Effetti terapeutici dell’Essenza floreale:
Il Rosmarino è una pianta sottovalutata e banalizzata, dalle proprietà sconosciute. Non tutti sanno che l’essenza floreale di Rosmarino protegge contro la sensazione di essere impotente, combina l’energia e rafforza la vitalità . Nello stato di squilibrio, la persona , non è connessa con il proprio corpo, ed è caratterizzata da una mancanza di fisico, calore e vitalità nel corpo, l’assunzione di tale essenza,consente di riconnettersi al corpo e di percepire una piacevole sensazione di calore.
La sua azione si rivolge tramite il cuore e si riversa sull’intero organismo influendo sul pericardio. Si impiega nelle debolezze generali, sia fisiche che psichiche,sia nei casi di perdita di memoria e nelle affezioni del sistema nervoso.
Qualche cenno di Spagyria:
La funzionalità secondaria mercuriana lo rende un ottimo antisettico polmonare. L’estratto spagyrico di rosmarino in unione alla menta e alla lavanda,svolge un’azione stimolante a livello psico-corporeo.
Il Rosmarino nella tradizione popolare:
Il rosmarino (Rosmarinus officinalis) non è soltanto una delle erbe principali della festa del Precursore, usata insieme con l’iperico, la lavanda e la ruta per la cosiddetta «acqua di San Giovanni», ma una pianta che fin dall’antichità ha ispirato leggende, tradizioni e medicamenti miracolosi. Il suo nome latino, rosmarinus, lo collega al mare: secondo alcuni etimologi deriverebbe da ros, rugiada, e maris, del mare. Secondo altri da rosa e maris, e significherebbe «rosa del mare». Ma vi è anche chi sostiene che ros derivi da rhus, arbusto, arboscello: dunque rosmarino significherebbe «arbusto del mare». In ogni modo il suo fiore azzurro rammenta proprio il colore dell’acqua marina.
Nel linguaggio amoroso dei fiori evoca un cuore felice, e se lo si regala trasmette il messaggio: «Sono felice quando ti vedo».
Tradizione ermetica:
Secondo la tradizione ermetica è la pianta del terzo decano dei Gemelli e presiede alle mani e ai loro mali. Per questo motivo nei riti di purificazione le abluzioni manuali con soluzioni al rosmarino erano la condizione per ogni guarigione. Lo si usava anche nelle cerimonie religiose in luogo dell’incenso.
Il Rosmarino era simbolo di immortalità:
Per gli Egizi era simbolo di immortalità, tant’è vero che usavano metterne una manciata in mano al defunto per facilitarne il viaggio nell’oltretomba. I Romani, invece, incoronavano con rosmarino le statuette dei Lari, geni familiari della casa.
L’uso funerario dell’erba si diffuse in gran parte del mondo mediterraneo
ma anche nel Nord, tant’è vero che una volta nell’Europa settentrionale si accompagnavano i morti al cimitero con un suo rametto in mano, mentre da noi si componevano le corone funerarie con alloro, mirto e rosmarino.
Il simbolismo del Rosmarino:
Il simbolismo di rinascita e d’immortalità della pianta ha ispirato una serie di credenze sull’influsso benefico che eserciterebbe sulla psiche e sul corpo. Nelle campagne bolognesi dell’Ottocento si pensava che i suoi fiori, posti a contatto con la pelle, specialmente all’altezza del cuore, donassero la felicità: una credenza antichissima, testimoniata
dal suo nome dorico, makarites, ovvero «beato».
Le foglie, a loro volta, messe sotto il letto, avrebbero avuto la virtù di evitare brutti sogni mentre il profumo della pianta, posta in un vaso alla finestra o vicino alla porta, avrebbe allontanato gli effluvi che portavano malattie. Fu usato quale pianta di buon auspicio nel giorno delle nozze perché simboleggiava anche la Sincerità. La pianta proteggeva infine contro i fulmini: opinione che dev’essere nata dalla figura di donna, descritta nel Corpus hermeticum, che regge una folgore in una mano.
Le leggende medievali:
Nel Medioevo le credenze sulle virtù magiche del rosmarino con il legno del quale si fabbricavano scatole e oggetti vari,considerati talismani e amuleti, e persino cucchiai, che avrebbero impedito gli avvelenamenti, e pettini per proteggersi dalla calvizie.
In Inghilterra si ritiene ancora oggi che un rametto, portato all’occhiello di un abito, favorisca qualunque impresa.
Una leggenda andalusa racconta che anche il Rosmarino avrebbe celato fra i suoi rami la Madonna e Gesù Bambino durante la fuga in Egitto impedendo ai soldati di Erode, che li stavano inseguendo, di catturarli.
Grazie alle sue qualità magiche e sacrali si attribuivano al Rosmarino fin dall’antichità stupefacenti proprietà medicinali.
Fu infatti ideata l’Acqua della regina d’Ungheria, che disse: «Io, donna Isabella, regina d’Ungheria, di anni 72, inferma nelle membra e affetta da gotta, ho adoperato per un anno intero la presente ricetta donatami da un eremita mai da me conosciuto, la quale produsse su di me un così salutare effetto che sono guarita e ho riacquistato le forze, sino al punto di sembrare
bella a qualcuno”.
L’Aceto dei quattro ladri a base di Rosmarino:
Utilizzato durante l’epidemia di peste che colpì Tolosa fra il 1628 e il 1631. Secondo quanto attestano i registri della città, quattro ladri arrestati in flagrante mentre stavano saccheggiando le case degli appestati furono costretti a confessare, dietro promessa di aver salva la vita, qual era la misteriosa sostanza che li preservava dal contagio.
Ma appena ne rivelarono la formula furono impiccati.
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