La visione della Grecia antica
I Greci furono i primi a riconoscere l’obesità come un disturbo medico:Ippocrate scrisse che «la corpulenza non è solo una malattia in sé, ma il presagio di altre». Il chirurgo indiano Susruta collegò l’obesità alle malattie cardiache e al diabete: egli raccomandava il lavoro fisico per curare i suoi effetti collaterali.
Visione medievale e rinascimentale
Nel corso della storia dell’umanità, la maggior parte delle popolazioni ha lottato contro la scarsità di cibo: l’obesità è pertanto rimasta storicamente circoscritta a una minoranza, venendo considerata come un segno di ricchezza e di prosperità. Il sovrappeso era comune tra gli alti funzionari europei nel Medioevo e nel Rinascimento, così come nelle antiche civiltà dell’Asia orientale.
Il corpo nell’arte
Fra le prime riproduzioni scultoree del corpo umano, risalenti a un periodo compreso fra i 35 000 e i 20 000 anni fa, si annoverano le cosiddette Veneri paleolitiche, statuine raffiguranti donne obese che secondo alcuni rappresenterebbero un simbolo idealizzato della fertilità, mentre a parere di altri costituiscono una descrizione realistica della femminilità dell’epoca. La corpulenza è invece del tutto assente nell’arte greca e romana, in ossequio al canone di bellezza classico.
Durante il Rinascimento, alcuni esponenti delle classi sociali più elevate iniziarono a ostentare le loro imponenti dimensioni, come si può constatare per esempio nei ritratti di Enrico VIII e di Alessandro dal Borro.
Simbologia del cibo
Il cibo diventa il sostituto di una gratificazione autentica e l’effetto collaterale non può che essere l’aumento di peso. Il grasso accumulato si trasforma in una gabbia nella quale ci siamo imprigionati con le nostre mani non vedendo che la zavorra più pesante non è nel corpo ma nella mente.
Perchè si ingrassa
Chi ingrassa spesso indossa una maschera di apparente felicità, ma dentro di sé cova una grande rabbia verso se stesso e verso il mondo. Risentimento e frustrazione producono un grande dolore psichico che viene compensato con altro cibo in un circolo vizioso senza via d’uscita.
Gli esperti riuniti a Parigi per l’ottavo congresso internazionale sull’obesità nel 1998 avvertivano: l’obesità classica degli uomini, “a mela”, con il grasso che si deposita nell’addome.
Chi è stressato tende a mangiare di più perché il cervello stimola la produzione di sostanze che condizionano la regolazione del senso di fame e di sazietà ma non solo: gli ormoni dello stress regolano la distribuzione del grasso favorendo i depositi di adipe nell’addome.
La rabbia è un atteggiamento mentale, una condizione dell’essere che, se limitata ed episodica, rappresenta un disagio comune, doloroso da gestire poiché comporta un notevole dispendio energetico e un impegno mentale non indifferente.
Un aiuto naturale: le essenze floreali
Le essenze floreali aiutano a contrastare gli stati d’ansia, favoriscono il rilassamento, attenuano i disagi fisici causati dallo stress, armonizzando i ritmi biologici e migliorando la qualità del sonno negli adulti e nei bambini, consentendo di raggiungere il rilassamento necessario per un buon sonno ristoratore. Permettono di imparare a delegare le mansioni, a dedicare tempo e spazio a sé stessi senza lasciarsi travolgere da agitazione e preoccupazioni.
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