Guardarsi dentro e liberare sé stessi

DiAlessandra Zarone

Guardarsi dentro e liberare sé stessi

Guardarsi dentro e liberare sé stessi

 

Cosa significa ciò?

Per Jung, è importante guardare dentro di sé e afferma:

  • La vostra visione apparirà più chiara soltanto quando guarderete nel vostro cuore.”
  • “Chi guarda l’esterno, sogna. Chi guarda all’interno si sveglia”.
  • “Non c’è presa di coscienza senza sofferenza. In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell’assurdo per evitare di confrontarsi con la propria anima.”
  • “Non si raggiunge l’illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla coscienza l’oscurità interiore…Il viaggio più difficile di un essere umano è quello che lo conduce dentro sé stesso alla scoperta di chi veramente egli è.”

  • La Psiche si compone della parte inconscia, individuale e collettiva, e della parte conscia. L’individuo incontra e si scontra con delle organizzazioni archetipe (inconsce) della propria personalità: solo affrontandole egli potrà dilatare maggiormente la propria coscienza. Esse sono “la Persona”, “l’Ombra”, “l’Animus o l’Anima” e “il Sé”.
  • L’Ombra rappresenta la parte della psiche più sgradevole e negativa, coincide con gli impulsi istintuali che l’individuo tende a reprimere. Impersona tutto ciò che l’individuo rifiuta di riconoscere e che nello stesso tempo influisce sul suo comportamento esprimendosi con tratti sgradevoli del carattere o con tendenze incompatibili con la parte conscia del soggetto.

Il pensiero greco e la conoscenza di sé:

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L’esortazione “Conosci te stesso” (in greco antico: ΓΝΩΘΙ ΣΑΥΤΟΝ, gnôthi sautón; anche Γνῶθι σεαυτόν, Gnōthi seautón) è una massima religiosa greco antica iscritta nel tempio di Apollo a Delfi, patrimonio della sapienza oracolare delfica. La sentenza “Conosci te stesso” è connessa al tempio di Apollo a Delfi. Sul suo significato gli studiosi, anche se con alcune differenze, concordano sul fatto che con questa sentenza Apollo intimasse agli uomini di «riconoscere la propria limitatezza e finitezza».
Nel “Prometeo incatenato” di Eschilo, sarebbe un ammonimento a conoscere i propri limiti, «conosci chi sei e non presumere di essere di più»; sarebbe stata dunque una esortazione a non cadere negli eccessi.

Socrate:

L’autocoscienza è per lui il fondamento e la condizione suprema di ogni sapienza. «Conosci te stesso» sarà il motto delfico che egli fece proprio, a voler dire: solo la conoscenza di sé e dei propri limiti rende l’uomo sapiente, oltre a indicargli la via della virtù e il presupposto morale della felicità. Per Socrate infatti una vita inconsapevole è indegna di essere vissuta.

Edward Bach:

In “Guarisci Te stesso” , pubblicato nel 1931,dice:”Non è lo scopo di questo libro dimostrare che l’arte di curare sia inutile; sia lontano da ciò ogni mia intenzione. Ma spero umilmente che sarà una guida, per coloro che soffrono, nel cercare dentro di sé la reale origine delle loro malattie, in modo che essi stessi possano aiutare se stessi nel loro percorso di guarigione. Inoltre spero che questo libro possa stimolare coloro che, sia nella professione medica che in quella religiosa, hanno a cuore il benessere dell’umanità, nel raddoppiare i loro sforzi nel cercare sollievo alla sofferenza degli uomini, e, così, poter avvicinare il giorno in cui la vittoria sulla malattia sarà completa….

