Angelica e tradizione folclorica

DiAlessandra Zarone

Angelica e tradizione folclorica

Angelica

Nomi classici e comuni ayurvedici: Choraka, Parnachoraka, Phalachoraka, Kshemaka (medico Charaka); Tilaparnikaa (medico Sushruta); Nishaachar, Taskara; Chandaa (Angelica archangelica Linn.). Siddha: Chengan (Angelica archangelica). Specie affini: Angelica archangelica (europea); Angelica sinensis (cinese).

Angelica archangelica Linn. Angelica sinensis (Oliv.) Diels (Umbelliferae/Apiaceae)

Originaria del nord Europa o dell’Asia.

Nel XVII secolo l’angelica era ampiamente impiegata per combattere la peste. Una miriade di poteri sono stati attribuiti a questa erba.

Erba stimolante; carminativa, stimola l’appetito, è utile per bronchite, anoressia nervosa, catarro bronchiale. Ha proprietà antispasmodiche, diaforetiche, espettoranti, aromatiche amare, carminative, diuretiche e antinfiammatorie locali. La monografia della Commissione tedesca E afferma che l’angelica può essere utilizzata per mancanza di appetito e disturbi dispeptici come lievi crampi allo stomaco e flatulenza. Secondo la leggenda, l’alta e profumata pianta di angelica fu rivelata agli esseri umani da un angelo come cura per la peste, da cui il suo nome.

Indiani d’America, coloni e medici nordamericani

Gli Ute indiani delle Montagne Rocciose usavano la specie nativa di angelica, Angelica atro-purpurea, per curare la tubercolosi,  indurre il vomito e come espettorante. Preparavano i tè della radice e li bevevano come tonici per la salute generale e per aumentare la forza dopo una malattia. Gli indiani dell’Arkansas mescolavano la radice con il loro tabacco per un ottenere  sapore extra. Quando i pionieri iniziarono a raccogliere l’angelica, provarono a usarla in grandi dosi per indurre l’aborto, che ora sappiamo essere inefficace.

Molti coloni seguirono le indicazioni dell’erborista britannico del XVII secolo Nicholas Culpeper, il quale dichiarò che la radice di angelica resisteva alla peste “e a tutte le malattie epidemiche”, a condizione che il paziente fosse “deposto a sudare nel suo letto” dopo averla ingerita.

Culpeper affermò anche che “L’angelica ha combattuto la pleurite e “altre malattie dei polmoni e del seno” e “aiuta i dolori delle coliche, la stranguria (scarico urinario lento e doloroso) e l’arresto delle urine, procura il mestruo delle donne ed espelle il post-parto“. Raccomandò di riparare denti cavi, mettendovi il succo della  pianta.

Nel XIX secolo i medici nordamericani raccomandavano l’angelica per ogni cosa, dal bruciore di stomaco e indigestione alla bronchite e persino alla malaria e al tifo. L’erba è stata anche usata per trattare reumatismi e il mal di testa nervoso, l’insonnia e per promuovere il flusso mestruale. I tè a base di radice di angelica sono applicati ad occhi e orecchie per curare “l’oscurità della vista” e la sordità. Quando applicati alle vecchie ulcere, si diceva che  le purificassero e guarissero. Si credeva anche che il tè della radice curasse il cancro allo stomaco.

Nel 1918, il popolo  masticava la radice per proteggersi dall’epidemia di influenza. L’ angelica ha un sapore e un odore come il ginepro e viene anche utilizzata per aromatizzare le bevande alcoliche, in particolare il gin. L’olio essenziale, derivato dalle radici, dalle foglie e dai semi, viene aggiunto a saponi e profumi

Durante il XVI e XVII secolo, il succo delle radici schiacciate è stato combinato con altre erbe per fare l’”Acqua Carmelitana”, una bevanda medievale che si diceva curasse il mal di testa, promuovesse il rilassamento, proteggesse dal veleno. Durante il XVII secolo, Angelica divenne un trattamento popolare per raffreddori e altri disturbi respiratori.

Durante il XIX secolo, i medici eclettici americani usavano Angelica per bruciore di stomaco, indigestione, bronchite e febbre.

Ricercatori tedeschi hanno scoperto che Angelica arcangelica rilassa la trachea e l’intestino.

Ricercatori giapponesi hanno riferito che l’erba ha un effetto antinfiammatorio. Secondo i resoconti dalla Cina, Angelica aumenta la conta dei globuli rossi. Il suo uso nell’anemia è suggerito.

