Alchemilla, deriva, da alchimia perché gli alchimisti medievali utilizzavano le grosse perle di rugiada che si depositavano sulle foglie durante la notte, ed erano dette “acqua celestiale” o “acqua dei saggi”. All’origine del fenomeno, abbastanza singolare, vi è
un processo conosciuto come “guttazione”, che si verifica quando in condizioni di eccessiva umidità l’acqua non evapora: in questa occasione l’Alchemilla perde l’acqua da alcuni stomi fogliari, diversi però da quelli che servono ai normali scambi gassosi. “Gli alchimisti, riferiva il Durante affermano con ostinata verità con quest’erba congelasi
Mercurio.”
Non erano soltanto gli alchimisti a utilizzare l’Alchemilla, ma anche i medici che la consigliavano per curare le infermità femminili e rassodare il seno.
“Dassi per venti giorni continui un cucchiaro per volta la polvere della secca in vino, o veramente in brodo con felice successo alle donne sterili, ove per lubricità d’humori non li rimanga il seme nella matrice “
- Alchemilla ha proprietà vulnerarie e astringenti e si adoperano in infuso per riequilibrare l’intestino e il ciclo mestruale abbondante in dose di 60 gr. in 1 litro d’acqua.
- È indicata nelle gengive infiammate e sanguinanti, ma anche per lavare le ferite, calmare le irritazioni e le infiammazioni delle mucose.
- Esternamente si usa nelle contusioni.
- Il decotto serve per tutti i dolori di testa, specialmente per indigestione di acqua nella stagione estiva, nei raffreddori, nelle infiammazioni degli occhi e nel mal di denti, facendo gargarismi.
Approfondisci le tematiche trattate con un Consulto Naturopatico
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.