Nocciolo, Corylus avellana: rimedio naturale per il fegato

DiAlessandra Zarone

Nocciolo, Corylus avellana: rimedio naturale per il fegato

 Corylus avellana: rimedio naturale il fegato

Corylus avellana è un  rimedio naturale per cirrosi epatica e altre patologie.

Il Nocciolo, il cui termine latino Corylus avellana è stato adottato in botanica, era chiamato dai Romani  abellana – dal nome della città di Abella i cui ruderi esistono ancora nei pressi di Avella, mentre Corylus deriva dal greco córys, che significa casco perché la nocciola è racchiusa in una brattea verde che somiglia a un casco ma anche a una barba; tant’è vero che la si è soprannominata “noce barbata”.

Simbologia nell’Antica Roma:

I Romani chiamavano il nocciolo nux pontica, come riferisce Plinio, sostenendo che l’albero era arrivato in Asia e in Grecia dal Ponto. I Romani donavano piante di nocciolo come augurio di prosperità e di pace.

Folklore celtico:

Per i Celti il nocciolo, chiamato Coll, dava il nome, nel calendario arboreo, al mese lunare che corrispondeva all’epoca della raccolta delle nocciole, dai primi di agosto sino alla fine del mese. Questi frutti erano considerati il simbolo della Saggezza concentrata: dolce e compatta nello stesso tempo, racchiusa in un piccolo guscio duro, ovvero impermeabile alle mutevoli opinioni del volgo. La lettera Coll rappresentava per i Bardi il nove, un numero sacro alla Muse e collegato al nocciolo perché si diceva che l’albero fruttificasse dopo nove anni. Il nocciolo dava anche il nome a un dio, Mac Coll, “Figlio di Coll”, che fu uno dei primi tre sovrani d’Irlanda sposati con la Triplice Dea, colei che concedeva Saggezza e I’ispirazione poetica. I Druidi e i Bardi usavano tavolette divinatorie di nocciolo come supporto per la loro ispirazione: vi incidevano gli ogam, le lettere magiche.

 

L’albero con i suoi frutti sferici è un simbolo della Luna.

Il Nocciolo negli antichi erbari:

Dioscoride e  Plinio, sostenevano che provocavano, oltre a emicrania e flatulenza, un ingrassamento inverosimile del corpo; ma tostati curavano il catarro e, bevuti nell’idromele, la tosse cronica. Santa Ildegarda consigliava le nocciole contro l‘impotenza, mentre il Mattioli affermava che sbucciate e mescolate col grasso d’orso fossero infallibili per la crescita dei capelli. Durante, pur ribadendo che causavano emicranie, le consigliava come astringenti e anticatarrali, e sosteneva che, mangiate al principio del pranzo, liberavano dal dolore alle reni e dalla renella.

 

Proprietà curative del Nocciolo:

Il Nocciolo è utile in caso di…

  • problematiche della pelle
  • problematiche di stomaco
  • infiammazioni dell’apparato genitale
  • infiammazioni dell’apparato respiratorio

 

Contiene  Omega-3, utili nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.

 

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Info sull'autore

Alessandra Zarone administrator

Dott.ssa Alessandra Zarone Laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne presso IULM, Milano. Diploma in Naturopatia Psicosomatica presso Riza, Milano, con una tesi dal titolo: “Dagli antichi erbari alla floriterapia: influsso greco-romano e celtico in Edward Bach, druido e medico di Myddvai”, con votazione 30 e lode. Nel Dicembre 2012 mi sono specializzata in Floriterapia conseguendo un Master in Floriterapia Psicosomatica, condotto dalla Dott.ssa Marilena Zanardi . Ciò che mi piace approfondire è la Floriterapia vibrazionale psicosomatica: "Per me è importante ritornare all'origine della Floriterapia e dell'Erboristeria, studiando approfonditamente gli antichi erbari per riapplicare con la conoscenza di oggi l'esperienza persa nei secoli, ma soprattutto mettendo in pratica il metodo di Bach, tramite solarizzazione dei fiori, nella preparazione delle mie miscele attraverso un metodo dedicato alla persona".

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