Depurati con la Spagyria:
La Spagyria ha origini antichissime, difatti le Erbe e piante officinali hanno accompagnato l’uomo per tutto il corso della sua storia.
Il più antico documento medico occidentale, per ora rintracciato, è il Papiro di Ebers, risalente al 1500 a.C.
Cenni storici:
Gli Egizi facevano largo uso di rimedi vegetali, in particolar modo conoscevano le proprietà delle erbe e piante officinali di tipo aromatico, che impiegavano nel processo di mummificazione.
Nell’Antica Grecia, le conoscenze sulle erbe e piante officinali si mescolarono con le teorie medico-filosofiche e si basavano soprattutto sulle nozioni contenute nei testi medici scritti da Ippocrate (V secolo a.C.) e in quelli botanici di Teofrasto e successivamente di Dioscoride.
A quest’ultimo si deve il primo trattato di botanica farmacologica dell’antichità: l’opera De Materia Medica, ancora oggi, è preso a modello nella stesura degli erbari contemporanei.
Già nel I secolo d.C. vennero realizzati gli orti medicinali, dove si coltivavano piante sfruttate dalla Medicina Umorale di Ippocrate, perfezionata a Roma dal medico Galeno.
Le piante alleate per la purificazione del corpo, da iniziare con la Primavera, sono il carciofo, l’ortica e il tarassaco, note per la loro attività depurativa la quale sostiene la funzionalità di organi emuntori come il fegato, i reni la pelle e l’intestino. Non dimentichiamo però betulla, pilosella e uva ursina piante alleate delle vie urinarie e della circolazione linfatica.
Rimedi su misura per te:
Non tutte le erbe posso andare bene per tutti. Difatti la Spagyria ha rivalutato uno dei principi di Ippocrate, secondo il quale l’organo umano può essere curato da ciò che più gli è simile, quindi meglio assimilabile. Pertanto si ritiene che gli organi dell’uomo si ritrovino nelle forme e nei colori di alcuni prodotti della natura e che la rassomiglianza fra gli uni e gli altri indichi la presenza del medesimo archetipo regolatore, il cui potere può essere estratto e introdotto nell’organo carente di tale potere, quindi malato, per ripristinarne le funzioni.
Il pensiero paracelsiano:
- Paracelso afferma che vi è un “Liber naturae“in cui occorre imparare a leggere il libro della natura per leggere in noi stessi. La base di ogni terapia consiste nella corrispondenza esatta di uomo interiore e di un uomo esteriore, poichè l’anatomia cosmica corrisponde all’anatomia umana.
- Per Paracelso la natura aiuta se stessa, nel senso che essa è la tempo stesso origine e rimedio della malattia e conoscere la natura significa per Paracelso conoscere come essa opera nella malattia.
La natura è un insieme di forze in perpetua trasmutazione:
La natura è un insieme di forze in perpetua trasmutazione. La Spagyria svela gli occulti processi della Natura,definiti “mysteria” attraverso l’Arcanum, che Paracelso definisce un’entità leggera che “può essere trasportata dagli astri come una piuma al vento“,ossia è soggetta ai loro influssi. Attraverso la connessione astro e arcanum, si stabilisce il rapporto dell’astro con la malattia. La Spagyria opera come mediatrice cosciente fra uomo e natura.Cio’ consente il riequilibrio originario e il ripristino del flusso vitale.
“Niente e’ nel cielo che non sia agente anche nell’uomo” continua Paracelso.
Le radici agiscono sul cervello, le foglie e il fusto sugli organi del torace, i fiori sugli organi riproduttivi, frutti e semi sugli organi del ricambio. Inoltre le radici sono legate a Saturno, il gambo a Marte, le foglie alla Luna, i fiori a Venere, i frutti a Giove e i semi a Mercurio. Le radici sono poi associate all’elemento terra, le foglie all’elemento acqua, i fiori all’elemento aria e i semi all’elemento fuoco.
Ogni specie vegetale ha un’anima ove è prevalente un archetipo o pianeta, che le conferisce particolari virtù curative.
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