prima o poi a finire, a trasformarsi in qualcos’altro, a ritornare nella corrente dell’energia dell’Universo

 

 

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DiAlessandra Zarone

Naturopatia Desio :Bacche commestibili curative

Naturopatia Desio: Le bacche commestibili curative:

Corniolo,Corbezzolo, Aronia, Berberis, Olivello spinoso

  • Corniolo

Fra le bacche commestibili e curative, il Corniolo deriva dal latino cornus, affine al greco krános di genere femminile usato al posto dell’equivalente e più antico kráneia. Anche il latino cornus è un vocabolo di genere femminile e significa, oltre a corniolo, anche asta, nonché giavellotto fatto con legno di corniolo, in quanto il legno del cornus è durissimo (come un corno? detto cornu, che però è un vocabolo di genere neutro), adatto per essere lavorato al tornio.
Che il vocabolo cornus sia di genere femminile lo dimostra la nomenclatura di Linneo, che battezzò questa pianta non come Cornus mas oggi in uso, bensì Cornus mascula. Questa nomenclatura del tutto esatta dal punto di vista grammaticale possiamo reperirla in svariate edizioni cronologiche delle opere di Linneo, sia in Systema naturae che in Systema vegetabilium secundum classes, ordines, genera, species.
Ha proprietà astringenti e febbrifughe, antibatteriche, cicatrizzanti, cura i reumatismi,
 per l’azione tonico-astringente dei frutti, si utilizza contro enterite, nella cura delle malattie della pelle. L’azione tonico-astringente rende il frutto un ottimo rimedio per curare dermatiti, dolori articolari e disturbi del metabolismo.

 

Radici, corteccia e germogli venivano impiegati per curare la febbre con azione analoga al legno di china.

Si usa preparare con i frutti marmellate che risulta abbiano potere astringente.

  • Corbezzolo

Corbezzolo o arbutus unedo, arbusto sempreverde di grandi dimensioni e officinale, caratteristico della macchia mediterranea, con foglie lanceolate verde scuro e lucide, fiori pendenti a campanula bianchi o rosa invernali che compaiono sulla pianta insieme a grosse bacche gialle, rosse e arancioni, commestibili. Le api dal nettare di corbezzolo ricavano un ottimo miele. Soffrendo il freddo va posto in posizione riparata.

Ha proprietà antisettiche, antinfiammatorie, è ricco di vitamina E, è un antidiarroico, migliora  la circolazione sanguigna, ha azione antispasmodica delle vie urinarie, disinfiamma il fegato ed ha potere diuretico.

  • Aronia melanocarpa

E’ uno splendido arbusto deciduo di medie dimensioni di origine americana, con foglie ovali appuntite, di colore verde nella bella stagione, rosso ruggine in autunno, piccoli fiori bianchi estivi a cui seguono polpose bacche nerastre commestibili coperte da cera, riunite a grappoli come le ciliegie, dal sapore simile ai mirtilli, con cui si possono fare ottime marmellate.

Queste bacche ornamentali ed edibili permangono sulla pianta per tutto l’inverno e sono molto gradite agli uccellini. Contiene flavonoidi, vitamina K, E, protegge dalla radiazioni, grazie alla presenza di antociani.

  •  Berberis

Berberis thunbergii . E’ un piccolo arbusto molto decorativo a foglie decidue originario del Giappone, color porpora in primavera e autunno se poste in pieno sole, piccoli fiori gialli primaverili e rami molto spinosi. In estate maturano piccole bacche commestibili a forma di oliva color corallo con proprietà diuretiche e antinfettive, con cui si può produrre un aceto. E’ ricco di vitamina C.

 

Contiene isoquinoleinaberberina, con conseguente proprietà antimicrobica su virus, funghi, clamidia.

In Iran e Turchia le bacche vengono consumate nel riso pilaf, mentre in Russia si è soliti preparare una marmellata con le bacche di Berberis.

  • Olivello spinoso

Olivello spinoso, o hippophae rhamnoideso, arbusto deciduo di grandi dimensioni con rami spinosi e foglie grigio-argento, simili a quelle dell’oleandro o dell’ulivo, si può trovare spontaneo in Italia. Produce piccole bacche di colore arancione intenso, se nei paraggi ci sono sia la pianta maschio che femmina, che ricoprono i rami per tutto l’inverno; sono commestibili e officinali con proprietà ricostituenti, lenitive e cicatrizzanti.

  •  Giuggiolo

Il giuggiolo (Ziziphus jujuba Mill.) è una pianta a foglie decidue della famiglia delle Ramnacee, noto anche come dattero cinese,natsume o tsao (cinese semplificato: cinese tradizionale: pinyin: zǎo).

Si ritiene che il giuggiolo sia originario dell’Africa settentrionale e della Siria, e che sia stato successivamente esportato in Cina e in India, dove viene coltivato da oltre 4000 anni. I romani lo importarono per primi in Italia, e la chiamarono ziziphum (dal greco ζίζυφον, zízyphon).

Il brodo di giuggiole è ricco di vitamina C e zuccheri, risulta dolciastro ed estremamente gustoso.

Ha azione  lenitiva ed antinfiammatoria, è utilizzato per la preparazione di decotti espettoranti ed emollienti. I semi contengono composti organici con proprietà sedative.
In cosmesi, il Giuggiolo vine utilizzato nella preparazione di  maschere emollienti ed idratanti per pelli secche.

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