Ciò che noi conosciamo della malattia è il risultato finale prodotto nel corpo, la conclusione di forze profonde che agiscono da lungo tempo:

Edward Bach afferma che “….Apparentemente, il trattamento materiale ha successo, ciò non è niente più che un sollievo temporaneo, finchè la causa reale non sia stata rimossa. Nessuno sforzo che sia diretto solo al corpo può fare più che riparare superficialmente il danno, e in questo non sta la cura, dal momento che la causa è ancora operativa e può, in ogni momento, dimostrare la sua presenza sotto altre forme. Infatti, in molti casi, l’apparente guarigione è dannosa, poiché nasconde al paziente la reale causa del suo malessere, e, nella soddisfazione di una saluta apparentemente riconquistata, questa causa può acquistare forza, non essendo notata…..”
“Guardiamo invece il caso di un paziente che conosce, o che ne è stato informato da un medico saggio, la natura delle forze spirituali o mentali avverse, il risultato del cui conflitto ha precipitato la cosiddetta “malattia” nel corpo. Se questo paziente tenta di neutralizzare direttamente queste forze, la salute migliora fin dall’inizio, e, quando il processo sarà completato, scomparirà addirittura. Così si compie la vera guarigione: con l’attacco della roccaforte, la base reale della sofferenza…”
“Ciò che chiamiamo malattia è lo stadio terminale di un disordine molto più profondo, e per assicurare il successo completo della cura è ovvio che curare solo il risultato finale non sarà totalmente efficace, a meno di rimuovere la causa di base….”

Liberarsi dalle reali malattie: i nostri difetti interiori:

 

Edward Bach afferma che i nostri difetti  sono “le reali malattie ed è il proseguire e persistere in questi – dopo che abbiamo raggiunto quello stadio di sviluppo che ci permette di capire che sono errati – che precipita il corpo nei risultati dannosi che conosciamo come malattia.
L’orgoglio è dovuto, in primis, alla mancanza di riconoscimento della piccolezza della personalità e della sua estrema dipendenza dall’Anima, e del fatto che tutti i successi non sono per merito della personalità, ma benedizioni elargite dalla nostra Divinità interiore; in secondo luogo, alla perdita del senso della proporzione, della propria piccolezza nello schema della Creazione. Poiché l’orgoglio invariabilmente rifiuta di inchinarsi con umiltà e rassegnazione alla Volontà del Grande Creatore, commette azioni contrarie a quella Volontà.
La crudeltà è una negazione dell’Unità del tutto e una mancata comprensione che qualsiasi azione contraria ad un altro è in opposizione all’insieme, dunque un’azione contro l’Unità. Nessun uomo farebbe del male contro coloro che gli sono cari e vicini. Per la legge dell’Unità dobbiamo crescere finchè non capiamo che ognuno, in quanto parte dell’Unità, ci deve divenire caro e vicino, fintanto che anche coloro che ci perseguitino ci suscitino solo sentimenti di amore e simpatia.
L’odio è l’opposto dell’Amore, il contrario della Legge della Creazione. E’ contrario all’intero schema Divino ed è una negazione del Creatore; porta solo ad azioni e a pensieri che sono avverse all’Unità e opposti a quelli dettati dall’Amore.
L’egoismo di nuovo è una negazione dell’Unità e del dovere che abbiamo verso i nostri fratelli di non anteporre i nostri interessi al bene dell’umanità e alla cura e protezione di coloro che ci stanno vicini.
L’ignoranza è il non apprendere, il rifiuto di vedere la Verità quando ce ne viene offerta l’opportunità, e porta a molti atti sbagliati, come può succedere solo nell’oscurità; atti che non sono possibili quando la luce della verità e della Conoscenza è intorno a noi.