 

Angelica polymorpha Maxim, var. sinensis Oliv.  In Cinese: Dang-gui, Pinyin, Wade-Giles, Tang-kuei, Dang-quai.

È coltivata in Cina nelle province di Gansu, Ningxia, Sichuan, Yunnan, Hubei, Shaanxi e Guizhou.

Angelica sinensis  è probabilmente il più importante tonico cinese dopo il ginseng, risalente a circa IL 200 d.C. È un componente di molti farmaci brevettati cinesi a Hong Kong, San Francisco e Singapore, così come in Cina.

L’angelica cinese è prescritta per l’anemia e nella perdita di sangue. Regola il ciclo mestruale, allevia il dolore mestruale e i crampi, migliora la circolazione sanguigna, tratta disturbi digestivi, malattie della pelle, ascessi, bolle, herpes. È indicata come lassativo, tonico post parto in particolare per il sistema riproduttivo femminile, protegge il fegato dalle tossine, ha proprietà sedative, antidolorifiche, antibatteriche. Usata anche come iniezione in punti di agopuntura, per lesioni dolorose, nevralgia, angina e artrite. Angelica sinensis è in circa il 70% di tutte le prescrizioni di medicina tradizionale cinese, per trattare la dismenorrea, i disturbi postnatali, le infezioni pelviche croniche.  I naturopati occidentali raccomandano l’uso di dong quai nell’ipertensione, per la modifica di alte concentrazioni di zucchero nel sangue, la regolazione del sistema immunitario, la disintossicazione del fegato, l’anemia e per alleviare le condizioni allergiche. A. sinensis è essere efficace nel migliorare il metabolismo anormale delle proteine in pazienti con epatite cronica o cirrosi epatica.

 

Angelica glauca Edgew

È originaria delle regioni temperate settentrionali e della Nuova Zelanda, ma è stata anche trovata vicino ai canali d’acqua in Kashmir, ad altitudini di 1000-3900 metri; nel Sikkim a 3000-3300 metri.

In Kerala, Kaempferia galanga Linn, è conosciuta con il nome Choraka.

Uso classico prescritto dal medico Charaka (VI – II secolo a.C), autore di ‘autore del testo ayurvedico Charaka Samhita :

Mal di testa, follia, epilessia, asma bronchiale.

Sushruta, medico e primo chirurgo indiano (1200 a.C. e il 600 a.C.), usò le foglie di Choraka, internamente, in caso di eruzioni cutanee, gonfiore e frattura delle ossa. Sushruta lo incluse nel gruppo di erbe che distrugge il veleno, allevia le condizioni allergiche, prurito, orticaria, attacchi asmatici e tosse.

Regno Unito:

Angelica sylvestris Linnaeus cresce in Europa, Asia settentrionale e sud-occidentale e fu introdotta in Canada. E’ meno ricca di proprietà attive dell’angelica da giardino (Angelica archangelica Linnaeus), la controparte nativa comune, A. sylvestris, potrebbe essere servita come suo sostituto, considerando quanto fortemente l’angelica da giardino fosse raccomandata nella medicina ufficiale, tuttavia, i documenti popolari relativi alla pianta selvatica sono sorprendentemente pochi, ma sorprendentemente vari: viene

suggerita per i disturbi polmonari e toracici a Londonderry, per i reumatismi e i calli nel Norfolk e come tonico primaverile (sotto il nome di “pepe di cavallo”) nel Suffolk .La sua presenza nei registri ufficiali nascosta dietro nomi non identificati.

Le infusioni di radice di angelica erano una volta utilizzate per dissipare i profumi sgradevoli in casa. L’uso di John Parkinson, erborista inglese nato nel 1567, nel suo Paradisi in Sole Paradisus Terrestris (Park-in-Sun’s Terrestrial Paradise, (1629), mise Angelica in prima linea fra tutte le erbe medicinali e scrisse: “Angelica resiste al veleno difendendo il cuore, il sangue e gli spiriti e dà loro calore e conforto“.

 

Cina

L’intera pianta essiccata viene utilizzata esternamente per le ustioni.

L’estratto di acqua calda della radice, viene assunto per via orale, viene assunto come emmenagogo e per i disturbi mestruali, l’amenorrea, dismenorrea, stitichezza, cancro e sterilità, vampate di calore, per accelerare il parto, nel trattamento della tromboangioite obliterante e delle malattie trombolitiche cerebrali acute. La zuppa di pollo con radice di angelica è un popolare rimedio popolare cinese post parto.

