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DiAlessandra Zarone

Perle di saggezza per essere felici

Buongiorno cari lettori,

oggi vi propongo alcune perle di saggezza per essere felici, tratte da Osho .

pixabay, download e utilizzo gratuito

Quando la mente scompare

Quando la mente scompare, anche solo per un istante, sarai ricolmo di una vita nuova. La qualità di quella vita è assolutamente diversa. È la vita eterna, non contaminata dalla morte o da qualche paura. In quell’incontro sarai qui e ora nel presente: infatti il passato e il futuro appartengono al pensieri. Passato e futuro fanno parte della tua mente. Nel presente è l’esistenza, non fa parte della mente.

Ricorda te stesso in quanto luce

Durante le ore di veglia – mentre ti muovi, mangi, lavori – ricorda te stesso in quanto luce. Come se nel cuore stesse ardendo una fiamma e tu non fossi altro che l’aura intorno a essa. Immaginala. Nel cuore sta bruciando una fiamma e il  corpo è semplicemente un’aura luminosa intorno a essa. Lascia che questa percezione scenda in profondità nella mente e nella consapevolezza. Assorbila. Mentre sei sveglio, mentre cammini per la strada, sei una fiamma che si muove. All’inizio nessuno se ne accorgerà, ma se persisti, dopo tre mesi anche gli altri ne diventeranno consapevoli. E solo quando gli altri ne diventeranno consapevoli potrai rilassarti.

L’esteriore  non può cambiare l’interiore

 

L’esteriore  non può cambiare l’interiore, ma può essere un aiuto  o un ostacolo. Ciò che è esteriore può creare una azione nella quale l’interiore può esplodere con più facilitata. La cosa da ricordare e questa: la trasformazione esteriore  non è quella interiore. Anche se hai fatto di tutto e la situazione è propizia, l’interiore non esploderà. La situazione è necessaria, utile, ma non rappresenta la trasformazione.Ricorda: l’importante è l’interiore. L’esteriore è utile va bene, ma non devi focalizzarti su di esso. Non deve diventare importante  al punto da farti dimenticare l’interiore.

Un’ossessione eccessiva per il cibo indica un bisogno d’amore

Se qualcuno mangia troppo, può limitarsi. Puoi costringerti a non mangiare in eccesso. Ma perché si mangia troppo?
Poiché non si tratta di un bisogno corporeo, da qualche parte la mente sta interferendo. Occorre agire sulla mente, il punto non è il corpo: perché insisti nel rimpinzarti?
Un’ossessione eccessiva per il cibo indica un bisogno d’amore.
Se non sei amato a sufficienza, mangerai di più. Se sei amato e sei capace di amare, mangerai di meno. Ogni volta che qualcuno ti ama, non puoi mangiare troppo. L’amore ti riempie al punto che non ti senti vuoto. Quando l’amore non c’è, ti senti vuoto; bisogna mandare giù qualcosa, ti costringi a mangiare.E ci sono delle ragioni profonde per tutto ciò, poiché il bambino fa il suo primo incontro con il cibo e l’amore in modo simultaneo. Riceve cibo e amore dallo stesso seno,dalla stessa madre: in tal  modo associa il cibo all’amore.

 

La trasformazione e la realizzazione interiori non possono avvenire attraverso lo sforzo

La trasformazione e la realizzazione interiori non possono avvenire attraverso lo sforzo, perché lo sforzo è una sorta di tensione. Se c’è sforzo, non puoi essere totalmente rilassato. Molto spesso abbiamo la sensazione che siamo noi stessi a creare le nostre sofferenze, non e vero.

Forse lo pensi perché ti è stato insegnato. Infatti, per secoli e secoli gli insegnanti hanno detto che tu sei il creatore delle tue sofferenze, e che nessun altro è responsabile.Ma questa non è la tua sensazione, la tua reale convinzione,· infatti, se l’avessi compreso, non potresti chiedere: Perchè nonostante ciò, continuiamo a crearle?

Se davvero sentissi di essere il creatore della tua sofferenza, qualsiasi momento potresti interrompere quel meccanismo … A meno che tu non voglia crearle che tu non ti ci diverta, che tu non sia un masochista. Si dice che Socrate abbia affermato che la conoscenza è virtù. E in questi duemila anni si è molto discusso se egli abbia torto o ragione. Socrate afferma che, se conosci qualcosa, non puoi agire in modo contrario a essa.
Se sai che la rabbia è sofferenza, non puoi arrabbiarti. Ecco cosa intende Socrate quando afferma: “La conoscenza è virtù”. La conoscenza deve essere tua. Un sapere preso in prestito non sarà d’aiuto; è inutile.