L’instabilità, l’indecisione e la debolezza dei propositi derivano dal rifiuto della personalità di essere governata dal Sé superiore, e ci portano a tradire gli altri, attraverso la nostra debolezza. Una tale condizione non sarebbe possibile se avessimo dentro di noi la conoscenza della Inconquistabile Invincibile Divinità che siamo in realtà Noi stessi.
L’avidità porta al desiderio di potere. E’ una negazione della libertà e dell’individualità di ogni anima. Invece di riconoscere che ognuno di noi è qui per sviluppare liberamente la sua strada secondo le indicazioni della sua sola anima, per accrescere la sua individualità, e per lavorare liberamente e senza ostacoli; la personalità avida desidera comandare, plasmare e dominare, usurpando il potere del Creatore.
Questi sono esempi di malattia reale, l’origine e la base di tutte le nostre sofferenze e disagi. Ognuno di questi difetti, se persiste contro la voce del Sé Superiore, produce un conflitto che si rifletterà necessariamente sul corpo fisico, producendo il suo tipo specifico di malattia.
Possiamo adesso vedere come ogni tipo di malattia di cui possiamo soffrire ci guidi alla scoperta dell’errore che giace dietro ogni afflizione. Per esempio, l’orgoglio, che è arroganza e rigidità di mente, darà luogo a quelle malattie che producono rigidità e tensione nel corpo.
Il dolore è il risultato della crudeltà, in modo che il paziente impari attraverso la sofferenza personale a non infliggerla ad altri, sia da un punto di vista fisico che mentale.
Le conseguenze dell’odio sono la solitudine, un temperamento violento incontrollabile, crisi di nervi e condizioni di isteria.
Le malattie dell’introspezione – nevrosi, nevrastenia, e condizioni simili – che tolgono alla vita così tanta gioia – sono causate da eccessivo egoismo.
L’ignoranza e la mancanza di saggezza portano difficoltà nella vita di tutti i giorni, e se ci dovesse essere una persistenza nel rifiutare di vedere la verità quando ne viene data l’opportunità, allora le conseguenze naturali sono i disturbi della vista.
L’instabilità della mente porta nel corpo quegli stessi disordini che influenzano i movimenti e la coordinazione.
Il risultato dell’avidità e del dominio degli altri sono malattie che rendono l’uomo uno schiavo del suo corpo, con desideri e ambizioni frustrati dalla malattia.
Inoltre, la parte del corpo colpita non è a caso, ma in accordo alla legge di causa ed effetto, e di nuovo può farci da guida.
Per esempio, il cuore, la fonte della vita e quindi dell’amore, viene attaccato specialmente quando l’aspetto dell’amore verso l’umanità non viene sviluppato o viene mal usato; una mano malata denota fallimento o errore in una azione; poiché il cervello è il centro di controllo, se questo è afflitto indica la mancanza di controllo nella personalità.”

La prevenzione e la cura della malattia possono essere trovate scoprendo gli errori dentro di noi ed eradicandoli con il comportamento corretto della virtù che li distruggerà; non combattendo l’errore , ma sommergendolo da un tale flusso della virtù contraria ad esso che questo sarà spazzato via dalla nostra natura.”

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Le essenze floreali pongono rimedio a tutto ciò:

I Fiori non aiutano la persona a reprimere gli atteggiamenti negativi, bensì a trasformare questi ultimi nel loro lato positivo, stimolando il potenziale di autoguarigione e aiutando il corpo a liberarsi dalla malattia o dallo stress.

Molti di noi attraversano fasi difficili, è proprio allora che i Fiori offrono il loro aiuto estremamente prezioso, contribuendo a ristabilire l’equilibrio interiore prima che i sintomi di una malattia fisica abbiano il tempo di manifestarsi.

La Floriterapia psicosomatica propone una lettura simbolica del corpo e delle sue malattie. Secondo tale visione, i disturbi che ci affliggono non sono mai eventi casuali, bensì ”messaggi “ di un un preciso malessere interiore.

L’approccio della Floriterapia Psicosomatica coadiuva la salute e il benessere a scopo preventivo e ciò è perfettamente in linea con quanto riportato nel testo di Nora Weeks, l’assistente di Edward Bach :” The Medical Discoveries of Edward Bach Physician”.

Contattami per una consulenza in Floriterapia Vibrazionale Psicosomatica.

Consulto Floreale

Info sull'autore

Alessandra Zarone administrator

Dott.ssa Alessandra Zarone Laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne presso IULM, Milano. Diploma in Naturopatia Psicosomatica presso Riza, Milano, con una tesi dal titolo: “Dagli antichi erbari alla floriterapia: influsso greco-romano e celtico in Edward Bach, druido e medico di Myddvai”, con votazione 30 e lode. Nel Dicembre 2012 mi sono specializzata in Floriterapia conseguendo un Master in Floriterapia Psicosomatica, condotto dalla Dott.ssa Marilena Zanardi . Ciò che mi piace approfondire è la Floriterapia vibrazionale psicosomatica: "Per me è importante ritornare all'origine della Floriterapia e dell'Erboristeria, studiando approfonditamente gli antichi erbari per riapplicare con la conoscenza di oggi l'esperienza persa nei secoli, ma soprattutto mettendo in pratica il metodo di Bach, tramite solarizzazione dei fiori, nella preparazione delle mie miscele attraverso un metodo dedicato alla persona".

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