Esternamente, l’estratto di acqua viene utilizzato per trattare l’iper-pigmentazione della pelle, come melasma ed efelidi, al fine di migliorare la bellezza delle donne.

Per favorire la circolazione sanguigna, per alleviare i dolori cardiaci e come rimedio riscaldante e aromatico, viene assunto per via orale un infuso con Angelica sinensis, Aconitum carmichaellii e Allium macrostemon. L’estratto di acqua calda della radice essiccata viene assunto per via orale per stitichezza, dissenteria e sindrome premestruale, come sedativo e per mestruazioni irregolari e amenorrea .

Taiwan

L’estratto in acqua calda della radice essiccata viene assunto per via orale per le malattie del fegato

Usa

L’estratto in acqua calda della radice viene assunto per via orale per riequilibrare il  ciclo mestruale.

 

 Angelica atropurpurea L.

Un infuso di foglie è usato per mal di stomaco, indigestione, gas, anoressia, problemi mestruali, raffreddori, coliche, influenza, tosse, nevralgia, reumatismi.

Stimola la secrezione di succhi gastrici e allevia gli spasmi muscolari lisci.

La radice di Angelica è approvata in Germania per il trattamento della perdita di appetito, disagio allo stomaco a causa di lievi spasmi del tratto gastrointestinale, flatulenza e sensazione di pienezza nell’addome. Tutte le angelica contengono furo cumarine, che aumentano la fotosensibilità della pelle e possono causare dermatiti.

Groenlandia e Scandinavia

Angelica è mangiata come verdura in Groenlandia e Scandinavia. I giovani gambi sono canditi per decorare torte e dessert, o possono essere aggiunti al rabarbaro in umido e alla marmellata di arance. Radici e semi sono utilizzati per aromatizzare i liquori.

Medicinale usato internamente per problemi digestivi, tra cui ulcere gastriche, anoressia ed emicrania (per la quale può essere combinato con Chamaemelum nobile, bronchite, catarro e influenza (spesso in combinazione con Achillea millefolium, o Tussilagofarfarfara,), stanchezza cronica, problemi mestruali e ostetrici.

Non va somministrata a donne in gravidanza, né a pazienti affetti da diabete. Esternamente per dolore reumatico, nevralgia e pleurite. sinensis, syn. A. sinensis (angelica cinese).

Le radici vengono raccolte in autunno, le foglie prima della fioritura e i semi man mano che maturano, sono essiccati per decotti.

Gli steli di A. archangelica sono tagliati in cubetti e canditi. Angelica Europea, è conosciuta in pasticceria per decorazioni a base di steli verdi canditi, è un ingrediente importante di liquori e aperitiviLe origini nordeuropee della pianta e i suoi nomi cristianizzati ne suggeriscono la profonda associazione con magia nordica.

Angelica possiede proprietà antibatteriche e antifungine contro il Mycobacterium avium .

Un ottimo rimedio, contenente Angelica sinensis, è Alato 31, disponibile qui ALATO 31 (lafenicesas.it)  o in farmacia.

Alato 31 è indicato per disturbi del ciclo, della menopausa, sindrome premestruale, tensione nervosa e alterazioni di umore legate a sbalzi ormonali

Info sull'autore

Alessandra Zarone administrator

Dott.ssa Alessandra Zarone Laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne presso IULM, Milano. Diploma in Naturopatia Psicosomatica presso Riza, Milano, con una tesi dal titolo: “Dagli antichi erbari alla floriterapia: influsso greco-romano e celtico in Edward Bach, druido e medico di Myddvai”, con votazione 30 e lode. Nel Dicembre 2012 mi sono specializzata in Floriterapia conseguendo un Master in Floriterapia Psicosomatica, condotto dalla Dott.ssa Marilena Zanardi . Ciò che mi piace approfondire è la Floriterapia vibrazionale psicosomatica: "Per me è importante ritornare all'origine della Floriterapia e dell'Erboristeria, studiando approfonditamente gli antichi erbari per riapplicare con la conoscenza di oggi l'esperienza persa nei secoli, ma soprattutto mettendo in pratica il metodo di Bach, tramite solarizzazione dei fiori, nella preparazione delle mie miscele attraverso un metodo dedicato alla persona".

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